Bambini capricciosi come comportarsi

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Attraverso i nostri consigli, abbiamo intenzione di approfondire un problema molto diffuso tra i giovani genitori in particolare, ma non solo, ovvero come comportarsi con i bambini capricciosi. Insegnare l’educazione non è affatto un compito semplice e chi non può farsi aiutare da chi ha già esperienza a riguardo, ha un onere impegnativo al quale far fronte. Ecco perché, con questa guida, ci proponiamo di rendervi la vita più semplice, indirizzandovi verso comportamenti che potranno dimostrarsi utili per il vostro bambino/a.

Educare i propri bambini non è affatto semplice, bisognerebbe entrare nel dettaglio ed avere delle conoscenze teoriche di psicologia e pedagogia per essere professionali al cento per cento. Tuttavia, come l’esperienza insegna, a volte basta un pizzico di buon senso per riuscire a fornire al tuo piccolo gli strumenti necessari per andare avanti con il piede giusto nella vita.

Ciò che sicuramente non deve mancare è un pizzico di autorità (non autoritarismo), che aiuterà sicuramente a distinguere tra ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.

E’ necessario entrare in sintonia con i bambini, stabilire un rapporto empatico che possa farlo sentire a proprio agio e inculcargli fiducia nelle sue azioni.

Vediamo ora come scindere in vari punti la guida, per essere utili ed oggettivare le conoscenze teoriche in comportamenti pratici efficaci.

I diversi tipi di capricci

Tali capricci consistono in pianti prolungati, urla, bronci, ripicche e altri metodi che cambiano da bambino a bambino. L’obiettivo precipuo di tali comportamenti è spesso "futile”, ma contemporaneamente fondamentale per il bambino. I capricci, sorti durante un dialogo, hanno lo scopo di correggerlo, di modificarlo a proprio vantaggio in alcuni casi sono legati alla volontà di mangiare o non mangiare qualcosa, al volere un giocattolo o semplicemente attenzione.

Ad ogni modo quasi tutti i capricci sono legati alla volontà di un bambino di cercare di modificare un imposizione avuta dal genitore, e spesso purtroppo i genitori turbati di fronte a grida e a lamenti fuori di “senno”, il bambino, sono portati a cedere ed a darla vinta al bambino, il che può servire a placare gli urli di quel momento ma non farà altro che provocarne dei nuovi in futuro mettendo in discussione la figura del genitore e quindi privando anche il bambino di un punto di riferimento durante la crescita.

Non cedere è quindi una regola basilare, vediamo di seguito qualche suggerimento per riuscirci.

Come comportarsi teoricamente

Sebbene i capricci siano di solito episodi sporadici per evitarli bisogna iniziare a costruire un lungo ed articolato percorso educativo fin dai primi mesi di vita del bambino.

In primo luogo non create un rapporto alla pari: porsi allo stesso livello di un bambino è una vera e propria trappola, che mette in difficoltà entrambe le parti. I bambini non avranno una guida da seguire e i genitori non saranno presi in considerazione come fonte di insegnamento.

E’ necessario invece cercare di stabilire dei confini ben precisi per i più piccoli, fissando ad esempio delle regole ben precise sugli orari del pranzo della nanna etc...

Tutti i bambini necessitano di essere fortificati all'interno dei piccoli spazi quotidiani, che si ampliano progressivamente con la crescita e la maturazione. Tali ambiti sono quasi dei confini di demarcazione territoriale, una linea oltre la quale non bisogna recarsi.

Inoltre mostratevi sempre fermi nei vostri convincimenti, niente indecisioni: quando e se decidete di dare un limite, non rimangiate la parola alla prima occasione e non cercate immediatamente di consolarlo con attenzioni speciali.

Se vi rendete conto di aver esagerato, avrete a disposizione altre occasioni per essere buoni e comprensivi.

Come comportarsi praticamente.

Vediamo ora come comportarsi a livello pratico, che azioni intraprendere e quanto tali azioni siano effettivamente efficaci per l’insegnamento dell’educazione al vostro bambino.

Ad esempio se il piccolo s’impossessa di un oggetto non suo, magari di un altro bimbo, che non vuole più restituire è necessario intervenire immediatamente con gesti decisi, ma attenzione a non essere mai bruschi, accompagnati da parole o storie che mirino a distrarre il bambino e a distogliere la sua attenzione. Più tardi, ad acque calmate, potrete provare a spigargli come bisogna comportarsi e fargli luce sulla vostra azione.

se in bimbo piange perchè vuole qualcosa, gelato giocattolo etc., dovete cercare di sopportare i suoi urli e cercare di spiegargli nel modo e con toni molto calmi il motivo per cui non può averli in quella circostanza, non fate però promesse per il futuro che sapete già di non poter mantenere (il giocattolo lo hai domani) perchè porterebbe il bambino a perdere fiducia nei vostri confronti.

Del tutto sconsigliate sono le punizioni troppo rigide o quelle prolungate nel tempo, il bambino potrebbe restarci male e scatenare una nuova forma di capriccio, inficiando tutto il percorso fatto fino a quel momento.

Quanto ai rimproveri, essi possono essere fatti con ponderazione, in modo da sviluppare l'emotività e la responsabilità del bambino: tali insegnamenti saranno sicuramente più duraturi ed efficaci.

Considerazioni e consigli

Un ultima considerazione: abituate il vostro bambino a saper attendere e ad essere paziente. Concedere tutto e subito da piccoli può essere il primo passo per crescere un figlio viziato ed inconcludente.

Un piccolo consiglio derivante dal buonsenso: anche quando utilizzate un tono di voce un po’ più forte e deciso, non dimenticate mai di utilizzare la “formula magica”: per favore.

Se i capricci sono molto frequenti e spesso anche del tutto immotivati è consigliabile chiedere il parere di un esperto perchè potrebbero essere legati ad un disagio interiore del bimbo che non riesce ad esprimere a parole.

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