Vediamo qual è il modo migliore per comunicare che arriva un fratellino, in quali tempi è giusto farlo, come comportarsi se il vostro bambino si ingelosisce ed in che modo manifesterà la sua naturale insicurezza e come affrontarla.
Introduzione:
l’arrivo di un fratellino è un momento al quale i bambini non sono mai pronti. La delicatezza del momento richiede da parte dei genitori grande attenzione e premura perché il bambino lo viva nel modo meno traumatico possibile. Il trauma deriva principalmente dal fatto che il bambino non sa e non può immaginare di dover dividere l’amore dei propri genitori con un altro essere umano, per cui si ritrova improvvisamente catapultato nella nuova realtà dell’”essere grande”, nella quale temono di perdere quel rapporto esclusivo che finora hanno vissuto con la mamma ed il papà. Da tutto ciò deriva la naturale gelosia dei figli primogeniti, che si può manifestare in vario modo, da comportamenti infantili già superati ed ora ripresi, fino ad un ritardo effettivo della crescita. L’arrivo del fratellino è quindi una fase difficile sia per il primo figlio che per i genitori che però, conoscendo le problematiche sapranno come aiutare il proprio bambino ad accettare al meglio la nuova convivenza.
La gelosia:
La gelosia del fratello maggiore è il sintomo della sua paura di non essere più amato come prima, di essere messo in secondo piano rispetto ad un fratellino che ha bisogno dei genitori 24 h su 24. Nei bambini più piccoli, fino a 18 mesi il trauma è minore, in quanto la loro naturale “amnesia infantile” gli permette di credere che il fratellino ci sia sempre stato, in questo caso la gelosia si manifesterà con dei disagi più fisiologici che comportamentali, per esempio voler allattare come il fratellino, fare la pipì al letto o “ciucciare” il dito. I bambini dai 3 anni in poi subiscono in modo più forte la presenza del nuovo arrivato, lo vivono come un’imposizione e faticano ad accettare di non essere più i piccoli della casa. In questo caso le manifestazioni di gelosia possono essere molteplici, dalla regressione ad abitudini infantili già perse da tempo, all’insonnia, all’essere iperattivi o in alcuni casi possono anche giocare in modo aggressivo con il fratellino: tirano i capelli, le guance o graffiano i piccoli “intrusi”.
come affrontarla:
Di fronte alle manifestazioni di gelosia dei primogeniti i genitori non devono farsi prendere dal panico o essere eccessivamente preoccupati. È importante che i genitori prendano atto del disagio del primo figlio e lo aiutino nell’accettazione della novità. In primo luogo bisogna coinvolgerlo nelle attività legate al fratellino, per esempio farsi passare il pannolino durante il cambio o lasciargli mantenere il biberon all’ora della pappa (ovviamente con l’ausilio della mamma). Dedicate delle giornate unicamente alle sue esigenze di essere ancora protagonista nella vostra vita: una festa per lui, un giro al parco giochi, un film al cinema, in modo che siano rispettati i suoi spazi di condivisione con i genitori; in questo è fondamentale l’appoggio paterno, sia che coinvolga il primogenito in attività ricreative, sia che accudisca il neonato mentre la mamma trascorre il tempo con il figlio maggiore, ma soprattutto quando la famiglia è unita. Inoltre, cercate di far capire al primogenito che ben presto il fratellino sarà per lui una compagnia, un “amico” con cui giocare e divertirsi. Tutto ciò non significa dover viziare il vostro primo figlio, piuttosto fargli capire che lo amate sempre allo stesso modo, e che l’arrivo del fratellino non deve essere motivo di timore da parte sua
I tempi giusti:
Se s’intende affrontare una nuova gravidanza sarebbe bene calcolarla in modo tale che la nascita non coincida con altri momenti importanti per il primogenito, come l’inizio della scuola, che potrebbe aggravare il senso di abbandono. Iniziare ad andare all’asilo è già di suo un trauma in quanto rappresenta il primo distacco dalla mamma, se questo dovesse coincidere con l’arrivo del fratellino, il bambino dovrà fare i conti con l’idea che la mamma lo lascia a scuola per passare il tempo con fratello e ciò provocherebbe in lui una brutta ferita. Inoltre, è importante che il primo figlio venga a sapere dell’arrivo del fratellino dai genitori, evitate quindi che la notizia possa scappare ai nonni o alla babysitter, poiché il bambino penserà che i genitori glielo abbiano nascosto. Per comunicare la notizia non bisogna poi aspettare troppo, dopo il terzo mese di gravidanza è bene farlo sapere poiché i bambini si accorgono dei cambiamenti della mamma e potrebbero essere confusi qualora non siano messi al corrente.
L’affetto verso il fratellino:
Nonostante il primogenito sia stato preparato all’arrivo del fratellino, può succedere che alla nascita del piccolo egli non manifesti da subito l’affetto nei suoi confronti. Questo è del tutto normale, deve prima metabolizzare la sua presenza, capire che è innocuo e poi da solo saprà volergli bene. Per questo non bisogna colpevolizzarlo, anzi bisogna pazientemente attendere i suoi tempi e rispettarli. Inoltre, se come abbiamo visto in precedenza il figlio maggiore dovesse manifestare la sua gelosia in modo evidente, non rimproveratelo eccessivamente e di continuo, ciò provocherebbe in lui il pensiero che preferite il fratellino a lui, quei comportamenti vogliono essere un richiamo alla vostra attenzione, quindi, cercate solo di distrarlo giocando un po’ con lui, e se ce n’è bisogno fategli capire lo sbaglio con calma.
Consigli:
Per aiutare il vostro primo figlio ad accettare l’arrivo di un fratellino potreste mostrargli le foto di quando lui era neonato e quindi protagonista delle vostre giornate, in questo modo con dolcezza capirà che anche lui è stato prima nella pancia della mamma, poi allattato al seno e poi cresciuto, in modo da capire che lo stesso avverrà al fratellino.
In ogni caso, i bambini, o meglio i fratelli vivono continuamente il paragone l’uno con l’altro, mettendosi in competizione e rivalità tanto che i genitori non ci faranno più caso. Questi ultimi però, devono capire con maturità che anche loro faranno delle differenze, che non corrispondono a delle preferenze, ma al fatto che l’amore seppure sia in misura uguale per i figli, è diverso nella qualità del rapporto che si ha con un figlio o con un altro, e che varia anche in base al carattere del figlio e del genitore. I genitori cercano di essere sempre imparziali per non fare dispiacere nessuno, ma in realtà i figli con molta maturità vorrebbero essere trattati per come sono singolarmente e non allo stesso modo dell’altro solo per essere accontentati.
CORRELATI
Utilizziamo i cookie per personalizzare i contenuti e gli annunci, fornire funzioni social e analizzare il traffico. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando un qualunque suo elemento acconsenti all'uso dei cookie e dichiari di aver letto la nostra Cookie Policy e la Privacy Policy. Per saperne di più o negare il consenso a tutti o ad alcuni cookie consulta la nostra Cookie Policy. |
come-fare casa-e-giardino motori tasse animali lavoro matrimonio hobby sport informatica cucina bellezza affari-e-finanza gravidanza domande-e-risposte salute-e-benessere viaggi