Per aprire un’edicola si può partire da zero o rilevare un’attività già avviata e in entrambi i casi sarà necessario seguire un preciso iter burocratico. Per prima cosa occorre tenere conto che esistono due diversi tipi di punti vendita, quelli esclusivi e quelli non esclusivi, per aprire i quali sarà necessario fare richiesta di autorizzazione al Comune nel quale si è scelto di avviare l’attività . La domanda dovrà pervenire all’Ufficio competente che provvederà entro 60 giorni ad approvarla (silenzio-assenso) o a rifiutarla. Inoltre l’apertura di un’edicola richiede la presa di contatto con la Fieg, per avere a disposizione un fornitore abilitato alla consegna dei periodici nell’area di interesse. Non da ultimo bisognerà tenere conto degli orari e dei turni che si dovranno rispettare, essendo quello dell’edicola, un servizio offerto al pubblico, che pertanto risponde a regole precise in materia di aperture; infatti gli orari di lavoro vanno dalle 6 del mattino, quando bisogna ricevere i giornali, con apertura alle 7, fino alle 7 di sera, con orario continuato o con pausa pranzo di circa un’ora. Le ferie poi devono necessariamente essere concordate l’anno precedente per il successivo e consistono in 3 settimane di cui due nel periodo a ridosso di Ferragosto. I guadagni non sono ingenti e si basano sulle vendite, in quanto comprendono il 20% del prezzo di copertina. Ma vediamo nel dettaglio.
Esistono essenzialmente due tipi di punti di vendita relativi alle edicole:
Esclusivo. Le edicole nelle quali la vendita sia specificamente legata ai giornali, alle riviste ed ai quotidiani, si definiscono punti di vendita esclusivi, in quanto si occupano appunto di questa categoria di prodotti, pur potendo includere nella vendita anche beni accessori a quelli appena elencati, come materiali di cancelleria, caramelle o libri.
Non esclusivo. Un’alternativa ai centri di vendita esclusivi sono quelli a vendita mista, che comprendono anche articoli non propri delle edicole. I punti di vendita non esclusivi, si occupano principalmente di altre categorie di merce, ma sono abilitati anche alla vendita di quotidiani e di periodici. È il caso delle librerie con edicola o dei bar che offrono anche il servizio di vendita di giornali, così come per i negozi alimentari; infine in questa categoria rientrano quegli esercizi commerciali che offrono ai clienti la vendita di riviste specializzate in un unico settore, come ad esempio il commercio di riviste di moda all’interno di un negozio di abbigliamento.
Per entrambi i casi l’attività potrà essere svolta all’interno di un negozio adibito ad edicola (in possesso o affittato dal gestore) o all’interno di un chiosco che occupi legalmente una porzione di suolo pubblico.
Per prima cosa è necessario richiedere un’autorizzazione comunale, come previsto dal Decreto Legislativo 24 aprile 2001, n. 170 (Riordino del sistema di diffusione della stampa quotidiana e periodica, a norma dell'articolo 3 della legge 13 aprile 1999, n. 108).
Questa autorizzazione è soggetta a dei vincoli ben precisi, essendo limitata dalla densità di popolazione relativa all’area nella quale si vuole aprire l’attività , oltre che dalle caratteristiche urbanistiche di tale area e dall’estrazione sociale degli abitanti e futuro bacino di compratori. Inoltre viene valutato il rilascio della concessione anche in base all’andamento di vendite di giornali negli ultimi due anni per la zona d’interesse.
La richiesta di autorizzazione deve essere fatta direttamente al Sindaco del Comune in cui si intende avviare l’attività , e deve contenere l’indicazione di un posto fisso sul suolo comunale nel quale si intende impiantare l’attività (l’indirizzo del negozio o dello stabile, o l’area di suolo pubblico che si intende occupare nel caso in cui si decida di impiantare un’edicola nella forma di chiosco; in questo caso sarà necessario allegare alla richiesta anche la domanda di concessione di occupazione del Suolo Pubblico).
Nella domanda, redatta su carta bollata, andranno indicati:
Una volta recapitata all’Ufficio competente si potrà ritenere approvata nel caso in cui entro 60 giorni non vi sia stata comunicazione di rifiuto della concessione, a partire dalla data di ricevimento della documentazione (silenzio-assenso).
I documenti necessari possono essere richiesti direttamente al Comune, all’Ufficio Comunale di pertinenza all’esercizio vendita, che è tenuto a comunicare anche eventuali bandi per l’assegnazione delle licenze, basate sulla densità di popolazione e sul numero di edicole già presenti sul territorio.
Una volta ottenuta l’autorizzazione comunale, il passo da compiere è quello della presentazione alla Fieg (Federazione Italiana Editori Giornali), che provvederà alla comunicazione del nominativo del distributore ufficiale per la fornitura dei giornali nella zona scelta, che effettuerà la consegna quotidiana di riviste e giornali.
Per quanto riguarda, invece, l’attività da rilevare, verranno meno gli obblighi di presentazione al FIEG, già sbrigati dalla precedente gestione, e quelli dell’Autorizzazione Comunale, già rilasciata. Pertanto è sufficiente richiedere il rilevamento della licenza e avviare la prassi per il valore di avviamento. Questo viene calcolato facendo riferimento agli ultime tre mesi di attività e richiedendo il modello unico relativo agli anni precedenti (direttamente al proprietario dell’attività e al suo commercialista) per valutare la differenza tra vendite e acquisti. Una volta acquistata la licenza dopo tali calcoli è possibile avviare l’attività .
Fondamentale è la scelta del luogo in cui avviare l’edicola, che dovrà basarsi sulla regolamentazione territoriale, ma anche sul buon senso dell’aspirante gestore. E’ necessario infatti avviare l’attività in un contesto che garantisca una clientela quotidiana, ma anche la vendita di periodici specifici e specializzati. Si dovrà quindi tenere conto degli interessi di chi frequenta la zona in cui è ubicata l’edicola, facendo attenzione a fornire un adeguato numero di periodici legati a tali interessi (esempi possono essere dati dalle edicole nei pressi di università o Tribunali, che necessariamente avranno una maggiore vendita di riviste specializzate nei singoli settori). Un buon accorgimento è anche quello di ubicarsi vicino a centri di vendita quotidiana (panetterie e macellerie) o di locali e bar, che garantiscano il passaggio della clientela.
Un punto sicuramente dolente nella scelta di questa attività , consiste negli orari da rispettare. L’apertura di un’edicola avviene alle 5, 6 del mattino, quando i distributori consegnano i giornali alle varie sedi, e in tempo per la disposizione del banco per la vendita, che deve essere pronto prima dell’apertura al pubblico, fissata generalmente alle 7 del mattino. La chiusura è prevista per le 19.00, con orario continuato, o per le 19.30. con breve pausa dalle 13.00, a seconda delle zone. In pratica l’orario accordato con la Fieg riguarda le 12 ore al giorno, dal lunedì al sabato, con il lavoro a mezza giornata previsto per la domenica (chiusura alle ore 13.00).
La chiusura deve essere regolata da turni, anche per quanto riguarda i giorni festivi, e sono stabilite in modo alterno con le altre rivendite. Per le chiusure più lunghe, stabilite nel tempo di 3 settimane, i turni dovranno essere decisi e stabiliti durante l’anno precedente e dovranno far rientrare almeno 2 delle 3 settimane disponibili, in un periodo a ridosso del 15 agosto.
Uno delle caratteristiche del lavoro in edicola consiste nell’avere a che fare con le rese dei giornali invenduti. Ogni giorno infatti bisognerà controllare le uscite dei singoli giornali, in quanto per ognuno di essi deve essere fatto un reso all’uscita del numero seguente, in quanto ogni giornale ha un periodo fisso durante il quale deve essere presente in edicola.
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