Potare i bonsai

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Potare i bonsai assume un significato particolare, perché unitamente al rinvaso e all’applicazione di fili, pesi e tiranti, tecniche specifiche dell’Arte bonsai, contribuisce a “creare il bonsai”, ossia a contenerne le crescita, a miniaturizzare la pianta. L’intervento viene esteso anche alle foglie, in presenza di piante particolarmente esuberanti e vigorose, ed alla massa radicale, il cui ridimensionamento influisce sulla quantità degli elementi nutritive di cui la pianta finisce per disporre, a beneficio dell’obiettivo che si persegue. Sulle radici si interviene in occasione del rinvaso.

Tecniche di potatura dei bonsai

Tenuto conto che i bonsai sono piante perfettamente sana e con le stesse caratteristiche genetiche della pianta originaria, anche se oggetto di manipolazione da parte dell’uomo, in larga misura, per gli interventi di potatura valgono le tecniche proprie della specie. Ad essi fanno capo la potatura di formazione, relativa ai primi anni di vita, cui fanno seguito la potatura di correzione e mantenimento.

La potatura di formazione:

particolarmente incisiva e stressante, da eseguire durante il periodo di riposo vegetativo, autunno-fine inverno, mira alla formazione dello scheletro della pianta, a imprimerle la forma che meglio risponde alle proprie aspettative, senza stravolgere il portamento naturale della specie.

La potatura di mantenimento e correzione:

molto meno invasiva degli interventi di formazione, si può praticare durante tutto l’anno, quando se ne ravvisa la necessita. Si interviene con regolarità sulla nuova vegetazione, provvedendo a ridimensionarla, con tagli che lasciano 2-3 foglie per ogni nuovo getto. Ripetendo l’operazione più volte, avremo getti meno vigorosi, con foglie sempre più piccole. L’intensità dell’intervento deve tener conto della forza, del vigore della pianta. Bisogna trovare il giusto equilibrio tra l’esigenza di miniaturizzate la pianta e quello di avere una pianta in salute. Pur essendo possibile intervenire tutto l’anno, gli interventi si concentrano durante le stagioni calde, primavera ed estate, in funzione della specie. Com’è noto, è solo sulle foglie che si può intervenire, frutti e fiori dei bonsai conservano le dimensioni originarie della specie. Ecco perché l’Arte bonsai predilige specie di piante con fiori e frutti quanto più piccolo possibile.

Tornando alla potatura di mantenimento e correzione, dopo l’intervento sui nuovi getti, si prosegue con un’operazione di pulizia, con la rimozione dei rametti che si intrecciano, con andamento irregolare, che corrono verso l’interno o paralleli al tronco, rametti che non rispondono al benessere della pianta e che non sono in linea con la forma desiderata. Con l’occasione si provvede a rimuovere gli eventuali rametti secchi, spezzati e malati. Il tutto con l’obiettivo di consolidare e migliorare giorno dopo giorno il risultato raggiunto, una chioma che riproduce quanto più possibile quella della specie in natura e che lascia passare l’aria e la luce, elementi indispensabili alla vita e alla salute di ogni pianta.

Per i bonsai da frutto, si aggiunge la potatura di produzione che mira ad un giusto equilibrio tra produzione e vegetazione. Come per tutte le pianta da fiore, anche per i bonsai da fiore, il periodo migliore per gli interventi piĂą incisivi resta la fine della fioritura, fine estate-inizio autunno, quando la pianta si prepara per il riposo vegetativo.

Gli attrezzi:

dalle forbicine, per le foglie, alle cesoie e tronchesine, per i rami, devono essere compatibili con le dimensioni della pianta. In commercio è possibile reperire kit di attrezzi specifici per bonsai, di cui dispone la totalità dei bonsaisti, sia appassionati che professionisti.

Dal punto di vista operativo:

per avere facile accesso ad ogni punto della chioma, è consigliabile cominciare l’intervento dalla parte alta della pianta. I tagli vanno eseguiti subito dopo un nodo, operando tagli netti senza sfilacciature, con lame affilate e sterilizzate, non mancando di trattare con pasta cicatrizzante i tagli più grossi.

Potare i Bonsai: radici e foglie

Come abbiamo accennato, le tecniche dell’Arte bonsai prevedono interventi anche sulle radici e sulle foglie. L’intervento sulle radici viene praticata durante l’operazione di rinvaso. La rimozione delle radici spezzate, interessate da marciume radicale o particolarmente grandi e legnose, è comune a tutti i rinvasi e a tutte le piante. Per i bonsai, l’intervento sulle radici va oltre la normale manutenzione e pulizia, perché se ritenuto opportuno può interessare anche le più efficienti radici capillari, se presenti in maniera eccessiva rispetto alle esigenza della pianta, pratica esclusa per i rinvasi delle comuni piante. L’intervento può riguardare anche il ridimensionamento delle radici aeree delle specie tropicali come il ficus. In presenza di bonsai con chiome particolarmente fitte e impenetrabili, si può procedere alla potature delle foglie per migliorare il circolo della luce e dell’aria all’interno della pianta. Il taglio va eseguito lasciando una parte del picciolo attaccato al ramo che seccherà e cadrà spontaneamente.

La defogliazione

La defogliazione rappresenta una particolare tecnica di potatura a verde, che completa gli interventi previsti dall’arte bonsai. In pratica, per svariate finalità si anticipa manualmente la naturale caduta delle foglie per le specie a foglie caduche. Oltre che per consentite il passaggio della luce e la circolazione dell’aria, la defogliazione persegue finalità ornamentali, con la rimozione delle foglie che fuoriescono dalla forma prestabilita. Mira a facilitare la ripresa della pianta dallo stress conseguenza di un trapianto, ridimensionandone le esigenze di linfa, oltre a velocizzare l’invecchiamento, rimpicciolire le foglie, eliminare foglie interessate da patologie, godere con l’arrivo dell’autunno colori più forti e vivaci. Le foglie vanno tagliate con le fobici, con tagli netti e senza sfilacciamenti, anche se non mancano bonsaisti che operano con le dita.

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