L’articolo si rivolge a coloro che si arrovellano sullo spinoso problema di come costruire un pergolato. Esso si avvale dell’esperienza di chi scrive, che in tali frangenti si è già trovato ed in qualche modo ne è venuto a capo. E forte di tutto ciò fornisce una serie di consigli che si spera risultino utili per approcciare la situazione e risolverla nel miglior modo possibile e con la minima spesa.
Difficilmente, chi ha la fortuna di avere un terrazzo o un giardino, resiste alla tentazione di costruirsi un pergolato o una tettoia. Questa è infatti il miglior modo per rendere più vivibile tale spazio per svariati mesi all’anno. Ed il lavoro da realizzare sembra, a prima vista (data la schematicità del manufatto), anche abbastanza semplice. Ma passati i primi momenti di euforia ci si accorge che bisogna invece risolvere un problema con molte incognite.
Il nostro consiglio è valutare attentamente ed in anticipo ogni situazione altrimenti si rischia di incamminarsi su una strada con difficile ritorno.
Il primo passo è dotarsi di lapis, carta, gomma e squadrette e fare un disegno quanto più possibile preciso di ciò che si intende realizzare. L’ideale, se si è bravi, sarebbe di disegnare le tre viste (profilo, pianta e prospetto) in scala di come si pensa debba venire il pergolato.
Dopodiché disegno alla mano e quindi con una precisa idea di cosa si vuole realizzare si verifica se negli spazi a disposizione si riesce a montare uno dei kit fai da te in vendita nei negozi di bricolage. Se si. Procedere decisamente con l’acquisto. I kit forse non sono belli e forse più costosi ma hanno il vantaggio di essere pronti ed evitano un mare di grattacapi. Se le misure sono tali da non consentire il montaggio di nessun kit. Allora bisogna ricorrere ad un falegname per farsi approntare la struttura. Valutate bene dal disegno il numero di pezzi che occorrono (4 piloni, 2 traversine laterali e tante longitudinali per quanti metri risulta larga la tettoia). Al falegname ordinate decisamente travi in legno lamellare a sezione rettangolare. I pali di castagno che tenteranno di propinarvi sono più problematici. Il legno lamellare è già stato trattato in fabbrica in autoclave e richiede solo, ogni anno, una mano di impregnante. Tenete presente che i piloni (quelli verticali) devono avere una sezione maggiore in quanto dovranno sostenere il peso della tettoia. Quindi se si opta per piloni 20x20 cm le traversine potranno essere anche 8x20.
A questo punto si pone il problema del fondo su cui va poggiato il pergolato. Se il fondo è costituito da un piano di cemento o meglio ancora un piastrellato allora il problema è già risolto. Se il terreno è morbido (come quello di un prato) allora il mio consiglio è di chiamare un operaio e con una spesa non eccessiva farvi approntare un piano in cemento. Ancora meglio sarebbe di farvi fare un piano con betonelle (mattonelle in cemento per giardini) incastrate in un letto si sabbia di fiume impastata in poco cemento. Volendo essere temerari potreste evitare tutto ciò e piantare i pali nel terreno e poi cementarli. Ma è operazione non semplice e richiede specifiche attrezzature. Col piano rigido: sia esso in cemento, mattonelle o betonelle tutto è più semplice. Ci si procura (negozi di bricolage o falegname che ha costruito la struttura) le apposite staffe per i piloni (una per ognuno) avendo cura che siano della stessa sezione di questi ultimi e con opportuni Fischer le si ancorano al pavimento. Poi vi si incastrano dentro i piloni controllandone perpendicolarità e livello.
Sulla sommità dei piloni si montano le traversine longitudinali e poi quelle trasversali. A questo punto la struttura della tettoia è pronta. Naturalmente si è avuta l’accortezza, se le si vuole dare un minimo di inclinazione, di fare i due piloni anteriori più bassi dei posteriori.
Sorge ora il problema della copertura.
Le soluzioni sono molteplici. Ovviamente le più complesse sono le più costose e le più difficili da realizzarsi. Il modo più semplice ed anche il più economico ed ecologico è di usare un semplice incannucciato tante sottili canne di bambù legate le une alle altre a mo di stuoia sono di varia dimensioni e sono in vendita a basso costo nei negozi di ferramenta o bricolage. Si ancorano alla struttura con fascette di plastica e poi si potrà farvi crescere un rampicante. La soluzione è ovviamente estiva la pergola riparerà solo dal sole. La soluzione più seria è di ricoprire il tetto con perlinato (listarelle di legno) stendervi sopra uno strato di guaina sul tipo con cui si impermeabilizzano i terrazzi e sopra montarci coppi o in terra cotta o in policarbonato.
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