Come diventare magistrato? Questa è la domanda che si pone chi aspira a ricoprire la carica di funzionario pubblico il cui compito è quello di amministrare la giustizia, di applicare e far rispettare il diritto vigente dello Stato. Dunque è il sogno di chi crede fortemente nell’onestà sociale, nell’esistenza di un mondo che può e deve essere giusto, senza sopraffazioni ed illegalità . L’articolo tenta di spiegare tutto ciò che occorre fare per diventare magistrato. Il magistrato è il titolare di un Pubblico Ufficio a cui sono stati conferiti Poteri Giudiziari. E’ un lavoro di estrema responsabilità che richiede altissima professionalità e preparazione. La trafila per diventarlo è lunga e difficile e richiede una solida preparazione che si acquisisce solo con lunghi anni di studio. La strada maestra per accedere alla Magistratura è il superamento del Concorso indetto dal Ministero della Giustizia. Il Concorso non è semplice e può essere tentato solo 3 volte. Esso consta di una prova preliminare superata la quale occorre affrontare: quiz, scritti ed orali. I quiz costituiscono una prima scrematura. Superati questi si accede alle prove scritte in diritto civile, penale e amministrativo. Alle prove orali accede chi ottiene perlomeno 12/20 ad ognuna delle prove scritte. E’ promosso chi ottiene almeno 6/10 in ogni materia orale. Il numero massimo dei promossi dovrà essere comunque non superiore a 5 volte i posti massimi disponibili. Per meriti eccezionali, e previa approvazione del CSM, Avvocati o Docenti Universitari di materie giuridiche possono dopo 15 anni di professione essere ammessi in magistratura. Ma andiamo con ordine.
Ultimata la laurea triennale, bisognerà poi proseguire gli studi iscrivendosi alla Laurea magistrale biennale in Giurisprudenza. In questo caso per terminarla serviranno 120 Cfu. Si tratta di un percorso di studio avanzato in cui le discipline impartite figurano come un’integrazione nonché un approfondimento di quanto appreso nella precedente laurea triennale.
Alcune università , come ad esempio la Federico II di Napoli o l’Università degli Studi di Milano, propongono corsi di laurea in Giurisprudenza a ciclo unico della durata di 5 anni.
Oltre a questi titoli di studio è necessario essere in possesso del diploma rilasciato dalle Scuole di specializzazione per le professioni legali attivate dalle università , a cui si avrà accesso dopo la laurea magistrale biennale o al termine della laurea a ciclo unico. Per entrare in queste scuole a numero chiuso ci sarà una selezione in base ai meriti di chi aspira ad entrarvi e, in seguito, si dovrà sostenere un esame di ammissione. La durata della scuola è biennale e, anche in questo caso, dopo il primo anno comune a tutti si potrà scegliere tra due curricula: uno giudiziaro - forense e l’altro notarile. Alcune università come alcune scuole private organizzano seminari e corsi per preparare gli allievi all’esame. Si tratta ad ogni modo di corsi a pagamento la cui frequenza è obbligatoria anche perché sono previste esercitazioni pratiche.
La magistratura è un ordine autonomo dotato di potere giurisdizionale ovvero di quel potere che consente di definire e risolvere una vertenza di carattere penale, civile e amministrativo applicando la legge grazie ad una figura terza che è, per l’appunto, il magistrato.
La magistratura si divide in ordinaria e speciale.
Sono ammessi a partecipare al concorso:
Le prove scritte consistono nello svolgere tre elaborati che vertono rispettivamente su diritto civile, penale e amministrativo avendo a disposizione 8 ore.
La prova orale verte sui seguenti argomenti: diritto penale; procedura penale; diritto civile con fondamenti del diritto romano; procedura civile; diritto comunitario; diritto amministrativo, costituzionale e tributario; diritto commerciale e fallimentare; diritto del lavoro e della previdenza sociale; diritto internazionale pubblico e privato; elementi di informatica giuridica e di ordinamento giudiziario; colloquio su una lingua a scelta del candidato tra inglese, francese, tedesco e spagnolo.
Vinto il concorso si viene nominato “magistrato ordinario tirocinante”. I tirocinanti svolgeranno il loro apprendistato presso gli uffici giudiziari della corte d’appello di primo grado nella città in cui il magistrato ordinario risiede. Durante il tirocinio il magistrato può essere spostato in un’altra sede se si ritiene, a proprio giudizio o a quella del Consiglio superiore della magistratura, che il suddetto tirocinio possa avere miglior svolgimento altrove. La durata del tirocinio viene fissata generalmente per un periodo non inferiore ai 18 mesi ed ha inizio a discrezione del Consiglio che provvede a fissarne la data.
Il primo ha la durata di 13 mesi e ha lo scopo di approfondire la preparazione culturale e di iniziare il magistrato tirocinante all’attività lavorativa; il secondo ha durata di 5 mesi e ha lo scopo di perfezionare ed ultimare la preparazione di base e di indirizzare l’apprendista allo svolgimento delle sue determinate funzioni.
Tra i magistrati ordinari c’è anche un magistrato onorario: il giudice di pace. La nomina di quest’ultimo avviene diversamente da quanto descritto sopra: occorrerà aspettare che il presidente della corte d’appello pubblichi sulla gazzetta ufficiale i posti vacanti da ricoprire in veste di giudice di pace (il che avviene circa un anno prima che si liberino i posti). Entro 60 giorni dalla suddetta pubblicazione gli aspiranti devono presentare al presidente della corte d’appello una domanda di ammissione al tirocinio. Quest’ultimo ha una durata di sei mesi e si svolge nel tribunale scelto come sede dal candidato. Una volta terminato il tirocinio, il Consiglio giudiziario esprime una valutazione sull’idoneità di ogni partecipante e stila in seguito una graduatoria degli idonei. Entro 30 giorni dalla nomina il giudice di pace prende possesso del suo ufficio.
Tra i giudici amministrativi ritroviamo quelli del:
Il consigliere di stato è incaricato della difesa dei diritti e degli interessi legittimi dei cittadini nei riguardi della Pubblica Amministrazione. Il giudice speciale del Consiglio di Stato può essere Giudice di secondo grado chiamato a giudicare le decisioni prese dai TAR ma può anche svolgere funzione di Giudice in unico grado con il compito di far attuare alla Pubblica Amministrazione sentenze emesse dal Giudice ordinario o dallo stesso Consiglio di Stato (giudizio di ottemperanza). Possono diventare magistrati del Consiglio di Stato ed accedere al concorso:
Si prevedono generalmente cinque prove scritte ed una orale.
Le prove scritte previste dall'esame sono costituite da ben cinque elaborati da svolgere nel tempo a disposizione, di questi quattro sono puramente teorici ed uno solo è invece di natura pratica. I temi su cui vertono le prove sono: diritto commerciale e civile con fondamenti del diritto romano; diritto internazionale sia pubblico che privato; diritto dell’Unione europea; diritto finanziario oppure scienza delle finanze; ed ancora la prova teorica di diritto amministrativo e la prova pratica di diritto amministrativo.
La prova orale oltre che sulle materie delle prove scritte, verte su materie come: diritto costituzionale; diritto ecclesiastico; diritto del lavoro; diritto penale; diritto della navigazione; diritto processuale civile, penale e amministrativo; storia del diritto italiano. C’è poi una prova orale facoltativa che riguarda due lingue straniere che sono scelte dal partecipante tra tra: inglese, francese, spagnolo e tedesco.
Sono nominati giudici del Consiglio di Stato i primi classificati in graduatoria in base al numero di posti vacanti che sono stati messi a disposizione con il concorso.
Il TAR si occupa di giudicare in merito ai ricorsi, presentati dai cittadini che si reputano danneggiati, contro atti amministrativi. I giudici speciali del TAR sono giudici di primo grado. Possono diventare magistrati del TAR e accedere al concorso:
Si prevedono generalmente quattro prove scritte ed una orale. Le quattro prove scritte si costituiscono di tre elaborati teorici ed uno pratico su: diritto amministrativo; diritto privato; diritto finanziario o scienza delle finanze; diritto amministrativo (prova pratica). La prova orale verte su: diritto costituzionale; diritto processuale civile e penale; diritto penale; diritto del lavoro; diritto internazionale pubblico e privato; economia politica, in aggiunta ai temi trattati nelle prove scritte. Coloro che risultano primi in graduatoria, in base al numero di posti che prevede il concorso, vengono nominati giudici o referendari del TAR.
I giudici speciali contabili della Corte dei Conti hanno il compito di giudicare in merito alle vertenze di contabilità pubblica e di responsabilità amministrativa dei funzionari pubblici circa il loro operato, qualora si verifichino dei danni patrimoniali all’amministrazione. Tali giudici possono esprimersi anche in materia pensionistica nei casi in cui non si ritiene che la pensione sia stata emessa in maniera equa dall’Amministrazione competente. Possono diventare magistrati della Corte dei Conti ed accedere al concorso:
Si prevedono generalmente quattro prove scritte e una orale. Le prove scritte sono tre elaborati teorici ed uno pratico su: diritto civile; diritto commerciale; diritto costituzionale; diritto processuale civile; diritto amministrativo; diritto finanziario o scienza delle finanze; contabilità pubblica; funzioni della Corte dei Conti (prova pratica). La prova orale verte sulle materie delle prove scritte e su: diritto pubblico dell’economia; diritto penale e diritto processuale penale; diritto internazionale; diritto comunitario; statistica economica; politica economica; economia ed organizzazione aziendale; programmazione economica e controllo delle aziende e delle amministrazioni pubbliche. C’è poi una prova facoltativa di lingua a scelta del candidato tra inglese, francese, spagnolo e tedesco. In base al numero di posti messi in concorso, vengono nominati giudici della Corte dei Conti i primi classificati in graduatoria.
I giudici tributari si occupano di risolvere rispettivamente le controversie e le impugnazioni presentate nei confronti degli uffici delle entrate, enti locali o nei confronti dei concessionari di riscossione che cadono nelle loro circoscrizioni. Possono diventare giudici delle Commissioni tributarie e quindi accedere al concorso:
Si tratta di un concorso pubblico per soli titoli.
Infine, troviamo la giurisdizione militare che si occupa dei reati militari commessi dai membri delle Forze Armate. Essa si compone di organi giudiziari di primo grado come i Tribunali militari e organi giudiziari di secondo grado come la Corte militare d’appello. Non ci sono differenze con i corrispondenti uffici, circa l’organizzazione degli stessi, presenti nella magistratura ordinaria. Possono diventare magistrati militari coloro che hanno l’abilitazione alla professione di avvocato, istruzione di base militare conclusa, esperienza con la truppa. Gli aspiranti giudici militari vengono incorporati nella giurisdizione militare ed avviati ad una formazione di uno o due anni al seguito dei quali si viene promossi al grado di capitano e successivamente a giudice istruttore. Dopo quattro o sei anni di attività svolta egregiamente si può proseguire la carriera mediante promozione ad uditori e poi a presidente di tribunale.
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