Potare le piante ed irrigarle correttamente, sono le due operazioni da cui in larga misura dipende la salute e la resa delle piante, ossia la produzione di fiori e/o di frutti.
La potatura, pratica inventata dall’uomo, persegue una molteplicità di obiettivi a secondo dell’ età della pianta, della destinazione e del periodo in cui viene praticata. Con riferimento all’età , le piante durante i primi 3-4 anni di vita sono oggetto di interventi cosiddetti di formazione o allevamento, con i quali si cerca di formare lo scheletro e la chioma che la pianta dovrà presentare da adulta, in funzione della specie (pianta da frutto, da fiore, ornamentale). Con la maturità , iniziano gli interventi di produzione e di mantenimento. I primi perseguono l’obiettivo di stabilire il giusto equilibrio tra vegetazione e produzione, cercando di massimizzando quest’ultima per quantità e qualità , mentre gli interventi di mantenimento mirano a migliorare e conservare nel tempo i risultati raggiunti con gli interventi di allevamento. In funzione del periodo, gli interventi di potatura si distinguono in potatura a secco o invernale e potatura a verde o estiva. L’intervento invernale, da eseguire alla fine dell’inverno, prima che per la pianta inizia la nuova stagione vegetativa, rappresenta l’intervento più incisivo (intervento di produzione), mentre gli interventi a verde, da eseguire durante la stagione vegetativa, sono più soft e mirano a contenere la vegetazione delle piante più esuberanti. In ogni caso tutti gli interventi vanno eseguiti nel rispetto del portamento naturale della specie.
La quasi totalità degli interventi di potature vanno eseguiti durante il periodo di riposo vegetativo, verso la fine dello stesso (durante il risveglio biologico della pianta), febbraio – marzo, in funzione delle condizioni climatiche dell’area geografica, cosiddetta potatura a secco o invernale. In pratica, quando iniziano i primi tepori e risultano scongiurati i pericoli di gelate tardive, prima che per la pianta inizia la nuova vegetazione. Gli interventi eseguiti in questo periodo, stimolano la nuova vegetazione. Seguono durante la stagione vegetativa le potature a verde o estive, interventi di mantenimento, che perseguono lo scopo di contenere lo sviluppo delle piante particolarmente vigorose e di rimuovere quei rami che fuoriescono dalla forma impostata. Per le piante da frutto, anche con l’eventuale eliminazione di succhioni e pollino, si cerca di favorire la nutrizione dei rami a frutto. Il periodo migliore per questi interventi va dalla seconda metà di maggio alla prima metà del mese di luglio. Per le piante che fioriscono (fruttificano) sui rami dell’anno precedente, l’intervento va eseguito in autunno, una volta terminata la caduta delle foglie. Con l’arrivo della primavera si interviene sulle piante da fiore (in genere arbusti), per contenerne l’esuberanza vegetativa e stimolarne la fioritura, mentre durante l’intera stagione primaverile e l’inizio dell’estate, si interviene sulle piante erbacee perenni, rimuovendo dalla base gli steli che man mano restano senza foglie.
Forbici, cesoie, segaccio, coltelli, svettatoi, ecc, anche se non tutti gli interventi di potatura prevedono attrezzi, tipo la cimatura e la scacchiatura, che possono essere eseguite con le mani, rispettivamente, per spuntare la cima e sfoltire i germogli. Gli attrezzi devono avere le lame bene affilate, in modo da assicurare un taglio netto, facile a cicatrizzarsi, nonché disinfettate, per evitare pericoli di infezioni.
Bisogna eseguire tagli netti e obliqui verso il basso per evitare che la ferita del taglio risulti esposta all’acqua piovana, con il rischio di malattie. Non bisogna creare monconi, il taglio relativo ai rami da asportare per intero, va eseguito raso tronco, non intaccando il colletto, elemento di raccordo tra il ramo ed il tronco, che rappresenta una barriera naturale alle infezioni e contribuisce ad accelerare la cicatrizzazione. Se si intende accorciare il ramo, il taglio va eseguito subito dopo una gemma, una gemma esterna se lo scopo è quello di allargare la chioma, una gemma interna che la pianta presenta dei vuoti che si intende riempire. In genere, la tecnica riguarda gli arbusti ornamentali. In occasione di tagli da eseguire con il segaccio, al fine di evitare lacerazione quando il ramo sta per staccarsi, è opportuno incidere di qualche cm il ramo sul lato inferiore, nel punto di presunto distacco. L’intervento deve iniziare con la rimozione degli eventuali rami spezzati o secchi, proseguire con i rami più esili, distribuendo uniformemente l’intervento in modo da assicurare alla chioma sufficiente areazione e consentire alla luce di penetrare in ogni punto della pianta.
Con eccezione del cultivar a crescita rapida, per le piante da frutto, durante i primi anni di vita assume importanza la potatura di formazione, per conferire e alla pianta un’altezza ed una forma in grado di assicurare una raccolta confortevole. Per le piante da frutto col primo intervento, successivo alla messa a dimora, si recide l’unico fusto in funzione dell’altezza della chioma che la pianta dovrà presentare da adulta. Nei successivi 3-4 anni si interviene man mano su rami laterali, eliminandone alcuni e accorciandone altri, in modo da imprimere alle pianta la forma desiderata, dalla forma libera alla forma a vaso, dalla forma a bandiera alla forma a spalliera, dalla forma ad “U” alla forma a candelabro. In pratica, si tratta di forme appiattite o tondeggianti. Con la maturità , assume importanza la potatura di produzione, da eseguire a fine inverno, che mira a massimizzare la produzione sia sotto l’aspetto qualitativo che quantitativo. Possiamo dire che, con gli interventi di potatura, durante i primi anni di vita si cerca di guidare la pianta in modo che raggiunge la maturità più velocemente e in piena salute, durante la maturità si cerca di mantenere un giusto equilibrio tra vegetazione e produzione, attenuare le conseguenze del fenomeno dell’alternanza, cercando di ritardare la vecchiaia, con interventi straordinari di rinnovamento o ringiovanimento. Esistono poi interventi specifici collegati ad eventi tipo le malattie o eventi atmosferici. Per la potatura degli alberi da frutto si utilizza la tecnica del taglio di ritorno. I rami vengono accorciati con un taglio subito dopo una diramazione, diramazione che prenderà il posto del ramo apicale tagliato. E’ necessario che la diramazione presenti un diametro dell’ordine de 30-35% del ramo reciso.
Le piante sempreverdi destinate a siepe necessitano di interventi regolari per la rimozione della nuova vegetazione che fuoriesce dalla forma prestabilita. Con l’occasione si provvede a rimuovere dalla base i rami secchi, esili o che si dirigono l’interno della siepe, rendendo la vegetazione fitta ed impenetrabile dalla luce e dall’aria. In pratica, gli interventi si susseguono durante tutto l’anno anche se con intensità e frequenza diversa, rimandando l’eventuale intervento più incisivo, finalizzato a stimolare la produzione di nuovi getti alla fine dell’inverno. Per piante e arbusti sempreverdi non organizzati a siepe, se piante da fiore, bisogna aspettare la fine della fioritura per gli eventuali interventi di ridimensionamento, correzione o stimolo di nuova vegetazione.
Per i rampicanti gli interventi di potatura hanno un ruolo importate sin dalla messa a dimora. I primi interventi successivi alla messa a dimora della pianta devono assicurare una solida struttura alla base in grado di sostenere in futuro la parte aerea della pianta. Per i primi 3-4 anni i rami vanno accorciati del 60-70%, seguono poi negli anni successivi interventi estivi di mantenimento con i quali si accorciano i rami più esuberanti, che fuoriescono dalla forma stabilita, gli eventuali rami secchi o spezzati. In particolare, per le piante tipo la vite americana si sfoltisce la vegetazione interna, per consentire il passaggio dell’aria, si recidono dalla base i rami secchi, spezzati o comunque esili, si accorciano quelli che invadano aree non destinate a loro.
Sulle piante grasse si interviene con tagli esclusivamente per rimuovere parti malate o comunque danneggiate oltre che per prelevare talee per la riproduzione di nuove piantine. I tagli sono da eseguire con attrezzi dalle lame bene affilate e opportunamente disinfettate, avendo l’accortezza di trattare le ferite della pianta con mastice cicatrizzante e con ormoni radicanti quella della talea asportata. Quest’ultima, rappresentata da una foglia o uno parte di stelo, va messa a dimora in una composta particolarmente leggera e soffice, fatta essenzialmente di sabbia, dotata di una buona areazione e drenaggio, dopo una decina di giorni quando la ferita risulta asciutta, per scongiurare i pericoli di patologie fungine.
Per le piante ornamentale coltivate sulle aree urbane gli interventi dovrebbero avere carattere di eccezionalità , collegati a motivi di sicurezza o di spazio: intralcio alla viabilità ; pericolo per l’incolumità dei cittadine e delle cose. Per gli esemplari domestici, gli interventi, per frequenza, tecniche e intensità , non possono che dipendere dalla specie e dalla destinazione.
Per gli interventi di potatura sulle piante e arbusti da fiore ed in particolare su quali rami intervenire, è importante sapere se la pianta fiorisce sui rami dell’anno o sui rami dell’anno precedente o comunque rami vecchi. Per le piante che fioriscono sui nuovi getti, con l’intervento da eseguire alla fine dell’inverno, bisogna rimuovere la quasi totalità dei rami esistenti che hanno portato i fiori durante la precedente stagione. Per le piante e arbusti che fioriscono si rami dell’anno precedente o vecchi, alla fine della fioritura, circa i rami sui quali intervenire, bisogna trovare un giusto equilibrio tra i rami particolarmente vecchi da rinnovare e quelli dell’anno, destinati a produrre fiori la prossima stagione. In ogni stagione bisogna assicurare la vegetazione necessaria per la fioritura dell’anno successivo e rinnovare gradualmente i rami più vecchi.
Per le aree geografiche caratterizzate da un inverno lungo, con la possibilità di gelate tardive e per le piante che fioriscono sui rami dell’anno precedente, si può anticipare la potatura invernale in autunno, terminata la fioritura, quando per la pianta inizia il periodo di riposo vegetativo. Gli interventi eseguiti in questo periodo non mirano a stimolare la vegetazione, dal momento che per la pianta sta per iniziare o è iniziato il periodo di riposo, ma cercano di stabilire un certo equilibrio tra i rami che hanno già portati i fiori nell’anno in corso e la nuova vegetazione che porterà i fiori nel nuovo anno.
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