La rabbia è uno stato emotivo conseguente ad una situazione di disagio e di tensione crescente nell'individuo che gli impedisce di raggiungere una sensazione di benessere; si cerca quindi di trovare uno sfogo al fine di riacquisire una condizione di equilibrio interiore. Essa appartiene al nostro meccanismo di sopravvivenza, ma talvolta invece che darci benefici può risultare dannosa, non solo per se stessi ma anche all'interno delle relazioni interpersonali. Bisogna considerare infatti che è assai poco probabile che attraverso la collera si possano risolvere dei problemi; anzi molto spesso questi attraverso la rabbia si accrescono divenendo insormontabili.
Prima di arrivare a questo punto quindi, è bene sapere che è possibile gestire la rabbia e tenerla sotto controllo, e questo è lo scopo di questa guida:
1. La causa: per controllare la rabbia occorre innanzitutto comprendere da dove essa provenga; una delle fonti risiede nell'interpretazione delle azioni dell'altro, cui attribuiamo dei significati simbolici. I pensieri si susseguono in maniera spesso inconsapevole, generando spesso una distorsione della realtà che ci preclude la possibilità di agire in maniera razionale. Occorrerebbe quindi prima di esplodere in uno stato collerico chiedersi il perché si stiano avendo tali pensieri e se essi siano in qualche modo giustificati. Nel caso la risposta a queste perplessità sia positiva, bisogna comprendere quali siano i costi e i benefici di una eventuale manifestazione rabbiosa. Spesso infatti, dopo essersi poste delle domande, la collera dovrebbe naturalmente dileguarsi.
2. La rabbia altrui: diversa è la situazione nel caso in cui cercherete di controllare uno stato rabbioso non proprio ma di altri individui nei vostri confronti; in questo caso dovrete innanzitutto far luce sul problema, comprendendo che la miglior reazione ad un attacco collerico non è un contrattacco ma bensì quella di mantenere la calma al fine di comprendere quali siano le cause che hanno portato ad un attacco collerico nei confronti dell'altro. Bisogna cercare quindi di tranquillizzare la persona che si è scagliata contro di voi, cercando di fargli comprendere come la rabbia gli impedisca di affrontare il problema con razionalità; spesso infatti è proprio la calma l'elemento che permette ad un individuo di dominare una discussione con altre persone.
3. Spostare l’attenzione altrove: mentre si fa luce sul problema, bisogna pensare ad alternative di distrazione, infatti, spesso le persone che si trovano in uno stato collerico possono calmarsi se l'attenzione viene spostata altrove, utilizzando ad esempio l'umorismo, ovviamente con opportuno giudizio.
4. Mantenere la distanza: nel momento in cui ci si rende conto che attraverso il proprio intervento non si è riusciti nel tentativo di arginare la rabbia altrui, occorre allontanarsi ad una distanza di sicurezza dall'individuo in questione, per evitare in tutti i modi che la rabbia si trasformi in un attacco fisico.
5. La patologia e le problematiche correlate: la rabbia deve essere considerata a tutti gli effetti come una patologia: il reprimerla infatti a lungo andare comporta delle reazioni psicosomatiche, mentre l'incapacità di controllarsi comporta delle conseguenze fisiche più o meno gravi. Reprimere l'ira infatti può comportare depressione, ulcera ed emicrania, mentre è risaputo che gli scatti d'ira più violenti sono rivolti nei confronti delle persone con cui si ha una relazione più stretta.
6. L’intelligenza emotiva: in particolare le persone irascibili vengono considerate come prive di quella che può essere definita in campo psicologico come intelligenza emotiva, responsabile della nostra autostima, sentimenti ed emozioni; in mancanza di essa, non si riuscirà ad esprimere questi aspetti della personalità umana in maniera controllata ed appropriata.
7. La famiglia: diversi studi condotti hanno constatato come alla base di un atteggiamento rabbioso ci sia un rapporto critico con i genitori, di natura intollerante e svalutante, che priva i bambini della sicurezza necessaria che gli permetterebbe di sentirsi protetti. Si tratterebbe quindi di un amore negato nel passato; non ci si sente adeguati ad una situazione e per questo si reagisce attribuendo le colpe a terzi.
8. Conseguenze: le persone colleriche sono soggette ad un aumento di possibilità di contrarre malattie cardiovascolari più o meno gravi.
9. Scaricare i nervi: esistono diversi modi di scaricare la tensione: è possibile praticare attività fisica, svolgere lavori manuali o rilassarsi ad esempio attraverso un buon massaggio.
10. Il dialogo: il presupposto fondamentale che favorisce la gestione della rabbia è quello di esercitare un costante dialogo emotivo tra il nostro io interno e quello esterno: bisogna imparare a gestirla emotivamente, capire il messaggio che attraverso essa si vorrebbe manifestare, al fine di renderlo esplicito nella maniera più razionale possibile.
11. Programmare i momenti di sfogo: nel caso si faccia vita di coppia, un modo per prevenire gli eccessi è quello di programmare i momenti di sfogo, specie se i due non sono più capaci di comunicare pacificamente. Occorre ovviamente stabilire dei limiti all'inizio di questo esperimento; innanzitutto definire il tempo e il luogo, affinché nessun individuo esterno possa ascoltare ciò che viene detto durante la seduta. Occorre poi stabilire dei limiti di tempo, compresi generalmente tra i quindici ed i venti minuti; fondamentale risulta l'impossibilità di interrompere l’altro mentre sta esprimendo le proprie sensazioni, al fine di creare un dialogo basato sul botta e risposta.
12. Prendersi il proprio tempo: va tenuta in considerazione la possibilità di prendersi delle pause, da effettuare nel momento in cui uno dei partner ne senta il bisogno.
13. Mai arrivare al contatto fisico: nonostante l'obiettivo sia quello di dar libero sfogo ai propri sentimenti, occorre precisare che esistono una serie di limitazioni, come l'assoluto impedimento di qualsiasi forma di violenza fisica, così come eccedere dal punto di vista degli attacchi verbali; in questo caso bisogna far notare immediatamente al partner che si è spinto troppo oltre, sostenendo con fermezza le proprie argomentazioni.
14. Rivolgersi ad esperti: se la condizione di rabbia tende a divenire cronica, risulterà opportuno rivolgersi ad uno specialista, che si occuperà del problema attraverso sedute di psicoterapia e prodotti possibilmente naturali.
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