Vi presentiamo una guida con tutto quel che c’è da saper per l’allevamento delle lumache. I costi iniziali, il tempo da dedicarle per la crescita e come nutrirle, quanto rendono e i rischi che si corrono: utili consigli per chi cerca un guadagno alternativo.
L’allevamento di lumache, o elicicoltura, o allevamento della chiocciola da gastronomia, si è sviluppato in Italia agli inizi degli anni Ottanta.
Per iniziare l'allevamento si possono acquistare le chiocciole riproduttrici da aziende specializzate (in genere sono gli stessi allevamenti che le vendono).
Bisogna disporre di un ampio terreno, ma che sia ben protetto, perché questi animali sono preda di roditori, gazze e cornacchie.
Bisogna recintare il terreno con una rete molto stretta da inserire a circa 50 cm sotto terra e ripiegarla verso l’interno. Questo perché le lumache, una volta fecondate, depongono le uova sotto terra. Così si evita il rischio che possano fuoriuscire dal proprio recinto. La parte alta della rete va ripiegata verso l’interno per impedire alle lumache di strisciare fuori. Infine tutto il terreno deve essere ricoperto da una rete anti-grandine per evitare che gli uccelli le mangino. |
Attenzione al tipo di terra, non deve essere acida ma basica ossia con un Ph pari a 7. Quello calcareo è molto indicato.
La Helix Pomatia è molto apprezzata dagli intenditori dal palato fine, ma vi è anche la Helix Aspersa maxima e muller, la Helix Vermiculata, Helix Lucorum e la Helix Aperta. Quelle più facili da allevare sono la Helix Aspersa e la Helix Pomatia.
Solo 3 sono le specie più commercializzate: la Helix Aspera Muller (volgarmente detta zigrinata); la Helix Pomatia (o vignaiola bianca); la Helix Vermiculata (o rigatella).
Si nutrono di verdure fresche e selezionate: bietole, radicchio, cavolo, insalata. Occasionalmente possono mangiare carote, fagioli verdi, pomodoro, zucca e mais. Invece sono da evitare il carciofo e gli agrumi. Possono invece mangiare altri tipi di frutta quali mele, pere, fragole e banane.
Il loro habitat ideale è quello tipico della macchia mediterranea, ma amano anche l’umidità. Un consiglio è quello di riprodurre il loro habitat naturale con la coltivazione delle graminacee. Questo deve essere fatto nei mesi di marzo ed aprile, fino a dicembre che è l’ultimo mese della raccolta.
Considerata una comune attività agricola, il settore è disciplinato dalle Regioni.
Generalmente sono richiesti:
Se si decide di conservare/congelare il prodotto:
Per la lavorazione bisogna avere un locale che abbia come destinazione d’uso: "magazzino per alimenti". Il locale, con porte e finestre, deve essere piastrellato e pavimentato, prevedere antibagno e bagno con rubinetto a pedale o a gomito, impianti a norma, acqua potabile sia calda che fredda. Esistono contributi a fondo perduto e agevolazioni finanziarie. Basta rivolgersi all’ U.N.E. (Unione Nazionale Elicicoltori), all’ A.N.E. (Associazione Nazionale Elicoltori) o all’Istituo Internazionale di Elicicoltura. L’ A.N.E. si occupa del controllo e della certificazione del prodotto. |
In Italia è vietata la raccolta in natura per la salvaguardia della specie.
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