La potatura persegue svariati scopi, come massimizzare la produzione di fiori e frutti, assicurare alla pianta un portamento interessante ed una forma armonica, contenerne o accelerarne la crescita, per motivi di sicurezza, ma per un buon risultato bisogna rispettare determinate regole.
Grande rilevanza assume il “periodo di potatura”, che non è lo stesso per tutte le specie di piante e per tutte le zone climatiche. La potatura è una pratica inventata dall’uomo per proprie finalità, non sempre gradita dalle piante, per cui bisogna scegliere il periodo che le provoca il minor stress. Trauma tanto più grande quanto più incisivo è l’intervento. In larga misura, dalla esatta individuazione del periodo in cui intervenire, dipende il raggiungimento degli obiettivi perseguiti.
Salvo poche eccezioni, l’inverno resta il periodo migliore per gli interventi di potatura più significativi, non solo per le piante a foglie caduche, caratterizzate dal periodo di riposo vegetativo, ma anche per le piante sempreverdi che non osservano la stasi invernale. Il periodo di stasi ed il freddo tengono lontano infezioni, patologie fungine e attacco da parte degli insetti, attraverso le ferite provocate dai tagli. Durante la stagione vegetativa, diciamo da fine marzo-inizio settembre, la linfa che fuoriesce dai tagli ritarda la cicatrizzazione e attira gli insetti.
A secondo del periodo, si parla di potatura a secco o invernale e di potatura a verde o estiva, rispettivamente per gli interventi eseguiti durante il periodo riposo vegetativo e per quelli eseguiti a fine primavera-inizio estate (inizio maggio-fine giugno). Con la potatura a secco, a secondo dell’età della pianta, si mira a conferirle la forma desiderata, cercando di anticiparne fioritura e fruttificazione (per piante giovani) o il giusto equilibrio tra vegetazione e produzione (per piante adulte). Con la potatura a verde, cui appartengono la cimatura e spollonatura, si cerca di contenere la vegetazione delle piante particolarmente esuberanti, contribuire alla formazione delle piante giovani, attenuare le conseguenze di precedenti interventi particolarmente incisivi.
Sebbene il periodo di potatura migliore coincide con la fine dell’inverno, interventi eseguiti in periodi diversi non compromettono certamente la vita della pianta, ma ne possono condizionare la crescita, la fioritura o la produzione, tranne che non si tratti di lievi interventi di mantenimento o contenimento e per rimuovere rami secchi, spezzati o che corrono parallelamente al tronco.
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