L’uso degli aggettivi indefiniti spesso genera confusione anche in chi è madrelingua, dato che l’italiano è una è tra le più complesse delle lingue neolatine, per la grande quantità di sfumature e possibilità espressive che offre.
Gli aggettivi
La grammatica italiana divide le parti del discorso in invariabili e variabili; gli aggettivi fanno parte di quest’ultima categoria, insieme ai nomi, ai verbi, agli articoli e ai pronomi. Tutte queste parti, infatti, sono formate da una radice fissa e da una desinenza che varia per numero (singolare e plurale) e genere (maschile e femminile).
Gli aggettivi possono essere qualificativi, se aggiungerli al nome serve ad indicarne una qualità, o determinativi, se determinano meglio qualche aspetto del nome a cui si riferiscono. Gli aggettivi indefiniti rientrano in questo gruppo.
Aggettivi indefiniti
Gli aggettivi indefiniti aggiungono in modo vago delle indicazioni sulla quantità o la qualità del nome a cui si riferiscono:
Ogni, qualsiasi, qualche, qualsivoglia, qualunque. A differenza di altri aggettivi, questi sono invariabili, vengono cioè utilizzati solamente nella forma singolare. “Ogni” significa “tutti”, “Qualche” vuol dire “un certo numero”; “qualsiasi” e “qualunque” invece indicano che, in caso di alternativa, va bene una scelta a caso; possono essere usati anche come qualificativi, e assumono un significato leggermente dispregiativo (ad esempio: un uomo qualunque, cioè un mediocre).
Esempi:
Cucino pasta al forno ogni domenica.
Ho assaggiato qualche confetto.
Potrebbe piovere in qualunque momento.
Lo voglio a qualsiasi costo.
Nessuno. Non ha plurale, e significa “Nemmeno uno”. Se viene usato in una frase che contiene la particella negativa, vuol dire “alcuno” (ad esempio: “non c’è nessun motivo per non farlo”).
Esempi:
Nessun altro può amarti quanto me.
Certo, diverso, vario. Questi aggettivi sono indefiniti soltanto se posti prima del nome; se invece lo seguono, diventano qualificativi. Questo è dovuto al significato ambiguo di tali parole: ad esempio “certo” può significare “tale”, e in questo caso è un aggettivo indefinito, ma anche “sicuro”, e in questo caso esprime una qualità. Allo stesso modo, “diverso significa “parecchio” ma anche “differente”, e “vario” può stare per “parecchio” o per “molteplice”.
Esempi:
In certi momenti mi sembra di impazzire.
Ho diversi vestiti tra cui scegliere.
Varie persone lo hanno acquistato
Molto, poco, tanto. Sono gli unici determinativi che hanno anche il comparativo e il superlativo: più, moltissimo, meno, pochissimo, tantissimo. Possono essere preceduti da articolo.
Esempi.
Ho molte paure. Ho più paure di te. Ho moltissime paure.
Ho pochi dubbi. Ho meno dubbi di te. Ho pochissimi dubbi.
Parecchio. Indica una quantità di poco inferiore a “molto”.
Esempi:
Ci vuole davvero parecchio tempo per studiare questa lezione.
Troppo. Questo aggettivo viene usato per significare eccesso, sovrabbondanza.
Esempi:
Troppa torta può far venire mal di pancia.
Tale. Tra i pochi aggettivi indefiniti che possono essere preceduti da un articolo, per indicare qualcosa o qualcuno che non si vuole o può identificare. Associato a “quale” intende somiglianza tra due individui o oggetti (“tale e quale”).
Esempi:
Mi ha scritto un tale Antonio.
Taluno. Usato quasi sempre al plurale, ha lo stesso significato di “alcuno” e “certo”, ma con toni più formali.
Esempi:
In taluni casi è obbligatorio versare una mora.
Ciascuno. Equivale a “ogni”, “ognuno”, e non ha plurale.
Esempi:
Ciascuno sposo ha il dovere di rimanere fedele.
Tutto. Si utilizza per parlare della totalità di qualcosa, e può essere associato a “quanto”.
Esempi:
Tutte le mattine mi lavo i denti.
Alcuno. Può sostituire “nessuno” nelle frasi con la particella negativa “non”.
Esempi:
Non ho alcuna intenzione di richiamarlo.
Alcuni amici saranno da noi per cena.
Altro. Può essere preceduto dall’articolo e assumere diverse sfumature di significato: “diverso”, “seguente”, “nuovo”, o indicare ripetizione o aggiunta.
Esempi:
Vorrei traslocare in un’altra casa.
L’altro anno ho guadagnato più soldi.
Spera di diventare un altro Brad Pitt.
Devo mangiare un’altra volta.
Mi servono altri soldi.
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