Come intonacare

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Guida su come intonacare un muro, una parete,  dalla composizione e preparazione della malta alle tecniche di posa in opera, alle varie tipologie di intonaci.

L'intonaco, oltre a finalità estetiche, persegue lo scopo di proteggere pareti e muri dagli agenti atmosferici. Diciamo subito che le pareti devono poter respirare per cui l’intonaco non deve limitare o comunque compromettere questa funzione, sia con riguardo all’intonaco interno che a quello esterno. L’intonaco interno, grazie alla sua traspirabilità, deve essere in grado di evitare fenomeni di muffa e condensa.

Per il passato, quando il costo della manodopera non era rilevante come oggigiorno, l’intonaco esterno era considerato un materiale di consumo, nel senso che si riprendeva e si rinnovava con una certa frequenza. Oggigiorno si presta maggiore attenzione alla qualità dell’intonaco e alla corretta posa in opera, al fine di farlo durare nel tempo.

Composizione intonaco

L’intonaco è una malta composta da sabbia con l’aggiunta di uno o più leganti, quale gesso, calce, cemento, miscelati tra di loro in proporzioni diverse. Per pareti esposte all’umidità, la composizione della malta,  deve prevedere una parte di calce, anche se conferisce alla malta una minore elasticità. In funzione dei leganti presenti nella composizione abbiamo l’intonaco cementizio, a base di cemento, indicato essenzialmente per gli interni, e l’intonaco a base di calce e cemento, indicato per gli esterni e non solo. La presenza contemporanea dei due leganti, quali calce e cemento, rende la malta compatibile con la quasi totalità delle situazioni ambientali.

L’intonaco cementizio si compone di 1 parte di cemento e 4 di materiale inerte (sabbia di fiume o di cava), mentre l’intonaco per esterno si compone di 1 parte di cemento, 2 parti di calce, 7 parti di sabbia. In entrambe le composizioni, durante l’impasto bisogna aggiungere lentamente acqua quanto basta per avere un composto omogeneo, facile da lavorare, senza grumi, una quantità d'acqua prossima a quella dei leganti. In genere l’intonaco ad esclusiva base di cemento non si utilizza per gli esterni, perché a causa della poca elasticità condiziona la respirazione della muratura e quindi l’evaporazione dell’umidità presente al suo interno.

Di spessore variabile, da pochi a diversi centimetri, mediamente spazia da 1-2cm cm per arrivare in situazioni particolare ai 7-8 cm, l’intonaco si compone di più strati, ognuno dei quali ha una specifica funzione. Il primo strato fa da ponte tra la parete e gli strati successivi dell’intonaco, mentre l’ultimo strato, a parte la funzione estetica, è quello che cerca di assicurare alla facciata la massima protezione dagli agenti atmosferici. Più in particolare, l’intonaco prevede un primo strato, detto abbozzo o rinzaffo, col quale si crea la base per il successivo strato,  l’arriccio, che mira ad eliminare tutte le irregolarità e avvallamenti che presenta la facciata, per finire con l’intonachino (velo) che assicura l'aspetto estetico. In particolare, l’intonaco grezzo o rustico prevede un primo consistente strato, l’abbozzo o rinzaffo, seguito da un secondo strato frattazzato in maniera rustica, mentre il cosiddetto intonaco civile presuppone un ulteriore strato (intonachino) realizzato con una malta sottilissima e lisciato con un frattazzo metallico.

Tipologie intonaci

In funzione della destinazione abbiamo intonaci che perseguono scopi particolari, come gli intonaci antincendio, fonoassorbenti e decorativi, rispettivamente a base di vermiculite o perlite espansa, a base di lana di vetro o lana di roccia e a base di pietre naturale sotto forma di graniglia.

Sempre in funzione della destinazione troviamo l’intonaco antimuffa a base di calce idrata, vermiculite e sabbia di marmo, caratterizzata da una forte propensione ad assorbire acqua e umidità. In presenza di un muro interessato da umidità e muffa, conseguenza di condensa e/o umidità di risalita, bisogna rimuovere la parte di intonaco compromessa e sostituirla con un intonaco antimuffa, cui far seguire una tinteggiatura con vernice traspirante antimuffa.

In funzione del tipo di finitura e degli attrezzi utilizzati per lo scopo, troviamo varie tipologie di intonaci, dall’intonaco spruzzato, dalle finiture a buccia d’arancia ma uniforme per l’intera superficie, realizzata con intonacatrici meccaniche, anche se non è esclusa l’uso della cazzuola, all’intonaco frattazzato, rifinito col frattazzo di legno o metallico, all’intonaco graffiato, rifinito con tavole chiodate, prima che la malta diventi completamente dura.

In funzione della composizione, vale la pena  ricordare l’intonaco di argilla, per le sue caratteristiche a creare  ambienti confortevoli. Infatti, grazie alla sua capacità di assorbire rapidamente dall’ambiente l’umidità in eccesso per restituirla quando l’aria diventa secca, riesce a garantire un grado di umidità pressoché costante, assicurando un ambiente salubre. Basti pensare che la malta d’argilla riesce ad assorbire una quantità d’acqua mediamente pari a 6-7 volte quella di un normale intonaco cementizio o a base di calce e cemento.

Preparazione della malta

Nella quasi totalità dei casi si parte da malte premiscelate, pronte per essere impastate, in cui leganti e materiali inerte sono presenti e miscelati nelle giuste proporzioni. In funzione dell’entità del lavoro, l’impasto può avvenire manualmente, oppure con l’ausilio di una betoniera anche di dimensioni contenute, eventualmente da prendere a noleggio. In entrambi i casi mentre si impasta bisogna aggiungere acqua lentamente, fino ad ottenere una malta omogenea, priva di grumi, in grado di stendersi facilmente, restando attaccato alla parete, senza precipitare.

Come fare l’intonaco

Con eccezione dei muri di cemento, che vanno intonacati non appena realizzati, per i muri in laterizi vari, bisogna attendere che essi risultino perfettamente asciutti, diciamo dopo 5-10 settimana dalla realizzazione, in funzione della stagione più o meno calda e asciutta o fredda e piovosa.

Per iniziare la posa del primo strato, la prima operazione è quella di creare le strisce di riferimento, di qualche cm di spessore, larghezza 7-10 cm, distanziate di qualche metro tra di loro, dopo aver accuratamente lavato la superficie con un comune tubo di gomma o con una pennellessa, a secondo che ci si trova di fronte ad un muro estero o una parete interna. In presenza di un vecchio muro, interamente stonacato, la realizzazione delle strisce, in assenza di un muro perfettamente sano, deve essere preceduta da un’operazione di rinzaffo e risanamento, da eseguire con malta cementizia, un sabbione semiliquido ricco di cemento.

Per ogni striscia bisogna fissare alla parete da intonacare due listelli di legno dello stesso spessore delle strisce che si intende realizzare, distanziandoli tra di loro di 7-10cm, facendo in modo che risultino paralleli tra di loro. Con l’ausilio della cazzuola bisogna riempire con la malta lo spazio tra i due listelli, malta da spianare con il frattazzo, utilizzando i listelli di legno come base su cui far scorrere lo spigolo del frattazzo. Man mano che si procede con la striscia d’intonaco, con la livella se ne deve controllare la verticalità. Bisogna fare in modo che le strisce risultino lisce e perfettamente a piombo, in quanto l’intonaco farà proprie le imperfezioni delle strisce di rifermento. Il numero delle strisce guida dipende ovviamente dalla grandezza della parete da intonacare.

Una volta che le strisce guida risultano perfettamente asciutte, si rimuovono i listelli di legno e si inizia con il primo strato di intonaco, riempiendo con la malta, uno di seguito all’altro, gli spazi tra le strisce consecutive. La malta prelevata con la cazzuola in piccole quantità dal secchio per muratore, viene lanciata con forza contro la parete da intonacare, per migliorarne l’aderenza. La planarità viene assicurata con l’ausilio di una staggia di legno. Poggiata su due strisce guida consecutive, la staggia opportunamente inclinata rispetto alla parete, la si fa scivolare dal basso verso l’alto, compiendo piccoli tratti e ripassando più volte sulla stessa zona, in modo da eliminare la malta in eccesso e lisciare la parete.

Trascorse 24-48 ore, in funzione delle condizioni climatiche e di ventilazione, per assicurare all’intonaco spessore e assenza di difetti di planarità, si realizza un secondo strato, in genere dell’ordine di qualche cm, da rasare e lisciare con il frattazzo. E' questo l'intonaco rustico.  Per gli intonaci civili, trascorsa una settimana circa, si completa l’operazione con l’intonachino, un velo da realizzare con una malta sottilissima, da lisciare accuratamente con un frattazzo metallico bagnato ripetutamente nell’acqua pulita. L’intonaco è pronto per ricevere la tinteggiatura, trascorsi ancora 30-45gg in funzione della stagione e della zona climatica.

Per i fai da te, anche dotati di una buona manualità, rispetto alla muratura in genere si ha sempre il timore di non essere all'altezza dell'impegno. Con riguardo all’intonaco, almeno per quanto riguarda la preparazione della malta, il mercato viene incontro mettendo a disposizione intonaci premiscelati pronti all’uso, facile da lavorare.

Come intonacare vecchi muri

Trovarsi di fronte ad un muro vecchio da intonacare è all’ordine del giorno, se si pensa che fino alla seconda metà del secolo scorso, quando il costo della manodopera era abbastanza contenuto, non si prestava grande attenzione alla qualità e durabilità dell’intonaco, con la conseguenza di dover intervenire con una certa frequenza per ripristinarlo. All’epoca, l’intonaco veniva realizzato con malta a base di calce spenta (grassello). Si, ma come si fa l’intonaco di un muro vecchio? Con riguardo ai muri vecchi, intonacati da diversi decenni, in stato di avanzato degrado, non è ipotizzabile un intervento riparatore. Come prima cosa, bisogna rimuovere integralmente l’intonaco esistente, che tra l’altro viene via con estrema facilità, e ripristinarlo ex novo, dopo aver sistemato con malta cementizia eventuale crepe, consolidato elementi poco stabili ed aver corretto, per quanto possibile, gli inevitabili errori di perpendicolarità. La realizzazione dell’intonaco sul muro vecchio che trovasi in cattive condizioni, deve essere preceduta dalla posa di una rete metallica da ancorare al muro, per l’intera superficie da intonacare, muovendo l’operazione con un getto di malta bastarda (abbozzo-arriccio), ripetendo l’operazione se necessario, in funzione dello stato di decadimento del muro, per finire con la sola frattazzatura o con la tonachina (velo di malta sottile, dell’ordine di qualche millimetro) a secondo che trattasi di facciata esterna o interna (intonaco rustico o intonaco civile).

Prezzo indicativo della malta premiscelata e dell’intonaco

Il prezzo di una confezione di 25 Kg di malta cementizia premiscelata per intonaco, da comprare presso i negozi dediti alla vendita di materiali edili, costa mediamente dai 3 ai 3,50 euro. La resa è di circa 10Kg a mq per ogni ½ cm di spessore. Il costo a mq di un intonaco civile spessore 2cm circa è prossimo ai 12-13 euro, mentre scende a 7-8 euro circa a mq quello dell’intonaco grezzo o rustico.

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