Nonostante le piante in miniatura non crescono spontaneamente in natura, ma sono il risultato di pazienti, costanti e professionali interventi di potatura, rinvaso e applicazione di fili, pesi e tiranti, da parte dell’uomo, i bonsai sono piante che non risentono degli interventi subiti e che conservano inalterate le proprie funzioni, per cui la cura e manutenzione degli stessi non differisce sostanzialmente rispetto alle piante che non hanno subito manipolazioni da parte dell’uomo.
In sintesi, prendersi cura dei bonsai significa: innaffiare, concimare, potare, rinvasare, applicare fili, pesi e tiranti.
Come tutte le piante, anche i bonsai, vanno innaffiati quando il terreno appare asciutto.
La frequenza dell’operazione dipende essenzialmente dalla zona climatica, dal periodo, dall’ambiente che ospita il bonsai, dalla circostanza che il bonsai venga coltivato all’interno o all’esterno, e non ultimo dalla specie di pianta.
Durante l’estate, gli interventi di annaffiatura vanno integrati con salutari nebulizzazione della parte aerea della pianta, mentre per assicurare un giusto grado di umidità alla zona circostante il bonsai, si provvede a dotare quest’ultimo di un sottovaso in cui sistemare elementi di argilla espansa imbevuti d’acqua. In questo modo l’acqua evaporando col calore, umidifica l’aria circostante la pianta.
Come tutte le piante, i bonsai hanno bisogno di elementi nutriti che assimilano dalla terra, per il tramite delle radici.
In piena terra le radici sono libere di espandersi anche per metri alla ricerca di questi nutrienti, non altrettanto si può dire per le piante in vaso e ancor più per i bonsai che dispongono di un substrato veramente limitato, condizionato dalla grandezza del vaso.
Ciò comporta che per i bonsai la concimazione diventa un intervento da praticare con regolarità durante tutta la stagione vegetativa, dagli inizi di marzo alla fine di settembre.
Diventa necessario, ogni 30-40 giorni, diluire nell’acqua da utilizzare per innaffiare la giusta dose di concime liquido bilanciato o base di fosforo o potassio, a secondo che si intende stimolare la fioritura o la emissione di nuovi getti.
Per evitare danni alla massa radicale, la concimazione deve essere preceduta da una annaffiatura con la sola acqua. |
Puoi approfondire l'argomento consultando la guida: Potare i bonsai.
Il rinvaso, come la potatura, per i bonsai assume un significato particolare. Di norma si procede con il rinvaso quando il vaso è diventato insufficiente alle esigenze della pianta e la massa di radici ha occupato gran parte del vaso, sottraendo spazio al substrato e quindi agli elementi nutritivi.
Relativamente ai bonsai, il rinvaso diventa l’occasione per ridimensionare la massa radicale, intervenendo non solo sulle radici compromesse, perché spezzate o interessate da patologie fungine, o sulle radici grandi e legnose, ma anche su quelle sottili, le più efficienti per la nutrizione delle pianta.
Ciò non toglie che in ogni momento la grandezza e la tipologia di vaso deve soddisfare le esigenze della pianta, come particolare cura va riposto nella scelta del terriccio, che deve assicurare un buon drenaggio e scongiurare i ristagni idrici.
Circa il periodo, per la quasi totalità di bonsai, la primavera, ed in misura minore l’autunno, rappresentano i periodi migliori.
I bonsai giovani vanno rinvasati tutti gli anni, mentre da adulti ogni 3-4 anni.
L’utilizzo di fili, pesi e tiranti, tecniche caratteristiche dell’Arte bonsai, completano gli interventi di correzione dei bonsai.
Con la loro applicazione si cerca di imprimere ai rami un andamento parallelo al suolo o addirittura ricadente, in modo da avere una chioma allargata. Per lo scopo i tiranti vengono ancorati ai vasi.
I fili di rami, ricoperti con una guaina di plastica, per evitare danni ai rami legati, presentano un diametro di un paio di millimetri, millimetro in più o in meno, in funzione della consistenza dei rami da legare.
Si applicano ai rami meno vecchi, più sensibili alle correzione che riescono a conservare anche una volta che i fili sono stati rimossi.
Per rendere i rami più flessibili e meno sensibili a spezzarsi, si consiglia di procedere con abbondanti innaffiature nei giorni che precedono l’intervento.
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