Come si gioca a Tressette? Parte della spiegazione la troviamo già implicita nello stesso nome del gioco, che deriva dal latino tres sitis, “siate in treâ€. in realtà oggi il Tressette presenta così tante varianti, che il gioco a tre è stato perlopiù surclassato dal gioco a quattro. Si gioca comunque sempre perlopiù con le carte napoletane, e le regole restano più o meno le stesse.
Il Tressette classico prevede quattro partecipanti, che accordandosi preventivamente formano due coppie, e si distribuiscono di conseguenza intorno al tavolo da gioco di modo che ogni giocatore abbia di fronte il proprio compagno. Il mazziere, che di solito viene scelto in base ad una conta, inizia a distribuire le carte in senso antiorario, singolarmente o a mazzetti da cinque, finché ogni giocatore non ne avrà in mano dieci. Inizia a tirare chi ha tra le sue carte il quattro di denari; seguirà il giocatore alla sua destra, e così via. Il giocatore di mano è colui che decide il Palo, cioè colui che, scegliendo per primo la carta da tirare, stabilisce che gli altri giocatori debbano rispondere con una carta dello stesso seme; nel caso essi ne siano privi possono tirare una carta di qualunque altro seme. Alla fine del giro prende, o in linguaggio tecnico “effettua la presaâ€, chi ha tirato la carta più alta del Palo di quella mano.
Le regole del Tressette sono poche ma essenziali: · Il mazziere deve sempre essere sorteggiato tra i giocatori, e non può quindi essere scelto arbitrariamente. · Il Palo, o Seme, è il seme della prima carta tirata ad ogni mano, e i giocatori hanno l’obbligo di corrispondere con carte dello stesso seme, a meno che non ne siano completamente privi. · Chi prende sarà il primo giocatore a tirare nel turno successivo. · Nel caso in cui una sola squadra faccia tutti i punti e l’altra non ne faccia nemmeno uno, alla squadra vincitrice spetterà di diritto un ulteriore punto. · Se un giocatore ritiene di aver già superato il punteggio prefissato ed è di mano può effettuare la cosiddetta Chiamata Fuori, cioè decidere di “chiamarsi fuori†dalla partita.
Scopo della partita è totalizzare un punteggio stabilito prima di iniziare a giocare, detto Punteggio di Vittoria; tale punteggio è differente in base alle diverse varianti regionali del gioco, ma si attesta solitamente tra i 31 e i 41 punti. In altri casi, il gioco termina non al raggiungimento di un punteggio, bensì dopo un determinato numero di partite, anche questa volta fissato dai partecipanti prima di iniziare a giocare.
A Tressette ciascuna carta assume due valori differenti: uno in relazione alla presa, e uno in relazione al conteggio dei punti alla fine della partita. In relazione alla presa, il valore delle carte corrisponde ad una scala; tale scala è riportata di seguito e comprende le differenti carte, elencate da quelle che valgono di più a quelle che valgono di meno.
In relazione al punteggio, le carte avranno invece dei punti diversi, secondo il seguente schema:
Il Tressette prevede un gergo vero e proprio, che bisogna saper comprendere per poter prendere parte al gioco. Vediamo insieme innanzitutto il gergo relativo alle diverse carte singole:
La strategia principale per vincere a Tressette è cercare di memorizzare il più possibile le carte che passano sul tavolo da gioco; in questo modo si potrà avere un’idea di quelle che ancora non sono uscite e quindi ci si potrà regolare di conseguenza. Tuttavia questa è una tecnica che si acquisisce col tempo, e soprattutto con l’esperienza. Il trucco principale per vincere a Tressette rimane sempre quello classico: utilizzare il vasto repertorio di occhiolini, giochi di sguardi e smorfie varie, preventivamente concordate con il proprio compagno di squadra!
Le regole del Tressette variano di regione in regione, o talvolta anche all’interno delle stesse regioni. Può succedere che le regole si diversifichino cosi tanto da una variante all’altra da dare vita a modi del tutto differenti di giocare. Vediamo di seguito le varianti principali del classico Tressette.
Il Tressette del Nord Italia. Caratteristica essenziale del Tressette giocato nel Nord- Italia è quella del silenzio assoluto: il Tressette cioè viene giocato senza parlare, secondo la regola originaria, derivante dalla leggenda che vuole che il gioco sia nato proprio da quattro muti che comunicavano tra loro solo attraverso gesti, in particolare quelli relativi alle azioni classiche del bussare, strisciare e volare.
Col morto, o il tressette con la guercia. Si gioca in tre partecipanti più uno, il morto appunto, che pur non essendo un giocatore fisico è il compagno del mazziere; pertanto il mazziere gestisce oltre alle proprie carte anche quelle del morto, che sono date scoperte, e ad ogni mano annuncia quale di tali carte intende giocare. Per il resto, si seguono le regole generali del tressette in quattro.
Tressette con la chiamata del tre. Variante del Tressette classico, quindi giocato in quattro persone; se ne differenzia tuttavia per la composizione delle coppie, che in questo caso vengono determinate dalla chiamata, da parte del giocatore di mano, di un tre che non sia in suo possesso: chi possiede tale tre diventa automaticamente compagno del giocatore che ha effettuato la chiamata.
Tressette a non perdere (o Ciapa No, Rovescino, Traversone, Vinci e Perdi). Variante in cui il numero dei partecipanti può variare da due a otto e non ci sono coppie ma ognuno gioca per sé; vince chi alla fine della partita ha effettuato il maggiore punteggio.
Tressette Romagnolo o Marafone. Variante del Tressette classico, quindi giocato in quattro persone; se ne differenzia tuttavia per l’assunzione di un seme a mo’ di briscola. Chi sceglie la briscola è il giocatore di mano, che la comunica agli altri. La briscola può essere giocata nel caso in cui non si posseggano carte del Seme o Palo, e in questo caso assume un valore superiore a quello del Seme o Palo.
Tocca. Variante del Tressette giocato in tre; consiste nel togliere un quattro dal mazzo prima di distribuire le carte, e distribuire le restanti 39 carte a mazzetti da 13 ai tre partecipanti. Il quattro di denari è detto “toccaâ€, e chi se lo ritrova tra le proprie carte gioca contro gli altri due. Vince chi raggiunge per primo il punteggio di 31 punti.
A chiamare. Variante del Tressette classico, giocabile in un numero da tre a sette giocatori; non ci sono coppie o schieramenti, in quanto essi si formano di volta in volta in base alle differenti chiamate.
Tresette a perdere. Variante del tressette classico con l’unica differenza che lo scopo non è fare più punti, ma realizzare il punteggio più basso.
Oltre al classico tressette giocato in quattro persone, altre varianti prevedono il gioco a due, a tre e a cinque giocatori.
In due, o a Pizzico. Il mazziere distribuisce dieci carte per ciascun giocatore, distribuite a cinque a cinque; il resto delle carte vengono posate sul tavolo in un mazzo che mostra il dorso. Il primo giocatore che prende, pesca una carta da questo mazzo, la mostra all’avversario e la ripone tra le sue carte, poi aspetta che l’altro faccia lo stesso e si ricomincia il gioco. In questa variante non è permesso accusare Bongioco o Napoli dopo la terza mano di gioco.
In tre, o Terziglio, o Calabrisella. Il mazziere distribuisce dodici carte per ciascuno dei tre partecipanti, mentre le rimanenti quattro carte vengono lasciate scoperte sul tavolo. Il giocatore di mano, cioè colui che siede alla destra del mazziere, chiama una carta, e raccoglie le quattro carte scoperte ed eventualmente la carta che ha chiamato; in seguito posa nuovamente sul tavolo quattro carte che non gli servono e inizia la mano di gioco. Nel caso in cui il giocatore di mano non abbia carte abbastanza buone può decidere di passare la mano al giocatore successivo.
In cinque, o Cinquiglio. Il mazziere distribuisce otto carte per ciascuno dei cinque partecipanti. Se un giocatore effettua la chiamata il suo compagno non si rivela, ma il gioco continua comunque a svolgersi in due contro tre. Esistono anche Tressette a sei giocatori (Sestiglio), ad otto e nove giocatori (Opttigliato).
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