Come diventare attore? Le vie percorribili sono numerose, nell’ambito cinematografico, televisivo, teatrale e non solo: ogni alternativa richiede un notevole impegno e costanza. Vediamo quali sono i percorsi possibili e gli errori comuni da evitare ricordando che recitare è una passione che può diventare una professione vera e propria, con un elevato grado di preparazione, impegno, determinazione e un pizzico di fortuna.
Un attore professionista, dunque ben preparato, è fondamentalmente in grado di interpretare parti sia teatrali, sia sceneggiature cinematografiche che recitare nell’ambito televisivo e radiofonico. Un giovane che decide di intraprendere questo complesso quanto interessante percorso professionale deve conoscere delle informazioni basilari. Innanzitutto, è importante farsi consigliare da persone giuste, capaci di dare delle dritte corrette e neutrali.
La gavetta nella propria realtà locale è un importante punto di partenza, utile per sperimentare direttamente la passione e la dedizione verso questa forma d’arte e per fare esperienza.
Segue la necessità di frequentare una buona scuola di recitazione e la successiva iscrizione ad un’agenzia di spettacolo, importante nella mediazione tra l’attore e il mondo del lavoro.
Questo percorso spesso è molto lungo e faticoso, richiede tanta convinzione, dedizione, impegno e pazienza. E’ importante non farsi illusioni sulla velocità del percorso: gli esempi di attori divenuti famosi per caso, notati da un regista e portati con un solo provino immediatamente all’apice del successo sono solo delle rarissime eccezioni.
Un bravo professionista deve essere in grado di interpretare una parte sia su un palcoscenico di teatro, sia in tv, oltre che in radio o su un set cinematografico. La scelta di un settore, piuttosto che un altro, dipende dalle preferenze personali e dalle occasioni concrete che si presentano lungo il percorso: i requisiti comuni a tutti sono la capacità di memoria, lo spirito di osservazione, la preparazione drammatica di base, la conoscenza dell’inglese (nel caso di cast internazionali) e la perfetta dizione, che implica sia l’abbandono della propria flessione dialettale, sia l’adozione, all’occorrenza, di qualsiasi altra flessione dialettale.
Chi aspira a diventare attore di teatro deve avere le qualità per recitare su un palcoscenico “vivo” perché a stretto contatto con il pubblico. Per diventare attori teatrali bisogna affinare l’impostazione della voce, che deve essere maggiore e possente, e la gestualità , maggiormente accentuata, per ovvie ragioni di acustica e di visione. In teatro, il crescendo della rappresentazione è dovuto proprio all’interpretazione degli attori, che devono saper scandire, con la propria capacità drammatica, il tono dell’opera. L’attore di teatro, inoltre, è tenuto a partecipare a tutte le prove dell’intera compagnia, anche oltre la rappresentazione della “prima”, per cui l’impegno che gli si richiede in termini di orario e flessibilità è notevole. Come si diventa attori di teatro? E’ molto importante fare gavetta nelle proprie realtà territoriali, a partire da esperienze in piccole compagnie teatrali che servono sia a mettersi alla prova e sia a farsi notare da esponenti di compagnie più importanti. Al contempo, per diventare attore è necessario frequentare una buona scuola di recitazione, esperta nel settore della drammaturgia teatrale, che saprà fornire gli strumenti giusti più consoni alla recitazione in teatro. Con una buona preparazione scolastica e con una buona dose di impegno e dedizione, ci si può presentare ai provini delle compagnie teatrali più importanti nella speranza di essere notati e ingaggiati.
L’ attore cinematografico interpreta la propria parte sul set, non in modo sequenziale rispetto alla trama della sceneggiatura: la sua presenza perciò non è richiesta per tutta la girata del film, ma solo per quanto concerne la sua parte. La recitazione può essere maggiormente realistica perché, a differenza del teatro, nel cinema non c’è la necessità di sottolineare la voce e la gestualità . E’ molto importante, in questo ambito, la telegenia e la naturalezza nell’interpretazione della parte. Anche per quanto riguarda gli aspiranti attori di cinema, è importante fare una lunga gavetta in realtà minori locali, per comprendere la vera propensione per questo settore e per avere la possibilità di farsi notare da esperti del settore. E’ necessario frequentare una scuola di recitazione e sul territorio nazionale vi sono molte realtà scolastiche specializzate nella drammaturgia televisiva e cinematografica. Dopo la scuola, è necessario iscriversi presso un’agenzia seria di spettacolo (di seguito approfondiamo come distinguere le agenzie serie da quelle che non lo sono) che aiuterà gli aspiranti attori nella selezione dei casting ai quali partecipare e sulle modalità più opportune per prepararsi ai singoli provini.
L’attore radiofonico punta tutto il suo lavoro sulla voce, sulla capacità di modularla, sul grado di espressività in base al personaggio che si interpreta: è importante avere la capacità di ricreare con la sola voce l’intero ambiente di sfondo. Per diventare attore radiofonico occorre una perfetta dizione e una notevole esperienza nell’uso drammatico della voce. Gli aspiranti attori radiofonici possono chiedere di fare esperienza e maturare così la propria gavetta a partire da realtà radiofoniche locali e al contempo iscriversi ad una buona scuola di recitazione, nella quale non deve mancare l’apprendimento delle corrette tecniche di comunicazione e dizione. E’ utile partecipare anche a workshop di approfondimento sulle tecniche di recitazione in radio (molte scuole di recitazione li propongono come ampliamento della propria offerta didattica) che, a differenza di cinema e teatro, puntano tutto il loro pathos proprio sul sapiente uso della voce.
L’aspirante attore comico deve avere la capacità di divertire e far ridere spontaneamente il pubblico. Molti di coloro che scelgono questa strada hanno un talento innato, che va però perfezionato con l’acquisizione di tecniche espressive mirate e con la gavetta, anche partendo da piccole realtà amatoriali. Per diventare attore comico è molto utile frequentare gli ambienti giusti, luoghi di cabaret e di spettacolo, per acquisire le tecniche altrui e farne tesoro. Avere un’esperienza di teatro può essere importante per migliorare la mimica facciale e la gestualità , fattori essenziali per far ridere il pubblico.
Frequentare una buona scuola di recitazione è un primo passo importante del lungo percorso per diventare attori. Serve per approfondire materie e tematiche legate sia alle pratiche di recitazione che al mondo culturale che gira intorno all’arte drammatica. Si può avere un talento innato per la recitazione, ma la frequenza scolastica di un corso, svolto con docenti professionisti che sono anche attori e registi, aiuta ad affinare le tecniche, a reggere il palco e il confronto con il pubblico, a migliorare la propria capacità di linguaggio e a comprendere meglio le differenze tra le varie tipologie di arte drammatica. Nel momento in cui si deve scegliere la scuola più idonea per sé, si deve valutare il livello qualitativo dell’ente stesso, come si compone il corpo docenti e se essi stessi sono affermati nel loro settore.
Nelle scuole di recitazione si studiano le tecniche di dizione, la respirazione diaframmatica, l’interpretazione e le tecniche di recitazione, la storia del teatro e del cinema, la drammaturgia, le materie relative all’uso e all’articolazione della voce (estensione e timbro).
Nella scelta della scuola, dunque, controllate che queste materie siano presenti nell’offerta formativa e didattica. Alcuni istituti propongono anche lezioni di canto e ballo, fondamentali per chi vuole diventare attore di musical. In ogni scuola, inoltre, si svolge spesso un saggio finale per ogni corso: anche queste piccole esperienze sono importanti, sia per sperimentare quello che si è appreso e la propria capacità drammatica, sia per essere notati da eventuali ospiti del settore, intervenuti su invito della scuola.
Molte scuole importanti organizzano, oltre ai corsi di lunga durata, dei laboratori progettuali di breve frequenza: generalmente, si tratta di workshop in cui si approfondisce un tema specifico con l’intervento di un docente di rilievo. Uno o più laboratori di recitazione possono sostituire un intero corso scolastico? La risposta che molti esperti del settore danno a questa frequente domanda è negativa. Un laboratorio può essere importante per chi ha già il diploma di una scuola di recitazione e sente l’esigenza di approfondire una tematica. In caso non si sia frequentata alcuna scuola, un workshop può rivelarsi utile come ulteriore orientamento alle proprie scelte, per capire se effettivamente si vuole intraprendere il percorso di attore, da seguire poi con la scelta di una scuola o accademia.
Nel nostro paese, per accedere alle scuole di recitazione, occorre il diploma di scuola secondaria e il superamento di un test pratico di recitazione, dinanzi ad un’apposita commissione disposta dalla stessa scuola. In Italia, le scuole di recitazione pubbliche più importanti sono tre, sono gratuite e richiedono un preciso limite massimo d’età (oltre al diploma) per l’ammissione:
Oltre alle scuole pubbliche, sul territorio nazionale vi sono anche scuole importanti e di pregio private, la cui ammissione (sempre previo superamento di una prova dinanzi ad una commissione) comporta il pagamento di una retta annua.
Tra le altre scuole di recitazione in Italia altrettanto importanti si ricorda la Scuola Nazionale per Comici Massimo Troisi. Questa scuola ha sede a Firenze ed è stata fondata nel 2010. Prevede un corso lungo ma molto importante per gli aspiranti comici che vogliono affinare le proprie tecniche: è indirizzata non solo agli attori ma anche agli autori nell’ambito della scrittura-interpretazione comica.
Gli aspiranti attori hanno la possibilità di scegliere di frequentare una scuola di recitazione all’estero. Tale percorso è certamente utile per imparare al meglio la lingua straniera del posto e saperla anche usare nel campo della recitazione: ovviamente ciò apre ad una maggiore serie di possibilità professionali per il proprio futuro. Tra tutte le scuole di recitazioni oltreconfine, spicca certamente la New York Film Academy (NYFA) che offre dei percorsi didattici molto variegati e la possibilità di specializzarsi a livello internazionale. I corsi della NYFA hanno una durata variabile che va dalle quattro settimane ai due anni: la scuola ha sede non solo a New York, ma anche in altre importanti capitali statunitensi ed europee.
Per quanto concerne gli attori professionisti, le agenzie hanno il compito di porsi come intermediari tra il mondo dello spettacolo e i singoli attori: questi ultimi devono interessarsi solo della parte artistica, della propria formazione e delle performance, mentre le agenzie si occupano della parte relativa alla stipula dei contratti e alla ricerca degli ingaggi migliori, in cambio di una percentuale sul contratto stipulato. L’aspirante attore, frequentata la scuola di recitazione e con un buon book fotografico tra le mani, deve dunque scegliere un’agenzia che gli indichi i casting e lo faciliti nell’entrata nel mondo del lavoro.
E’ importantissimo distinguere le agenzie serie da quelle, purtroppo frequenti sul mercato, che fanno false promesse e si arricchiscono alle spalle degli aspiranti quanto inesperti giovani attori. Un’agenzia seria ottiene i suoi ricavi da una percentuale, che varia tra il 10% e il 20%, sui contratti finali stipulati tra gli artisti e le produzioni: diversamente non è professionale. Aspiranti attori, fate attenzione al fatto che la vostra agenzia non vi chieda una quota di iscrizione, vi dia la possibilità di fare il book fotografico, obbligatorio, dove volete e non vi prometta ingaggi facili. Un’agenzia seria non propone i suoi attori per comparsate, che non sono ruoli veri e propri e hanno il rischio di “bruciare” gli artisti. Le agenzie di spettacolo affermate e valide collaborano con le realtà produttrici, sono in contatto con registi e direttori di casting, ai quali propongono i propri attori se c’è corrispondenza con i profili da loro ricercati. Pertanto, attenzione alle truffe, anche per evitare di bruciarsi.
Il book fotografico è una raccolta di foto personali dalle quali deve emergere la telegenia, la mimica facciale e l’espressività corporea dell’aspirante attore. Durante i casting, il book è utile ai selettori sia per la ricerca di particolari fisionomie, sia per poter fare un raffronto tra come si appare dal vivo e la resa in foto. In particolare, per gli aspiranti attori di cinema, le foto devono essere dieci/quindici, devono comprendere tanti primi piani, qualche figura a mezzo busto e alcune intere, possibilmente anche in bianco e nero. Non è necessario che ci siano delle foto di nudo, anche se in pose artistiche: per alcuni casting esse potrebbero addirittura risultare di cattivo gusto. Per un book fotografico semplice e completo, il costo di mercato ragionevole si aggira sui 300/400 euro: fate dunque attenzione a chi richiede cifre spropositate.
I casting generalmente sono delle audizioni che non hanno alla base delle ricerche pere ruoli specifici. Da una parte gli aspiranti attori vi si presentano nella speranza di colpire i selettori ed essere richiamati per dei provini più specifici, dall’altra per i selettori sono un’occasione per trovare personalità interessanti. Generalmente viene richiesta una breve presentazione di sé e si è invitati a rispondere su domande personali: in queste occasioni emerge il lato umano dell’aspirante attore, altrettanto importante quanto la sua capacità di recitare, se si tiene presente che dovrà lavorare in team a stretto contatto, anche in condizioni avverse e per lungo tempo. I casting costituiscono una sorta di prima scrematura.
I caratteri ritenuti interessati durante i casting vengono richiamati per i provini che invece sono delle vere e proprie occasioni per mostrare le proprie capacità drammatiche. Durante i provini, gli aspiranti attori interpretano una parte (che può essere scelta personalmente o indicata dai selettori) oppure recitano su improvvisazione, se richiesto. I provini sono fondamentali per la scelta dell’attore che dovrà interpretare il personaggio cercato, e per questo è importante recarvisi preparati al massimo sia tecnicamente che psicologicamente. E’ consigliabile informarsi precedentemente sui ruoli per i quali si sta facendo la selezione, in modo da prepararsi adeguatamente, cercando di immedesimarsi meglio nelle parti.
Il mestiere dell’attore è tanto piacevole quanto estremamente faticoso, non solo dal punto di visto fisico ma soprattutto psicologico. Chi aspira a diventare attore e riesce in questo obiettivo certamente ha la possibilità di trasformare in lavoro una forte passione, ed è importante e benefico poter svolgere nella vita quello che più si ama. Chi vuole intraprendere questa strada, però, deve partire armato di pazienza, dedizione e impegno, tenacia nel non abbattersi e disponibilità alla precarietà , che rappresenta una costante. Fare l’attore infatti richiede la disponibilità alla mobilità (agli spostamenti delle compagnie teatrali durante le tournee e al raggiungimento dei diversi set nei casi della cinematografia), la flessibilità di orari, la consapevolezza dell’instabilità dovuta al fatto che terminata una produzione bisogna cercarsene un’altra, l’alternanza tra periodi di lavoro concentrato e altri periodi di riposo forzato. Gli ambienti di lavoro sono variabili, dal palcoscenico teatrale alle ambientazioni che dipendono dalle sceneggiature tv/cinematografiche, così come gli orari. I compensi sono proporzionali a diversi fattori, tra i quali il livello di notorietà dell’attore, della casa di produzione e del regista, il tipo di parte interpretata.
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