L'intervista in qualche maniera è nata col giornalismo ed è una delle tecniche utilizzate dai media con maggiore frequenza. Di seguito alcuni consigli articolati nei quattro diversi punti da rispettare per fare una buona intervista. Un’intervista fatta pensando alla carta stampata con pochi e semplici accorgimenti può essere utile anche per o un'intervista radiofonica o televisiva.
L’intervista è uno strumento di comunicazione molto tecnico, essa infatti mette in gioco non solo l’abilità del giornalista, ma anche la sua professionalità , in quanto egli deve riportare la notizia in modo corretto, facendo “sua” l’intervista senza però alterare il significato di quando dichiarato dall’intervistato.
L’intervista inoltre deve essere interessante ed originale, mai noiosa e banale, mantenere toni rilassati anche in un confronto tra esperienze diverse.
La prima regola per fare un'intervista è la scelta dell'intervistato. Esso deve essere un personaggio di interesse, si può decidere di intervistare una persona nella qualità di esperto per approfondire un qualsiasi argomento, un testimone dei fatti di cronaca, un personaggio dello spettacolo ecc.. sempre con lo scopo di trasmettere informazioni e riferire idee e fatti visti da punti diversi.
In ogni caso l'intervistatore deve documentarsi sulla persona da intervistare e sulle vicende di cui è stato protagonista o testimone. Solo così potrà porre le domande "giuste" quelle che aiuteranno il lettore o l’ascoltatore a sapere qualcosa in più del tema trattato.
Quando si è ottenuti l’intervista col personaggio prescelto arriva il momento del faccia a faccia, al quale il buon giornalista deve arrivare preparato con una scaletta di domande già pronte.
Le domande dovranno essere anzitutto precise per non dare spazio a risposte generiche, e potranno riguardare un argomento tematico o personale.
Le domande dovranno contenere implicitamente fatti o informazioni per arrivare al cuore caldo dell’intervista e lasciare aperte più possibilità per quelle successive.
Per rendere l’intervista più piacevole è bene inframmezzare le domande tematiche con aneddoti che hanno il duplice scopo di divertire l’ascoltatore e rilassare l’intervistato.
L’intervista si apre con domande semplici e generali per mettere l’intervistato a proprio agio per poi procedere alle domandi più complesse o scomode che saranno il nucleo dell’intervista.
Naturalmente la scaletta è puramente orientativa, in quanto ogni domanda è conseguenza di una risposta precedente, ma in generale il giornalista esperto è capace di prevederle ed è capace di gestirle al momento opportuno, glissando quando vi è reticenza nell’intervistato e riproponendole magari in un momento successivo.
E’ possibile scegliere tra due tecniche di intervista:quella diretta, che,dopo una breve introduzione, prevede che a ogni domanda segue una risposta, quella indiretta che riporta le parole dell'intervistato, inframmezzate dalla cronaca del giornalista.
La tecnica diretta è più chiara ed immediata in quanto non consente confusione tra giornalista ed intervistato. Generalmente prevede domande/risposte brevi ed incalzanti.
Esempio di intervista diretta :: "Dove sei nato?". "A Milano nel 1943, proprio mentre infuriava la seconda guerra mondiale.".
La tecnica indiretta lascia piĂą spazio alle considerazioni del giornalista e prevede un colloquio generalmente su questioni generali.
Esempio di intervista indiretta: Il signor X è stato testimone di alcuni episodi della seconda guerra mondiale. E infatti racconta: "Sono nato a Milano nel 1943, proprio mente infuriava la battaglia.".
Esistono poi altre tecniche di intervista meno usate quali:
L’intervista immaginaria che può essere diretta o indiretta ed in cui il giornalista immagina un’intervista con un personaggio ed in cui ha la massima libertà sia sugli argomenti che sulle risposte. Tale tipo di intervista si avvicina più ad un racconto che ad un articolo.
La conferenza stampa che si basa sulla tecnica diretta ma fatta da piĂą giornalisti contemporaneamente.
La maggior parte degli intervistatori registrano l’intervista e quando questa è terminata la rielaborano e riorganizzano.
Il giornalista seleziona le domande e le risposte, eliminando quelle inutili o di scarso interesse e dando spazio a alle questioni caratterizzanti dell’incontro.
I quesiti vengono espressi in modo breve e chiaro in modo da evidenziare il pensiero dell'intervistato e non quello dell'intervistatore. Naturalmente viene rivisto il linguaggio che nell’intervista può essere scorretto o sgrammaticato, inframmezzato di pause o tentennamenti e potrebbe risultare illeggibile.
Il giornale, a differenza della radio e della televisione, ha un testo scritto che offre al lettore maggiori opportunità di riflessione e la possibilità di scegliere le informazioni in base ai propri interessi. Anche le interviste, come tutti gli altri articoli sono raggruppate nelle varie pagine in base all’argomento trattato. Nelle pagine interne di un giornale si possono trovare interviste politiche, culturali, sportive, o su fatti e personaggi di cronaca.
Proprio per questa caratteristica di informare su molteplici tematiche il giornalista deve rielaborare l'intervista utilizzando un linguaggio specifico delle diverse discipline per renderla comprensibile ad un pubblico numeroso e vario.
La forma di intervista può essere quella diretta in cui domanda e risposta assumono diverso carattere grafico, la domanda ha un carattere più marcato rispetto alla risposta. L’intervista indiretta è invece un articolo che riporta tra virgolette le parole del personaggio intervistato.
L’ intervista televisiva è un incontro faccia a faccia tra giornalista e l’intervistato. Essa è una comunicazione interpersonale tra il conduttore ed un ospite che può essere un personaggio noto o anche una persona qualunque che ha vissuto o è stato testimone di un evento importante. Naturalmente l’intervista televisiva ha una forma diretta ed un impatto maggiore in virtù dell’immagine. In tale intervista il personaggio assume un ruolo rilevante rispetto a quello del giornalista contrariamente per quanto avviene nei giornali.
Essa è limitata nel tempo e quindi meno profonda ed incisiva di quella scritta.
Oggi l’intervista televisiva è diventata la formula tipica dei Talk-show in cui il conduttore dialoga in diretta con uno o più ospiti, su argomenti vari. Essi sono un misto di informazione ed intrattenimento che tendono a mescolare vari generi per accontentare il pubblico.
Più intima e reale è l’intervista radiofonica in cui mancando l’immediatezza dell’immagine, ed i limiti temporali imposti dai programmi televisivi, è possibile realizzare delle interviste più profonde e toccare argomenti più interessanti e meno banali.
Il tono delle domande deve essere discorsivo e pur seguendo la regola della domanda legata alla risposta, il giornalista deve mirare ad intavolare un discorso leggero e piacevole per chi ascolta. Le tecniche sono le stesse, domande brevi e precise, col vantaggio che l’ospite intervistato se messo a proprio agio dall’abilità del conduttore riesce a parlare con libertà e sincerità .
Regola fondamentale dell'intervista radiofonica è quella di non sovrapporre mai le voci ed aspettare a fare la domanda quando sarà conclusa la risposta, per evitare un parlato sgradevole.
Quando non è possibile al giornalista incontrare personalmente il personaggio da intervistare esso viene contattato telefonicamente. La tecnica domanda risposta viene poi elaborata dal giornalista per farne un articolo di giornale o trasmessa in video dalla tv. Naturalmente l’intervista telefonica offre meno informazioni di un’intervista dal vivo, è sicuramente più distaccata, ma ha il vantaggio di creare meno imbarazzo nell'interlocutore e rendere il discorso più fluido.
Oggi si sta facendo spazio anche l’intervista via mail che, ancora più fredda e distaccata di quella telefonica, risulta più statica e formale di quella diretta in quanto manca il rapporto interpersonale.
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