Come mantenere la calma

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    Indice Articolo:
  1. Come perdiamo la calma
  2. Esercizio per razionalizzare
  3. Cambiare prospettiva
  4. Calma e respirazione
  5. Calma in gravidanza

Mantenere la calma non è sempre semplice, non sempre ci si riesce, ma è importante sapere come fare: pensate a quante volte prima di un esame o sul posto di lavoro perdiamo la pazienza per futili motivi! Potremmo invece risolvere velocemente le questioni che ci turbano utilizzando semplici tecniche di gestione dello stress: impareremo assieme come evitare di accumulare fastidiose ansie e forniremo utili consigli per “scaricare” le preoccupazioni che ci assillano nei momenti di forte tensione emotiva.

Come perdiamo la calma?

Per capire come mantenerla può essere utile prima di tutto chiedersi: perché perdiamo la calma? E cosa ci succede quando il vaso trabocca?

Facciamo qualche esempio di quelle che possono considerarsi come le tipche situazioni in cui si perde la calma:

al lavoro: il nostro capo ufficio si è dimenticato di assegnarci le ferie richieste,

con i bambini: i nostri figli fanno qualche capriccio di troppo

sotto esame: dovete sostenere un esame e siete rimasti indietro con la preparazione.

In ognuno dei tre casi presentati siamo in presenza di una causa scatenante (i tempi stretti per la preparazione all’esame, l’insistenza dei bambini e la sbadataggine di un superiore) che ci spinge a reagire: in realtà abbiamo a disposizione un’infinità di reazioni possibili, ma spesso decidiamo di rispondere a questi stimoli irrigidendo i muscoli del viso e del corpo, smettendo di respirare profondamente e forse anche iniziando a rimuginare sulla sfortuna che ci insegue. In buona sostanza il cervello si predispone a trasformare l’evento, di per sé neutrale, in un accadimento nefasto o fortemente stressante, che può scatenare una forte reazione emotiva come un pianto incessante o un impeto di rabbia.

Un esercizio “preparatorio” per imparare a razionalizzare.

Vi proponiamo ora un esercizio che può insegnarvi come riuscire a razionalizzare ed affrontare diversamente le situazioni in cui siete soliti “perdere le staffe”.

Sedetevi in posizione comoda e, mentre respirate profondamente riportate alla mente un episodio in cui avete perso la calma. Rivivetelo tutto, dal principio, fino al climax finale, “in prima persona”, ossia da “dentro” il vostro personaggio. Com’è la vostra respirazione mentre rivedete la scena? E il vostro tono muscolare? Annotate le vostre osservazioni su un foglio.

Ora provate a rivivere la scena come se si trattasse di un film di cui siete lo spettatore. Come cambia la vostra respirazione? E come reagisce il vostro corpo? Annotate i cambiamenti su un foglio.

Ora, rimanendo in “dissociato”, continuando cioè a sentirvi nella posizione di spettatore, immaginate di poter modificare la trama del film: pensate a due possibili trame alternative il cui finale non sia uno sfogo emozionale, ad esempio pensate a finali ironici o ricchi di strampalati colpi di scena. Proiettate quindi i nuovi cortometraggi e “registrate” le vostre sensazioni.

Se non avvertite sostanziali differenze, provate a immaginare di trovarvi nella cabina di regia e di osservarvi mentre osservate il tre diversi filmati, quello originale e le due “variazioni” sul tema.

Terminata la visualizzazione analizzate quindi le osservazioni annotate sul foglio e cercate di capire in quale momento respirazione e tono muscolare sono cambiate maggiormente: a quale modifica del filmato o della posizione osservativa corrispondevano i cambi fisiologici registrati?

Questo passaggio vi permetterà di capire qualcosa in più sul vostro funzionamento e, in particolare, sulle qualità percettiva che per voi sono fondamentali nella percezione della realtà, modificando le quali, potete creare più distacco emotivo verso l’evento che crea agitazione, imparando così razionalizzare e gestire i momenti di stress con maggiore calma.

Cambiare posizione percettiva.

Quando sarete diventati bravi nel cambiare posizione percettiva, potrete anche allenarvi a modificare con l’immaginazione la percezione di ciò che vi accade addirittura nel momento in cui state vivendo i momenti di ansia. Il vostro capo vi espone il problema collegato alle vostre ferie e, invece che focalizzarvi sulle conseguenze negative che ricadranno su di voi, provate a immaginare che la sua voce divenga improvvisamente sottile sottile, come quella di un folletto: al posto di perdere il controllo e manifestargli tutta la vostra inquietudine “a male parole” potreste dover controllare una risatina divertita, prospettiva dalle conseguenze nettamente più positive per voi e per lui. In un secondo momento potrete valutare “a freddo” la questione facendovi promotori di soluzioni alternative, cosa che, in tutta probabilità giocherà a vostro favore, forse tutelando anche le vostre vacanze.

Oppure provate a trasformare le petulanze dei vostri bimbi in una musica: «bambini ma lo sapete che il suono dei vostri capricci mi ricorda una canzone del lontano far west? Ve la insegno! Fa più o meno così…». Avrete trasformato una litigata furiosa in un gioco da fare insieme.

Nel caso dell’esame, quando siete sotto pressione, provate invece, aiutandovi con la respirazione, a rimpicciolire tutte le immagini ansiogene che vi affiorano alla mente fino a renderle grandi come una biglia: a quel punto fatele rotolare via con un colpo secco di dito e continuate a studiare tranquilli.

Calma e respirazione.

Come già sottolineato più e più volte, una delle conseguenze fisiche dell’agitazione è la trasformazione del respiro che diventa breve ed affannoso, il consiglio è quindi cercare di lavorare anche su quest’aspetto per quietare qualsiasi reazione incontrollata e incontrollabile.

Nei momenti di crisi immaginate che l’aria entri ed esca dalla regione del cuore: per aiutarvi portate le mani sul petto e seguite il movimento dell’espiro e dell’inspiro, rallentandone gradualmente il ritmo di alternanza. Tutto tornerà come prima in un battibaleno, e potrete affrontare qualsiasi ostacolo con serenità e il sorriso sulle labbra. I più diligenti potrebbero dedicarsi alla yoga o alla meditazione entrambe discipline molto utili nell’imparare a gestire il respiro e quindi mantenere la calma o sfogare la rabbia in tutte le situazioni.

Come mantenere la calma in gravidanza.

Alcune fasi della vita, come l'allattamento, la gravidanza o l'arrivo della menopausa, rappresentano per le donne momenti particolari, anche per quelle normalmente calme e tranquille. Ci troviamo di fronte ad oggettive situazione di disagio, conseguenza delle variazioni ormonali e fisiologiche, cui si aggiungono sensi di colpa, gioie e entusiasmi per il bimbo che dovrĂ  arrivare. Una fase della vita fatta di contraddizioni, in cui si alternano momenti di grande piacere e soddisfazione con momenti in cui la depressione e la perdita della calma la fanno da patrone. Un disagio psichico da gestire, se necessario, oltre che con i metodi visti fin'ora, anche con il ricorso a pratiche di psicoterapia, ritenute di grande aiuto durante la gravidanza.

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