Segue una guida sul ruolo delle piante e delle alghe per gli acquari.
Le piante, a differenza dei restanti elementi, non hanno solo un ruolo esclusivamente funzionale, ma assieme ai pesci rappresentano l’essenza dell’acquario. Scopo degli appassionati di acquariofilia è quello di “allevare piante e pesci”. Se proviamo chiudere gli occhi ed ad immaginare un acquario, il pensiero non corre direttamente ai pesci, anche se rappresentano gli ospiti d’onore, ma all’acquario nel suo complesso, fatto di colori, di vegetazione, di vita.
La scelta ed il posizionamento delle varie piante è espressione della propria personalità e della propria capacità artistica. Per allestire un acquario, la scelta delle piante, come quella dei pesci, non può essere un fatto casuale, ma la realizzazione di un progetto, che si completa con la meticolosa disposizione delle stesse all’interno dell’acquario. A parte l’importante contributo ornamentale, col compito di trasformare sei pannellini di vetro assemblati tra loro, in un elegante complemento d’arredo, alle piante spetta il compito di ospitare le uova dei pesci, fare da rifugio e fornire ossigeno a quest’ultimi, contribuire a purificare l’acqua, da sostanze nocive.
Oltre che dal substrato, fatto essenzialmente di ghiaia con l’aggiunta di torba, la salute delle piante negli acquari dipende dalla presenza in quantità sufficiente di anidrite carbonica, da produrre artificialmente o in maniera naturale. In assenza di uno specifico impianto, la produzione naturale di anidrite carbonica si consegue allestendo l’acquario con una grande varietà di piante, con caratteristiche diverse, per dimensioni, velocità di crescita e diversità di comportamento rispetto alla fotosintesi clorofilliana.
In aggiunta all’alimentazione, fondamentale per la salute delle piante è la luce. In assenza di una giusta intensità luminosa, per le piante non c’è substrato e nutrienti che tengono, sono destinate a soccombere, a differenza dei pesci che possono vivere anche al buio. In genere, le lampade di cui sono dotati gli acquari in commercio, risultano sufficiente solo per poche specie di piante, mentre risultano insufficiente per gran parte di esse. Non è sbagliato, pertanto, valutare l’opportunità di integrare i neon presenti, nonché sostituirli ogni paio d’anni, senza aspettare che si fulminano, dal momento che la resa diminuisce col tempo. Alle piante acquatiche, oltre alla regolare somministrazione di macro e microelementi nutritivi, sotto forma di fertilizzante liquido, dal momento che si nutrano fondamentalmente attraverso le foglie (il ruolo delle eventuali radici è marginale), bisogna pertanto assicurare la giusta illuminazione per almeno 8-10 ore al giorno.
Tra i vantaggi delle piante per acquari a crescita veloce, ricordiamo: il maggior contributo a mantenere l’acqua pulita (le piante si nutrono delle sostanze organiche, come gli avanzi di cibo presenti nell’acquario) e la maggiore possibilità di ospitare le uova dei pesci, nonché fornire a questi rifugi a sufficienza. Il tutto si concretizza in un maggior benessere per gli ospiti, che tiene lontano le alghe e le più comuni patologie. Lo svantaggio è quello di dover ridimensionare l’esuberanza delle piante con meticolosi e frequenti interventi di potatura.
Sebbene in larga misura le piante acquatiche si alimentano attraverso le foglie, per cui diventa determinante somministrare gli elementi nutritivi a mezzo di fertilizzanti liquidi, per quelle caratterizzate dalla presenza di una pur piccola massa radicale, non si può prescindere da un substrato adeguato alla specie. Come abbiamo visto, richiamando alcune delle piante per acquari, gran parte di esse non sono particolarmente esigenti, e per esse risulta sufficiente un substrato sabbioso, mentre per alcune, come la Elodea Densa, risulta indicata un’aggiunta di terriccio e sostanze organiche, per altre risulta indicata l’aggiunta di terreno di giardino e ghiaia.
Private del contenitore col quale vengono vendute, si liberano le radici dalla lana di vetro in cui sono avvolte e si sciacquano (le radici) sotto l’acqua corrente, quindi le piantine si sistemano sul fondo della vasca interrando con delicatezza le radici nel substrato. In presenza di piante bulbose, è sufficiente poggiare il bulbo su fondo (substrato), interrando solo le eventuali radici. Per le piante epifite, specie che vive aggrappata ad altre piante, bisogna legare la massa radicale ad un pezzo di legno o qualcosa di equivalente.
Tra le tante funzioni che fanno capo alle piante vere, ricordiamo quella di fornire ossigeno e depurare le acque da sostanze tossiche, oltre ad ospitare le uova e fare da rifugio ai pesci, funzioni che in nessun modo possono essere espletate dalle pianta in plastica. In teoria le piante in plastica avrebbero solo una funzione ornamentale: troppo poco, rispetto alle piante vere, anche se vengono vendute ad un prezzo che varia dai 5 ai 10 euro cadauno e non richiedono cura. Circa la pericolositĂ e/o tossicitĂ degli oggetti in plastica le opinioni sono discorde, i piĂą, anche se riconoscono i vantaggi delle piante vere, non li ritengono pericolosi alla salute dei pesci.
Scopo di questa tipologia di acquario è quello di riprodurre fedelmente un pezzettino di un’area sconfinata della natura, nella fattispecie di un fiume delle Amazzoni. Dall’acqua al substrato, dall’allestimento agli ospiti (pesci), non bisogna perdere di vista la realtà che si intende riprodurre in miniatura. Tenuto conto che il fondo ospiterà tronchi e radici, in linea con i fiumi amazzonici che trasportano alberi interi, vanno bene piante della specie Anubias Barter e Anubias Lanceolata.
L’acquisto Online presenta l’inconveniente di un ordine minimo, anche per ammortizzare le spese di spedizione, e il rischio di ricevere piantine stressate, perché sballottate e rimaste per diverse ore imballate.
A differenza delle piante, le alghe, conseguenza di una scarsa vegetazione unita ad una buona illuminazione, rappresentano il grande nemico degli acquari. E’ importante stabilire un giusto equilibrio tra piante ed alghe, per assicurare un “habitat” ottimale per le piante e salutare per varie specie di pesci. Le alghe, come i fungi e batteri, sono organismi allo stato primitivo, che non hanno radicato, ne sviluppato le radici e le foglie e tanto meno il tronco. A secondo della specie riescono a vivere a diverse profondità , con più o mena luce.
Quelle cosiddette alghe verdi, che vivono più in superficie e che usufruiscono di luce a sufficienza, come le piante svolgono la fotosintesi. Sono la testimonianza di un’acqua pulita e di buona qualità e non sono nocive ne per le piante ne per i pesci. Ciò non toglie che vanno materialmente eliminate o quantomeno ridimensionate, perché in competizione con le piante a cui sottraggono elementi nutritivi. Si presentano sotto forma di puntine verdi o filamenti che si attaccano alla struttura, alle piante ed ai vari elementi che allestiscono la vasca.
Altra specie innocua, sono le cosiddette alghe brune che fanno la loro comparsa nei primi giorni di vita dell’acquario, ma spontaneamente regrediscono, man mano che le piante crescono e l’acqua diventa sufficientemente ossigenata.
Viceversa le cosiddette alghe nere, che si manifestano con puntini neri, almeno inizialmente, sono espressione di un’acqua sporca, conseguenza di cattiva o assenza di manutenzione dell’acquario, cattivo o insufficiente funzionamento dei filtri, assenza di pulizia degli stessi. Della loro presenza bisogna liberarsi quanto prima.
Esistono poi altre varietà di alghe che per colore sono dette, rispettivamente, alghe rosse e alghe azzurre, anch’esse nocive e mal sopportate. In definitiva, con eccezione delle alghe verdi, la cui presenza può essere sopportata entro certi limiti, le restanti specie di alghe vanno rimosse con tempestività , manualmente, se necessario unitamente all’oggetto o parte di pianta contaminata, o cercando di inibirne lo sviluppo con metodi biologici.
Riepilogando, le cause del proliferare delle alghe sono da cercare: nell’acqua contaminata; nella eccessiva illuminazione; nella temperatura troppo alta; nella scarsa movimentazione dell’acqua, mentre per quanto riguarda i rimedi, oltre alla rimozione manuale o alla lotta biologica, ed alla parziale sostituzione dell’acqua, bisogna intervenire sulle cause, correggendo temperatura, l' illuminazione, aumentando la movimentazione dell’acqua, ecc.
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