La fame nervosa altro non è che una fame emotiva. Come combattere questa perenne voglia di scaraventarsi sul frigorifero e ingurgitare qualsiasi cibo capiti sotto gli occhi? L’analisi delle cause psicologiche ed emotive è il primo passo da compiere per combattere questo problema.
Introduzione
Una sottilissima linea di confine separa la fame nervosa dall’appetito vero e proprio: riconoscere le cause e le motivazioni psicologiche che portano a questo tipo di reazione è molto complesso e difficile da accettare.
Se non siete in grado di capire se il vostro è semplice appetito o qualcosa di più profondo, leggete i paragrafi seguenti: comprenderete molto di più del vostro organismo e delle vostre sensazioni.
Che cos’è la fame nervosa
La fame nervosa è una vera e propria fame emotiva, soprannominata dagli esperti eating emozionale: il cibo viene assunto non per soddisfare una carenza, un appetito biologico, ma bensì per placare un impulso emotivo, per rispondere ad una sensazione o ad uno stato d’animo.
La fame nervosa è causata da un mal funzionamento delle sentinelle che operano, nel nostro organismo, a livello dell’ipotalamo: questi neuroni glucosensibili ipotalamici - per usare il termine biologico - avvertono la caduta della glicemia, ne constatano il livello basso ed intervengono sul cervello a scatenare l’istinto della fame.
I motivi che scatenano la fame nervosa
I motivi che inducono alla fame nervosa sono attinenti a sfere differenti.
Può trattarsi di motivazioni emotive, in primis, in risposta quindi a sentimenti specifici quali noia, ansia, tristezza, solitudine o depressione.
Lo stress è la prima causa della fame nervosa. Spesso si cerca di compensare con il cibo quello che manca alla vita di tutti i giorni per essere perfetta. Ancor più spesso, queste sensazioni negative sono, in parte, dettate da eventi traumatici che si sono abbattuti improvvisamente sulla vita di tutti i giorni, come per esempio un lutto, una separazione, la perdita di un lavoro, il fallimento di una relazione amorosa.
Molto spesso sono i motivi sociali alla base della fame nervosa. Si mangia a ritmo compulsivo alla feste e alle cerimonie, perchè gli altri ci incoraggiano a farlo e ci sentiamo come spalleggiati dalla presenza delle altre persone.
La fame nervosa può scattare in risposta a pensieri negativi che albergano nella mente, che portano a pensare all’ incapacità di dire o fare qualcosa, alle insicurezze, al non essere all’altezza di questa o quell’altra situazione.
La perdita di autostima induce a mangiare per colmare quella carenza mentale e psicologica che alberga in ognuno di noi.
Molto più lieve è, invece, la fame nervosa che scatta, come un raptus istintivo, dinanzi a pasticcerie, rosticcerie, pizzerie: è pur sempre sintomo di un qualcosa che non va, ma è comunque un istinto che si genera all’impatto visivo con il cibo.
Può capitare di iniziare a mangiare senza sosta anche per fattori fisiologici: in conseguenza all’assunzione di farmaci o perchè non abbiamo mangiato nell’arco della giornata.
Una volta placata la voglia insaziabile di mangiare, però, capita molto spesso che non subentri una sensazione di benessere o, meglio, che la sensazione di benessere sia solo momentanea e che in realtà non ci si senta per nulla appagati: al desiderio colmato subentra, invece, il senso di colpa.
I rimedi contro la fame nervosa
Il primo step da compiere, quando ci si accorge di essere affetti da fame nervosa, è quello di interpretare e cercare di capire quali sono le motivazioni psicologiche che sottendono a questo comportamento: analizzare lo stato d’animo, cercare di capirne le reazioni e spiegare razionalmente le sensazioni sono sicuramente i modi più efficaci per eliminare il problema alla radice.
Può essere utile, addirittura, tenere un diario per qualche giorno, in cui annotare quando e quanto si mangia e quali sono le sensazioni che affiorano in associazione a questi momenti.
Dato che la maggior parte delle sensazioni scatenanti derivano dallo stress, sarà utile abbandonarsi a tecniche di rilassamento: anche parlare e sfogare le sensazioni con chi sta vicino è un buon passo per cercare di rimuovere quest’istinto continuo.
Lo sport controlla e regola l’appetito: se siete sicuri di essere affetti da fame nervosa, dedicatevi con maggior vigore ed attenzione allo sport, per lasciare che il tempo in ozio e a casa sia quanto più ridotto è possibile.
Fondamentale è allenare l’autocontrollo: anche se la fame è un istinto nervoso, il buon senso e la razionalità non devono mancare mai. Fermatevi un attimino prima di mangiare e chiedetevi quand’è stata l’ultima volta che l’avete fatto e se veramente mangiate perchè avete fame o solo perchè vi sentite insoddisfatti.
Non è un bene, però, sempre privarsi di mangiare: ogni tanto è necessario anche cedere alle provocazioni, per cercare di comprendere meglio il meccanismo e venirne fuori con maggiore consapevolezza.
In erboristeria, esistono dei prodotti naturali ottimi per limitare e placare la fame: il citrus aurantum o la rodiola rosea.
Per placare l’ansia, prima causa della fame nervosa, potete preparare una tisana a base di tiglio, melissa, angelica o passiflora.
Ci sono, poi, dei prodotti specifici che si annidano nello stomaco e contribuiscono ad aumentare la sensazione di gonfiore e pesantezza: la gomma, il glucomannano, il guar, la cellulosa e l’inulina, a contatto con l’acqua, gonfiano lo stomaco e aiutano a placare la fame.
Consigli e suggerimenti pratici per placare la fame nervosa
Infine, ecco qui di seguito qualche accorgimento pratico per cercare di ridurre la fame nervosa:
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