Come avere fiducia in se stessi

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Come avere fiducia in se stessi? Si tratta di una domanda che almeno una volta nella vita ognuno di noi si è posto. Di fronte a sfide impegnative o agli impegni quotidiani capita a tutti di sentirsi poco capaci o di non avere la sicurezza necessaria a manifestare agli altri il proprio pensiero o i propri sentimenti. Accanto a persone sempre sicure di sé, infatti, altri individui sono maggiormente dipendenti dal giudizio e dall’approvazione altrui. Per questi ultimi, diventare più consapevoli e credere in sé è importante: più fiducia è spesso garanzia di maggiore successo.

Che cos’è la fiducia in se stessi?

La fiducia in se stessi è una caratteristica personale che varia da individuo a individuo e che dipende da fattori diversi.

Un primo aspetto da considerare, per esempio, è relativo al fatto che la fiducia in sé si costruisce lungo tutto l’arco della propria esistenza anche se fondamentali sono i primi anni della vita del bambino. La materia prima per la costruzione di un buon livello di fiducia in sé è infatti l’amore ricevuto dalle figure genitoriali che possono o meno frustrare i naturali bisogni narcisistici del bambino. Proviamo a chiarire meglio questo concetto.

“Narcisismo†è in genere una parola associata a significati negativi, capace di evocare subito l’immagine di un individuo borioso che non sa cogliere i bisogni altrui e riconoscere i propri limiti. Il narcisismo inteso come atteggiamento criticabile se non come vera e propria patologia, però, è una condizione caratteristica della vita adulta: in alcuni momenti dell’infanzia, invece, sono da considerarsi assolutamente normali atteggiamenti e comportamenti egocentrici e narcisistici ed è importante che essi vengano riconosciuti ed accolti dai genitori. Spesso, infatti, un adulto narcisista è un bambino il cui bisogno di approvazione è stato sistematicamente frustrato e che, per questo, vive con difficoltà la relazione con se stesso e, conseguentemente, anche con gli altri.

L’amore che nutriamo nei confronti di noi stessi, in altre parole, è il risultato dell’interiorizzazione dell’amore che i nostri genitori ci hanno manifestato e trasmesso, della loro capacità di apprezzarci anche quando non ci condividevano in tutto e per tutto e della loro bravura nel farci notare eventuali errori senza criticarci eccessivamente. Un bambino che abbia ricevuto solo critiche, disapprovazione e, nei casi più gravi, derisione, difficilmente amerà se stesso con inevitabili conseguenze sulla sua capacità di entrare in relazione con l’altro e di avere fiducia in sé.

Amore e riconoscimento da parte dei genitori rappresentano solo una delle variabili determinanti per l’acquisizione della fiducia in sé ed hanno un certo impatto su alcune delle sue componenti, amor proprio ed autostima.

Accanto a queste risposte genitoriali, infatti, devono anche essere citati dei fattori genetici e educativi. Riguardo al primo di questi fattori, gli individui differiscono sin dalla nascita per la predisposizione alla costruzione di un livello ottimale di autostima. In merito agli stili educativi, invece, è possibile sottolineare come gli adulti più fiduciosi sono stati in genere dei bambini che hanno ricevuto delle regole chiare e sono cresciuti in un clima di rispetto dei propri pensieri, delle proprie idee e, in termini generali, del proprio vissuto. Atteggiamenti di questo genere da parte di genitori ed insegnanti, infatti, aiutano a riconoscere il valore della propria unicità e, soprattutto, a comprendere che tutti i nostri pensieri e le nostre emozioni hanno in qualche modo diritto di asilo, meritano riconoscimento e possono essere manifestati ed accolti.

Non è un caso che siano proprio le persone più fiduciose in se stesse ad avere le minori difficoltà a manifestare dolore o disagio e a chiedere aiuto. Avere fiducia, infatti, non significa essere inconsapevoli dei propri limiti o pensare di essere invulnerabili; significa solo pensare che vale la pena manifestare i propri bisogni perché qualcuno li ascolterà, nessuno ci biasimerà a causa di essi ma otterremo anche un aiuto, se ci è necessario.

La fiducia in sé è quindi una caratteristica molto importante, strettamente legata alla stima di sé, all’amor proprio e alla propria auto-accettazione. Si tratta di variabili complesse che interagiscono nella vita di ogni giorno e ne determinano qualità e successi. In effetti, non è difficile comprendere come la riflessione sul proprio livello di fiducia in sé sia molto importante soprattutto perché una maggiore o minore sicurezza ha una notevole influenza sulle nostre relazioni, sui nostri comportamenti, sulle azioni che intraprendiamo al fine di raggiungere un obiettivo o risolvere un problema.

Per esempio, quante volte di fronte ad una opportunità ci siamo arrestati ancor prima di iniziare per paura di non farcela? E in quali situazioni non abbiamo risolto dei problemi solo perché ci vergognavamo a chiedere aiuto a qualcuno?

Gli esempi potrebbero continuare all’infinito. Una volta diventati consapevoli del potere bloccante di un scarso grado di fiducia in se stessi, è necessario ed irrinunciabile mettere in atto delle strategie per cambiare.

Avere più fiducia in sé si può?

Potrei scommettere che i meno fiduciosi tra voi stanno già chiedendosi se cambiare si può e se è possibile acquisire una maggiore fiducia in se stessi… La risposta non può che essere affermativa anche se è bene valutare la potenziale difficoltà di un simile percorso.

In effetti, assodato che la fiducia in se stessi affonda le proprie radici nell’infanzia, è indubbio che intervenire sui propri livelli di fiducia possa comportare un certo sforzo e richiedere impegno. Non è da escludere, nei casi più gravi, l’intervento di veri e propri professionisti che possano aiutare nella presa di consapevolezza dei processi che ci hanno portato a sviluppare una certa idea di noi stessi, a pensare che sia o meno legittimo manifestare le proprie esigenze o che siamo più o meno in grado di affrontare situazioni difficili e problemi.

In questo campo, quindi, è possibile rivolgersi ad uno psicologo-psicoterapeuta che si faccia carico di accompagnarci in un percorso di cambiamento importante della nostra personalità.

Se i nostri obiettivi di cambiamento sono più limitati, invece, non è da escludere la possibilità di ricorrere ad un counselor o a un coach. Si tratta di figure forse meno note che hanno una formazione in campo psicologico ed una specializzazione in counseling o coaching, attività differenziate rispetto alla psicoterapia ma comunque efficaci per i problemi di autostima e di scarsa fiducia in sé.

Nel caso della psicoterapia, viene proposto un percorso di medio-lungo termine che richiede un certo impegno in termini di impegno personale ed economico; nel caso di counseling o coaching, invece, vengono generalmente proposti interventi più brevi e mirati il cui obiettivo non è un cambiamento vero e proprio della personalità ma la modificazione di modi di pensare e comportamenti disfunzionali.

Un aiuto esterno di questo tipo, comunque, non è sempre necessario e, almeno nei casi meno gravi, è possibile eseguire alcuni semplici esercizi per intervenire da soli e provare ad aumentare il proprio livello di fiducia.

In certi casi, insomma, è meglio affidarsi a dei professionisti... ma non è escluso che dei consigli utili ad entrare maggiormente in contatto con se stessi possano avere comunque qualche beneficio!

Imparare ad avere fiducia in sé stessi: 3 esercizi per cominciare

Vi proponiamo di seguito tre semplici consigli che non vi garantiscono di certo l’acquisizione di una maggiore fiducia in voi stessi ma che possono essere un buon inizio.

Acquisire maggiore fiducia in se stessi passa necessariamente per la sospensione di tutti i giudizi negativi che possiamo nutrire su noi stessi. Cosa fare concretamente? Essere più clementi e meno critici e focalizzarsi sulla propria unicità è un buon inizio per imparare a riconoscere le proprie emozioni e i propri pensieri e per non vergognarsene più.

Assumersi la responsabilità dei propri successi e degli eventuali insuccessi è un passo fondamentale per comprendere che la nostra vita dipende esclusivamente da noi e per mobilitare tutte le risorse e le strategie necessarie per raggiungere gli obiettivi che ci prefiggiamo. Assumersi la responsabilità di quello che si pensa o si prova, inoltre, è fondamentale per abbandonare gli atteggiamenti di compiacenza verso gli altri che troppo spesso accompagnano le persone che hanno una scarsa fiducia in sé.

Garantire una certa coerenza tra quello in cui si crede e ciò che si sente e si pensa è un ultimo consiglio da seguire se si vuole avere fiducia in se stessi. Solo in questo modo, infatti, possiamo sentirci coerenti con noi stessi e ciò è fondamentale per fidarci dei nostri vissuti e mantenere elevato il livello di autostima.

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