Come fare ad avere denti bianchi e mantenerli impeccabili, privi di macchie scure e antiestetiche? Come evitare che con il tempo il bianco candido e lucente tende a spegnersi virando su sfumature meno brillanti? Sono tanti i rimedi proposti, che possono essere effettuati in casa oppure dal proprio dentista, i costi e i risultati sono ovviamente diversi. Vivere in un momento storico in cui apparire è ben più importante che essere ha come conseguenza che l'aspetto esteriore abbia un ruolo essenziale e con esso ogni tematica correlata. Avere pertanto un sorriso smagliante con denti bianchissimi è imperativo categorico. Non a caso siamo bombardati da pubblicità di dentifrici, spazzolini, gomme masticanti e quant'altro che promettono risultati miracolosi.
Un aiuto dalla natura per sbiancare i denti ci viene dall’aceto di mele. Per sbiancare i denti e ripulirli dal tartaro si può sciacquare la bocca con un cucchiaino di aceto di mele diluito in un bicchiere d’acqua, ne gioverà tutta la bocca soprattutto in caso di gengive infiammate per il suo contenuto di enzimi ad azione antibatterica. Anche in questo caso è necessario non eccedere nell’uso, usando l’aceto puro regolarmente si rischia di assottigliare eccessivamente lo smalto, esponendo i denti a rischi ben più seri di un indesiderato ingiallimento. Per essere sicuri di non fare danni sarebbe meglio utilizzare l’aceto solo diluito e mai puro, un cucchiaio di aceto in mezzo bicchiere d’acqua per fare degli sciacqui ogni 6-7 giorni.
L’acido malico è un acido contenuto nelle frutta, e fa parte di quella categoria di acidi conosciuti per il loro potenziale effetto erosivo sui denti che può nuocere allo smalto e comprometterne la salute. Sebbene dunque a grandi dosi l’acido malico possa risultare nocivo in alcuni frutti è presente una tipologia l’acido malico che, a giuste dosi, ha un leggero potere schiarente e potrebbe essere quindi un aiuto per sbiancare i denti in modo del tutto naturale.
In particolare, l’acido malico si trova nell’ananas, nelle mele e in altra frutta di facile reperibilità , quindi ogni tanto si potrebbe schiacciare una fetta d’ananas e spalmarsela sui denti per beneficiare dell’effetto sbiadente ma come abbiamo già detto anche mangiare una mela a morsi può avere lo stesso effetto sopratutto se si mangia anche la buccia E’ importante ricordare sempre però che per il fatto stesso di essere un acido l’abuso di questa sostanza può risultare nocivo per la salute dei denti, quindi l’ideale sarebbe mangiare una mela al giorno o effettuare un trattamento all’ananas ogni due, tre giorni.
Il bicarbonato di sodio ha mille usi e pregi e tra questi gli si annovera un potere sbiancante grazie al rilascio di anidride carbonica quando entra contatto con sostanze acide, la schiumetta che si genera asporta eventuali residui biologici sui denti, esercitando una pulizia più profonda. Secondo questo principio molti dentifrici che promettono denti più bianchi sono a base di bicarbonato ma se usato puro e non perfettamente disciolto può avere spiacevoli conseguenze per la salute dei denti. Il bicarbonato di sodio può aiutare ad aumentare la brillantezza dei denti ma non ha un effetto sbiancante particolarmente efficace, al contrario è fortemente abrasivo e se non perfettamente disciolto in acqua può avere un’azione erosiva eccessiva sui denti data dallo sfregamento meccanico dei granuli anche durante un semplice risciacquo, causandone la sensibilizzazione e i fastidi ai denti che ne conseguono. Il bicarbonato risulta più efficace a rimuovere macchie localizzate come quelle da fumo o caffè.
Un rimedio totalmente naturale poco conosciuto è invece l’uso delle bucce di banana per sbiancare i denti, la banana è nota per il suo alto contenuto in Sali minerali come magnesio e potassio benefici per la salute di ossa e denti, dopo aver mangiato la banana si può fare un trattamento sbiancante 100% naturale con le bucce, ci si lava i denti con lo spazzolino e poi si sfrega l’interno di una buccia sulla superficie dentale per circa 2 minuti, dopodiché si eliminano tutti i residui con lo spazzolino e si sciacqua bene la bocca. In questo caso nessun effetto collaterale quindi si può fare ogni giorno per trarne i massimi benefici dell’effetto sbiancante.
Il succo di limone ha un effetto naturalmente schiarente per l’alto contenuto di acido ascorbico che a contatto con l’ossigeno o metalli produce il perossido di idrogeno ad azione sbiancante. Per avere un effetto blandamente sbiancante sui denti si può massaggiare la polpa del limone sui denti già lavati ma, per l’alto contenuto di acido citrico il limone può essere fortemente erosivo dello smalto dentale e demineralizzare i denti facendo più danni del necessario. Per scongiurare un’erosione eccessiva si possono fare degli sciacqui con succo di limone diluito in acqua per non più di una volta alla settimana ed aspettare qualche minuto prima di spazzolare i denti per non peggiorare l’effetto erosivo. Il succo di limone risulta, pertanto, particolarmente indicato su denti ingialliti.
Se si pensa ad un modo naturale per sbiancare i denti subito si pensa alle foglie di salvia fresca, pare infatti che queste anche se semplicemente strofinate sui denti liberino dei principi attivi ad effetto sbiancante. Per un effetto sbiancante e antibatterico allo stesso tempo si può fare un decotto facendo bollire delle foglie di salvia in acqua per una decina di minuti e con esso sciacquarsi la bocca come fosse un colluttorio. Anche in questo caso non ci sono controindicazioni per la salute dei denti, anche ogni sera prima di andare a letto ci si può strofinare una foglia di salvia sui denti oppure si possono fare i risciacqui con il decotto, ma 2-3 volte alla settimana sono sufficienti ad avere un effetto sbiancante soddisfacente, un alito fresco e riduzione della placca.
L’acqua ossigenata o perossido di idrogeno ad alto volume è utilizzata dai dentisti dopo l’eliminazione di placca e tartaro per sbiancare un po’ i denti, per questo motivo comunemente si pensa che l’acqua ossigenata a basso volume abbia lo stesso effetto sbiancante il che è errato. Infatti il perossido di idrogeno al 3% che si trova comunemente in commercio non è consigliato per ottenere un effetto sbiancante significativo ma solo per disinfettare la bocca in caso di problemi dentali o gengivali. I risciacqui occasionali con acqua ossigenata molto diluita in acqua infatti vanno bene per disinfettare la bocca in caso di necessità ma, non hanno effetto sbiancante visibile e l’applicazione locale di acqua ossigenata pura anche se a bassissimo volume è altamente sconsigliata poiché si rischia di erodere lo smalto senza ottenere sbiancamento alcuno e irritare le gengive. Per non incorrere in questi spiacevoli inconvenienti si potrà scegliere tra i rimedi casalinghi appena proposti effettivamente efficaci lasciando l’acqua ossigenata per disinfettare tagli e ferite
Il trattamento sbiancante è certamente più efficace una volta eliminate macchie e pigmentazioni scure, queste si formano generalmente per effetto della nicotina e del catrame che si sprigionano dal fumo di sigaretta, ma anche dopo un trattamento di ortodonzia permanente che inibisce un corretto spazzolamento e può essere causa di macchie ingiallite e scure. Quando i nostri denti presentano delle macchie il dentista le asporta con la prima fase della pulizia dentale a ultrasuoni che serve primariamente ad eliminare placca e tartaro nei punti più difficili da raggiungere con un normale spazzolino. I dentisti raccomandano di fare una seduta di igiene orale professionale almeno 1-2 volte l’anno per preservare la salute e l’estetica dei denti, il prezzo per una seduta si aggira tra i 50 e i 100€.
Uno dei trattamenti più diffusi per rendere bianchi i denti da fare dal dentista è quello che si serve del gel con perossido di idrogeno al 35%, questo viene posizionato sui denti e lasciato agire per 45 minuti circa, per dimezzare il tempo di posa i dentisti e si servono dell’ attivazione luminosa, la luce laser accelera il processo di sbiancamento senza però potenziarlo.
Nel caso di denti particolarmente scuriti o ingialliti il trattamento può essere fatto anche a casa con una mascherina individuale che va riempita con una pasta a base di perossido di carbamide che rilascia il perossido di idrogeno ad azione sbiancante.
La mascherina va indossata almeno 2 ore al giorno per 10 giorni circa, anche in questo caso è necessario che sia il dentista a prescrivere e seguire il trattamento sbiancante nel paziente; il costo dello sbiancamento dentale con il gel va dai 400 ai 600€ e ha una durata di 2-4 anni. L’alta concentrazione di perossido di idrogeno contenuto nel gel può provocare sensibilizzazione soprattutto nel trattamento intensivo in una sola seduta.
Una soluzione in caso di estetica dentale particolarmente compromessa viene dalle cosiddette faccette dentali, queste sono delle sottili lamine di ceramica che vengono costruite sul calco del singolo dente e cementate su di esso per rinforzarne la struttura e nasconderne le imperfezioni, come un eventuale ingiallimento. Il costo per l’applicazione di faccette dentali si aggira sui 1000€ per ogni dente, il trattamento dura molti anni ma bisogna prestare attenzione a non mordere cibi troppo duri che potrebbero graffiare le faccette.
La prima regola è una corretta pulizia dei denti e della bocca, l’igiene dentale quotidiana è la prima arma per combattere macchie e denti gialli, i denti vanno lavati dopo ogni pasto spazzolando con poco dentifricio dall’alto verso il basso su tutti i lati dei denti per rimuovere oltre ai residui di cibo anche placca e tartaro. Non è necessario utilizzare il colluttorio tutti i giorni mentre è consigliabile passare sempre il filo interdentale per pulire gli interstizi dove lo spazzolino non arriva.
I primi giorni successivi ad un trattamento sbiancante i dentisti consigliano di limitare caffè, the e vino rosso che macchiano i denti per il loro contenuto di caffeina e tannini, basta vedere come queste bevande lascino il segno su bicchieri e tazze per capire quanto forte sia il loro potere colorante. Per quanto riguarda l’effetto erosivo degli acidi della frutta e delle bibite gassate i dentisti consigliano di non abusarne e di berli con la cannuccia senza tenerli troppo in bocca a contatto con i denti. Purtroppo ci sono anche alcuni cibi che rischiano di contribuire alle macchie sui denti, i maggiori responsabili sono cioccolato e liquirizia ma anche carciofi e alcuni condimenti come il curry e la salsa di soia, la totale eliminazione di questi alimenti non basta ad assicurare denti bianchi, l’importante è lavare bene i denti dopo ogni pasto e recarsi dal dentista regolarmente.
Anche i denti sbiancati dopo un po’ possono tornare ad ingiallirsi gradualmente, in questi casi si può tornare dal dentista che effettuerà una seduta di mantenimento o affidarsi ai dentifrici sbiancanti a base di salvia, limone o bicarbonato al piacevole gusto di menta o anice, dei quali però non si deve abusare poiché essendo leggermente abrasivi si otterrebbe l’effetto opposto, ovvero la fissazione dei pigmenti sul dente in tempi più brevi e più in profondità .
Un’alternativa economica ai trattamenti sbiancanti professionali è quella delle striscette sbiancanti, si applicano sui denti queste striscette rivestite da un gel ad effetto sbiancante e si tengono su per il tempo indicato sulla confezione. Il risultato sbiancante si ottiene in pochi giorni e durerà circa 6 mesi al costo di 40-50€ per 1 trattamento.
Il fumo di sigaretta, pipa o sigaro è una delle principali cause di ingiallimento dei denti, la combustione del catrame e la nicotina contenuti nel tabacco causano la formazione di pigmentazioni sui denti e scuriscono l’eventuale tartaro presente, formando antiestetiche macchie scure che non si riescono ad eliminare con spazzolino e dentifricio ma vanno trattate dal dentista con l’apposito apparecchio. La rimozione di queste macchie avviene per azione meccanica ma se si continua a fumare le macchie si riformeranno nel giro di poco tempo annullando l’effetto della pulizia dentale professionale.
Un’ altra significativa causa dei denti gialli o macchiati è l’assunzione di caffè e the, caffeina e teina sono tra le cause di scurimento dello smalto dentale, l’assunzione prolungata e continuativa di queste bevande può provocare un progressivo imbrunimento del colore dei denti che può essere contrastato con una pulizia corretta e trattamenti sbiancanti non invasivi regolari, come i risciacqui con il decotto di salvia o aceto di mele diluito.
Altre bevande che macchiano i denti sono le bibite gassate e i succhi di frutta, l’anidride carbonica e gli acidi della frutta che contengono possono in alcuni casi erodere lo smalto facilitando l’assorbimento delle sostanze che macchiano contenute oltre che in the e caffè anche nel vino rosso e in alcuni cibi come la liquirizia, il cioccolato, la frutta acida e in generale tutti i cibi che tendono a cedere colore come i carciofi ad esempio. Ovviamente non è necessario eliminare del tutto il consumo di frutta, succhi di frutta e cioccolato, è importante come sempre non abusarne e se non è possibile lavare i denti dopo il consumo di questi alimenti, un valido aiuto viene dai chewingum che con la masticazione aumentano la produzione di saliva che è un anti-placca naturale. Il problema di erosione dello smalto dentale comporta una maggiore probabilità che i denti si macchino e un colore più opaco, prevenire l’erosione dello smalto significa quindi assicurare ai denti buona salute e un aspetto più sano e piacevole alla vista.
Abbiamo appena detto che la saliva agisce positivamente per la salute dei nostri denti, essa aiuta infatti a contrastare la formazione della placca e a mantenere la nostra bocca pulita e disinfettata. Una saliva troppo acida però può essere nemica della bocca causando l’erosione dello smalto e aiutando i pigmenti a fissarsi sui denti favorendo la formazione di antiestetiche macchie, in questo caso è bene seguire la regola di evitare cibi e bevande nemici dei denti bianchi e quando si consumano far seguire un bicchier d’acqua se non è possibile lavarsi i denti.
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