E’ possibile fare un’autocertificazione del proprio stato di famiglia? Certamente si! Vediamo in che modo è possibile farlo e presso quali uffici o enti l’autocertificazione può essere valida.
Cos’è lo stato di famiglia e a cosa può servire?
Viene definito stato di famiglia il documento rilasciato dall’ufficio anagrafe del comune di residenza che attesta la composizione della famiglia anagrafica abitante presso la stessa dimora. Il certificato riguarda le persone legate da matrimonio, parentela, tutela, adozione o vincoli affettivi, questi ultimi provati proprio dalla residenza in una stessa casa. Il certificato può essere rilasciato in carta bollata o in carta semplice a seconda dell’uso che si vuole fare. Esiste anche un certificato di famiglia storico che attesta la situazione del nucleo familiare in un dato momento. Lo stato di famiglia può essere necessario in varie occasioni poiché può essere richiesto sia da enti pubblici che privati in occasione di un’assunzione oppure, ad esempio, per ottenere benefici economici o fiscali.
È possibile presentare l’autocertificazione dello stato di famiglia?
Si è possibile! A posto del tradizionale certificato rilasciato dall’ufficio comunale si può, infatti, presentare una dichiarazione firmata dall’interessato. Questa autocertificazione è assolutamente valida e non deve essere successivamente sostituita da un certificato vero e proprio. La pubblica amministrazione e i servizi pubblici, infatti, hanno l’obbligo di accettarla. Tuttavia, se hanno qualche particolare ragione per dubitare circa l’autenticità delle informazioni fornite, è un loro diritto verificarle. Soltanto in pochissimi casi l’autocertificazione non è consentita: in occasione del matrimonio, in caso di rapporti con l’autorità giudiziaria e negli atti destinati all’estero.
Inoltre, è bene sapere che i privati non sono obbligati ad accettare l’autocertificazione.
Per quanto riguarda la firma, questa non deve essere autenticata né deve necessariamente essere apposta in presenza dell’impiegato dell’ente che ha richiesto il documento. Il principale vantaggio dell'autocertificazione consiste nel risparmio di tempo, dato che grazie ad essa si potrà evitare di andare in comune per richiedere il certificato. Per chi vive in città scansare code e traffico non è cosa da poco!
Come fare l’autocertificazione
Fare l’autocertificazione dello stato di famiglia è davvero molto semplice. Bisogna, per prima cosa, scaricare da internet il modulo apposito. Per farlo basta inserire ”autocertificazione dello stato di famiglia” nel motore di ricerca (google o simili) e poi cliccare su salva con nome. Dopo aver stampato il modulo occorre compilarlo, inserendo: nome, cognome, luogo e data di nascita, e residenza negli appositi spazi. Nel modulo bisogna poi inserire la residenza della propria famiglia e cognome, nome, luogo e data di nascita, rapporto di parentela con il dichiarante per ciascun membro del nucleo familiare. Questa operazione è molto semplice perché sono indicati gli spazi appositi per ciascuna informazione richiesta. Occorre, infine, inserire la data del giorno e la propria firma, per esteso e ben leggibile. Come si diceva, la firma non deve essere autenticata né apposta in presenza di un impiegato dell’ente che richiede il documento.
L’autocertificazione può essere presentata personalmente presso l’ufficio richiedente oppure tramite terze persone. Può essere, inoltre, spedita per posta, via fax o tramite e-mail.
Esattamente dove si può usare l’autocertificazione?
Nei rapporti con le amministrazioni pubbliche, quindi presso tutte le Amministrazioni dello Stato compresi:
presso i servizi pubblici come ad esempio:
Cosa fare se, senza ragioni, l’autocertificazione non viene accettata
I soggetti presso i quali è prevista la possibilità di presentare l’autocertificazione (amministrazioni e servizi pubblici) sono obbligati ad accettarla a meno che non ci siano provate motivazioni contrarie. Il cittadino, a cui senza alcuna ragione è rifiutata l’autocertificazione, ha il diritto di reagire accertando la responsabilità del funzionario. Per farlo occorre chiedere le generalità di quest’ultimo, la qualifica e il numero di protocollo della stessa. Ottenuti i dati, il cittadino potrà richiedere, in forma scritta, le motivazione del mancato accoglimento del documento da lui presentato. Il funzionario in torto può incorrere nelle sanzioni previste dall'art. 328 del Codice penale e può essere punito per omissione o rifiuto di atti d'ufficio.
Cosa accade se le dichiarazioni rilasciate nell’autocertificazione non sono veritiere?
La possibilità di ricorrere all’autocertificazione non esclude il possibile accertamento dei dati forniti. Nel caso in cui questi ultimi dovessero rivelarsi non veritieri, il dichiarante incorre nelle sanzioni previste dal codice penale.
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