Esistono diverse tecniche per eliminare i peli superflui, anche in zone delicate come le ascelle molte scelgono di fare la ceretta. E allora vediamo pro e contro di questa tecnica, che affonda le sue radici in epoche storiche molto lontane.
Depilare le ascelle
Le ascelle sono una delle parti più delicate da depilare, perché si tratta di una zona ricca di ghiandole e quindi particolarmente sensibile. Ma proprio per questo eliminare i peli ha una motivazione, oltre che estetica, anche igienica, in quanto contribuisce ad attenuare il cattivo odore causato dal sudore. La ceretta è tra le tecniche di depilazione più utilizzate, nonostante sia un po’ dolorosa, perché non porta via tanto tempo e garantisce risultati efficaci e abbastanza duraturi. Purtroppo la ceretta funziona meglio su peli lunghi almeno 2-5 millimetri, quindi occorrerà avere una sufficiente ricrescita, e questo può rendere difficile eseguirla in estate, quando le braccia sono sempre scoperte.
Tipi di ceretta
Innanzi tutto è necessario scegliere la cera più adatta alle proprie esigenze. In commercio si possono trovare cere “a caldo” e cere “a freddo”. Vediamo le differenze.
Cera a caldo: si tratta di particolari resine vendute in un unico pezzo solido che, riscaldato sul fornello in un apposito pentolino, diventa spalmabile. Il composto, appena diventato di consistenza appiccicosa, va spalmato sulla zona da trattare. Subito dopo vanno applicate apposite strisce depilatorie che consentono di asportare la cera, una volta secca, con uno strappo deciso nella direzione opposta rispetto a quella di crescita del pelo.
Questo tipo di ceretta è perfetta per chi ha peli folti e spessi, anche perché il calore fa aprire il follicolo e quindi facilita l’estirpazione. Per lo stesso motivo però questa tecnica risulta controindicata per chi tende ad avere problemi di fragilità capillare, proprio per la vasodilatazione provocata dal calore.
Cera a freddo: per ovviare ai disturbi che possono provocare le cere a caldo, il mercato offre ampia scelta di resine che possono essere utilizzate a temperatura ambiente. Sono vendute in comode strisce già pronte per l’applicazione: basta strofinarle con le mani per scaldarle e ammorbidire la cera; subito dopo si separano le due metà della striscia e si applicano entrambe sulle parti da trattare. Ogni striscia si può riutilizzare fino a quando non perde efficacia. Purtroppo però la ricrescita con la cera a freddo è più rapida, 10-15 giorni contro i 25-30 della cera a caldo.
Consigli
Per le ascelle, come per la zona bikini, è consigliabile anestetizzare la pelle, magari passandoci sopra un cubetto di ghiaccio, prima di applicare la cera.
Inoltre è importante conoscere il ciclo vitale dei peli, per ottenere risultati migliori: ad esempio, la ceretta se fatta durante il ciclo viene meglio e dura più a lungo.
Prima di applicare la cera, occorre rimuovere eventuali tracce di deodorante ed asciugare bene la pelle, possibilmente passando del talco: l’umidità rovina la cera, ed è per questo motivo che bisogna conservare le strisce inutilizzate in un luogo fresco e asciutto. Per rendere meno doloroso lo strappo, si può ricorrere ad una crema pre-depilatoria, che prepara la pelle alla ceretta. Subito dopo, si consiglia di passare una salviettina post epilazione, che rimuove eventuali residui, lenisce le irritazioni e rallenta la ricrescita. In alternativa, si può usare olio per bambini ma mai acqua e sapone o, peggio, prodotti a base di alcool.
E’ meglio anche non applicare due volte la ceretta nella stessa zona in un unico giorno, così come sarebbe meglio non esporsi al sole per le 24 ore successive alla seduta.
Avvertenze
La ceretta non va utilizzata su nei, cicatrici, irritazioni o scottature. Per evitare reazioni allergiche, è sempre bene fare prima il test su una piccola zona. Ci vuole esperienza per fare la ceretta sotto le ascelle, per cui sarebbe meglio esercitarsi prima su zone meno sensibili, come le gambe.
Curiosità: le origini della ceretta
Se pensate che la ceretta che fate dal vostro estetista –o autonomamente, a casa- sia dolorosa, provate ad immaginare cosa provavano gli antichi romani, uomini e donne, quando per eliminare i peli superflui utilizzavano gusci di noce roventi. Tecniche analoghe venivano utilizzate nell’antica Grecia e in Egitto, dove sacerdoti e faraoni si spalmavano di creme abrasive a base di miele e olii come segno di rispetto verso le divinità, ma anche per questioni igieniche. E se i cartaginesi furono i primi a depilarsi con le pinzette, negli hammam islamici si usava un miscuglio a base di succo di limone, acqua e zucchero, più delicato della ben più antica crema abrasiva chiamata “nura”. Nel 1500 però la depilazione passò di moda (in Italia Caterina dè Medici ne vietò addirittura l’uso alle donne gravide), forse anche per il diffondersi delle gonne lunghe. Tant’è che la pratica tornò in uso con l’invenzione della minigonna.
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