La microirrigazione, ossia l’irrigazione programmata grazie ad un impianto automatizzato che lascia cadere una goccia dopo l’altra, assicura una efficiente irrigazione e contemporaneamente un risparmio di acqua, una risorsa a disponibilità limitata.
La penuria idrica si sta facendo sentire in diverse parti del mondo, dove sempre più spesso si parla di “priorità”, con riguardo alla destinazione dell’acqua, senza considerare che nell’arco di pochi decenni il fabbisogno mondiale d’acqua aumenterà del 30-40%. Gli occhi sono puntati soprattutto sull’agricoltura responsabile del 70% del totale consumo d’acqua. Bisognerebbe sforzarsi di orientare le scelte verso quelle colture maggiormente compatibili con le condizioni climatiche e meno esigenti di acqua, vedi il grano rispetto al riso.
La tecnica goccia a goccia sfrutta i vantaggi di un’infiltrazione d’acqua nel terreno lenta ma costante.
Il sistema, ancora poco diffuso per gli alti costi iniziali, risulta particolarmente efficiente laddove le piante o colture risultano concentrate in un’area non particolarmente estesa.
Sebbene realizzabile anche nel giardino o sul terrazzo, il sistema di irrigazione a goccia risulta maggiormente indicato ed utilizzato in agricoltura, dove non sono poche le colture che prediligono questo tipo di irrigazione, in grado di assicurare un grado costante di umidità, a beneficio della produttività.
E' un sistema di irrigazione che affonda le sue radici nel tempo, anche se praticato con mezzi rudimentali, perfezionatesi nel corso degli anni, soprattutto con l’avvento della plastica.
In pratica, si tratta di un tubo di plastica, che in genere corre in superficie parallelamente al solco delle colture, munito di erogatori, opportunamente distanziati tra loro, in funzione della coltura, e dal fusto delle piante, per evitare una concentrazione d’acqua in prossimità dello stesso.
Sistema flessibile che in ogni momento può essere adattato alle mutevoli esigenze della coltura.
Può essere collegato ad una centralina, cui verrà affidato il compito di regolarne il funzionamento, per durata e intensità, previa opportuna programmazione.
Se il sistema serve un giardino annesso alla casa, può essere collegato all’impianto idrico domestico, mentre se destinato a servire un appezzamento agricolo, in genere si fa ricorso all’acqua pompata dalle falde sotterranee.
A monte dell’impianto non deve mancare un filtro per evitare che le impurità otturino i buchi dei gocciolatoi.
Se collegato all’impianto di casa, oltre al filtro, si potrebbe ravvisare la necessità di prevedere un riduttore di pressione per fare in modo che la goccia non si trasformi in un flusso continuo, anche se non mancano sistemi di irrigazione che prevedono microspruzzatori con getti sottilissimi di acqua.
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