Coltivare peperoncino in vaso
Articolo realizzato dalla redazione
Informazioni sulla redazione
Per coltivare il peperoncino in vaso non c’è bisogno di avere grande spazio, qui offriamo qui una guida passo per passo alla semina e alla coltivazione di questa pianta dall’aspetto gradevole ed utilissima come spezia in cucina.
Che cosa procurarsi
Trattandosi di una pianta che non necessita di grandi cure, possono essere sufficienti:
- Vaso o cassetta di qualsiasi materiale e mediamente profondi: la coltivazione tradizionale avviene in una semplice cassetta, noi possiamo comunque utilizzare uno dei vasi in disuso che abbiamo a casa, elemento che rende la semina del peperoncino ulteriormente economica.
- Terriccio comune: che non sia troppo secco né eccessivamente argilloso, perché l'acqua possa passarvi attraverso liberamente.
- Semi di peperoncino: se ne trovano in commercio in busta, con varianti miste; un'alternativa valida è procurarsene vuotando un peperoncino, purché esso non sia troppo secco. Verificare la vitalità del seme di peperoncino generico al momento dell'acquisto può risultare impossibile; esistono comunque molti rivenditori che garantiscono grande professionalità. Non sono necessari se si decide di acquistare la piantina già germinata.
- Eventualmente un semenzaio (vedi capoverso successivo): si tratta di una struttura plastica o lignea di varie dimensioni, anche fabbricabile in casa, in cui è possibile porre i semi perché germinino in ambiente protetto, regolarmente irrigati e alla luce del sole.
Esistono in effetti due modalità con cui svolgere la semina:
- Tramite semenzaio: con questa opzione si aumentano consistentemente le probabilità di germinazione del seme.
- Direttamente in vaso: a minor sforzo ma con meno probabilità di successo, la cui verifica si ha dopo circa due mesi dalla semina.
Il periodo giusto
Il periodo della semina va scelto anche a seconda della propria posizione geografica: nei primi mesi dell'anno al sud, tra fine inverno ed inizio primavera nelle regioni settentrionali.
Ovviamente è bene non fidarsi dei rivolgimenti della stagione, specialmente al nord, che repentinamente possono rovinare una coltura, dunque almeno per i primi mesi sarà buona norma coprire il vaso, se non tenerlo proprio dentro casa, per prevenire gelate notturne.
Semina: il procedimento corretto.
- Disporre un piccolo strato di pietrisco o argilloso sul fondo del vaso, per evitare i futuri ristagni.
- Riempire a piacere di terriccio.
- Disporre i semi, se in vaso sempre in filari mantenendo tra ogni pianta e ogni filare la stessa distanza.
- Ricoprire con uno strato di terriccio di non più di un centimetro e mezzo.
- Irrigare delicatamente e regolarmente, mantenendo umidità continua ed evitando rigorosamente il ristagno.
- Porre il vaso alla massima esposizione solare.
Esposizione.
Almeno all'inizio è bene tenere il vaso all'interno ma in prossimità delle finestre o di zone affacci esterni, perché questo tipo di pianta ha bisogno, sempre, di moltissima esposizione alla luce solare e di areazione, affinché non secchi. A germinazione avvenuta ci si può anche arrischiare a tenere il vaso all'esterno, sempre tenendo conto delle temperature locali (mai se si è al di sotto i quindici gradi).
Irrigazione.
Nel periodo germinativo l'irrigazione è fondamentale: mai far seccare il terreno. Quando le piantine avranno superato un'altezza di dieci centimetri, si potrà procedere all'irrigazione in maniera meno affannosa e regolare.
Dopo la comparsa dei fiori si potrà procedere all'irrigazione quando se ne osserva la necessità, cioè a terreno secco.
Altrettanto fondamentale è mai esagerare con l'acqua: le radici marciscono facilmente, inoltre un ristagno in concomitanza con un abbassamento di temperatura potrebbe essere fatale alla sopravvivenza della pianta.
La raccolta dei frutti.
Generalmente avviene in piena estate, talvolta anche in autunno; si raccolgono i frutti direttamente dall'attaccatura al ramo. Di solito, a questo punto, la sopravvivenza della pianta è seriamente pregiudicata dal sopraggiungere dell'inverno, almeno in settentrione. Se si ha una serra o si vive in una località dalle temperature medio-alte si può comunque dare cercare di far sopravvivere la pianta, che assicurerà nuovi frutti e in anticipo.
Procedimenti: guida pratica dalla semina alla raccolta.
Se pratichiamo il travaso di una pianta acquistata, dobbiamo preoccuparci di bagnare la pianta, quanto basta e senza eccedere, prima e dopo l'operazione. Per evitare di far morire la pianta nel difficile adattamento al nostro ambiente domestico dobbiamo tenerla in posizione areata e soleggiata, irrigandola generosamente e regolarmente.
- Se seminiamo in semenzaio: inserire la semente nel terreno a meno di 5 mm in profondità. Irrighiamo regolarmente perché il terreno sia sempre umido e senza versare l'acqua con grandi getti, cercando di porre il contenitore nella posizione più soleggiata possibile. Quando le piantine saranno cresciute abbastanza, più di cinque centimetri, possiamo scegliere se travasarle singolarmente in vasetti più piccoli o se usare un unico vaso o cassetta, agendo secondo le nostre necessità estetico-pratiche. Esporre a luce continua ed irrigare due volte a settimana, eventualmente concimare.
- Se seminiamo in vaso o cassetta: per evitare di veder germogliare le piantine alla rinfusa, è meglio seminare in filari: la scelta migliore è lasciare la stessa distanza tra ogni pianta e tra ogni filare (qualche decina di centimetri, a seconda del vaso a disposizione e del numero dei semi). Sempre senza eccedere con l'irrigazione procedere ad una innaffiatura regolare settimanalmente.
- Deve passare circa un mese, temperatura e germinazione permettendo, perché la semina mostri i suoi fiori, per un brevissimo periodo, lasciando poi spazio ai frutti. La raccolta deve essere fatta basandosi sulla colorazione del peperoncino. Quanto più è rosso (o verde, a seconda della tipologia) tanto più sarà maturo. Raccogliere e preparare a piacere.
Famiglia e origine del peperoncino.
Il peperoncino in assoluto predominante in Italia è il Capsicum, che appartiene alla stessa famiglia del peperone. Le molte varietà del peperoncino hanno in comune il fatto di non tollerare le basse temperature e differiscono per colore, forma, dimensioni, aroma e grado di piccantezza. Al pari di molti vegetali che abbiamo ormai pienamente integrato nella nostra cultura culinaria, il peperoncino proviene da oltreoceano.
Consigli pratici:
- Com'è forse poco noto, essere poco prodighi di acqua quando si è in procinto di effettuare la raccolta aumenta la piccantezza del peperoncino.
- Meglio conservare qualche seme se siamo al primo tentativo: così non avremo guastato tutto il materiale nel caso in cui la prima semina non dovesse avere successo.
- Mai eccedere con l'irrigazione, anche se la prescrizione è di tenere il terreno sempre umido, diminuendola leggermente a germinazione completata.
- - Verificare l'assenza di afidi, se si decide di acquistare la piantina già germinata.
- Accertarsi che il terriccio utilizzato sia ricco abbastanza da permettere il nutrimento della pianta; se così non fosse, procurarsi un buon concime e farne uso con moderazione.
- Fare molta attenzione alle erbacce, affinché non vadano ad intaccare la coltura.
- - Non compiere le operazioni iniziali di semina o di travaso in maniera affrettata, la germinazione e la salute della pianta potrebbero risentirne.
- Non è consigliabile attendere troppo tempo prima di raccogliere il frutto in piena maturazione.
- Cambiare ogni tanto l'esposizione della pianta, perché essa si adatti a prendere luce da più angolazioni.
- Se dovessimo fallire comunque, non è il caso di rassegnarsi: come ogni giardiniere sa, il fascino della coltivazione sta proprio nell'imparare dai propri errori e fallimenti con pazienza e dedizione.