Calcolo rendita catastale

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La rendita catastale è il valore  attribuito agli immobili, quale base imponibile per la determinazione del reddito da assoggettare all’imposizione delle imposte dirette e per determinare l’importo dell’ICI (imposta comunale sugli immobili). Rivalutata del 5% e moltiplicata per un moltiplicatore, che varia in funzione della topologia di immobile, fornisce il “valore catastale”, utilizzato per la quantificazione delle imposte di successioni, donazione, ipotecarie, ecc. Il valore catastale, come la rendita catastale, è un valore fittizio, diverso ed in genere inferiore al valore commerciale dell’immobile. L’obbligo di rivalutazione del 5% della rendita catastale è stato introdotto nel 1997, in considerazione del rilevante divario venutosi a creare tra valore catastale e valore commerciali della quasi totalitĂ  degli immobili.

Chi attribuisce la rendita catastale agli immobili.

Terminata la costruzione dell’immobile, il proprietario quantifica le rendite catastali delle singole unità immobiliari e le comunica all’Ufficio del Territorio, che può convalidarle o modificarle. Vale il principio del silenzio assenso, nel senso che la rendita proposta diventa definita trascorso un anno, senza che sia stata comunicata alcuna rettifica. L’eventuale variazione da parte dell’Ufficio del Territorio va notificata al proprietario, che ha facoltà di presentare ricorso avverso. Se un immobile non è iscritto al catasto o è in attesa della convalida della rendita proposta dal proprietario, per il pagamento di eventuali tributi si fa riferimento alla rendita catastale di un immobile similare della zona. L’obbligo del pagamento dei tributi, tipo l’ICI, nasce indipendentemente dall’avvenuto accatastamento o della convalida della rendita catastale proposta.

Elementi presi a base per il calcolo della rendita catastale.

Per la determinazione della rendita catastale bisogna tener conto di una serie di parametri, quali: tipologia della costruzione; numero, cubatura e superficie dei vani di cui si compone l’immobile; tariffa d’estimo della zona o quartiere dove è ubicato l’immobile. Il Nuovo Catasto di Edilizia Urbana (NCEU), entrato in vigore il 1° gennaio 1962, per le unità immobiliari urbane, in funzione della destinazione, ha introdotto le categorie (abitazioni civili, abitazioni tipo signorile, negozi, ecc.), suddivise a loro volta in classe. Il patrimonio immobiliare urbano è stato suddiviso in cinque gruppi, contraddistinti dalle lettere A – B – C - D – E :

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