Mutuo tasso fisso o variabile
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Alla stipula di un mutuo per l'acquisto o la ristrutturazione di un appartamento l'eterno dilemma è: mutuo a tasso fisso o variabile? Non è facile rispondere in maniera univoca in quanto non esiste una regola precisa. Proviamo ad esplicitare alcuni concetti in merito che possano almeno chiarire le idee a chi è costretto ad affrontare il problema. Cominciamo con l'esplicitare cosa intendiamo per mutuo a tasso fisso e mutuo a tasso variabile. Per capire come si origina il mutuo a tasso fisso bisogna partire dal meccanismo su cui si basa il funzionamento della banca. La banca funge da mediatore tra coloro che investono delle somme per ricavarne un utile e coloro che necessitano di fondi e che per ottenerli pagano un doveroso interesse. Per questo suo compito di intermediazione la banca carica sulla transazione un suo guadagno che generalmente viene indicato col termine anglosassone "spread" (margine). Per quanto detto il tasso fisso che si applica ad un mutuo è la somma di due coefficienti entrambi fissi: lo spread e un parametro denominato IRS che costituisce il guadagno degli investitori. Forniamo qualche notizia sulla determinazione del parametro IRS. Poiché come detto questo parametro tiene conto della somma che la banca garantisce agli investitori e poiché il costo medio del denaro varia nel tempo la banca per non rimetterci stipula dei contratti con soggetti, che a scopi speculativi, si accollano il rischio. Da tali accordi esce l'ammontare del detto parametro. Il mutuo a tasso variabile è invece dato dalla somma dello Euribor + lo spread. L'Euribor è il costo medio del del danaro in quel momento. Pertanto la differenza sostanziale tra tasso fisso o variabile è che mentre il fisso resta costante dalla stipula all'estinzione del mutuo, il variabile cambia in funzione delle variazioni del costo del danaro. Ritornando quindi alla nostra iniziale domanda: una risposta potrebbe essere che la scelta tra l'uno o l'altro dipende essenzialmente da quanto siamo disposti a rischiare. Scegliendo un mutuo a tasso variabile si accetta la possibilità che gli importi della rata possano nel tempo aumentare sperando di risparmiare se il costo del denaro si mantiene basso. Poiché è impossibile conoscere il futuro in anticipo e a maggior ragione l'andamento del mercato finanziario l'unica tutela possibile in caso di mutuo a tasso variabile è quella di non optare per rate estremamente gravose perché in caso di aumento dei tassi di interesse l'aumento automatico ne renderebbe difficile il pagamento. Concludiamo con la notazione che lo spread varia da banca a banca e che anche nell'ambito della banca è un parametro negoziabile e quindi nell'accensione di un mutuo conviene indagare su quale banca garantisca lo spread più basso e una volta appurato ciò tentare di negoziarlo.