Compostaggio domestico: di cosa si tratta? Potremmo definirlo una sorta di mutuo accordo tra l’uomo e la natura, in quanto dopo anni in cui l’uomo ha sfruttato la natura, adesso tocca a lui darle una mano nel momento in cui è lei ad avere di bisogno di aiuto. Più nello specifico, possiamo definire il compostaggio come la tecnica che restituisce alla natura il suo equilibrio naturale, attraverso quello che mai avremmo pensato: i rifiuti urbani. Come fare? Lo illustriamo nei paragrafi che seguono.
Il compostaggio è una tecnica che prevede la decomposizione dei rifiuti prodotti quotidianamente in ambito casalingo; in particolare, si trattano i rifiuti umidi per ottenere un terriccio, detto compost, che viene utilizzato per concimare giardini o campi agricoli.Il compostaggio domestico è una conseguenza della raccolta differenziata. Prima si differenziano i rifiuti, separandoli negli appositi contenitori (plastica, vetro, carta, umido, non riciclabili), e poi si estraggono i rifiuti umidi per “riciclarli”. A ben riflettere, se da un lato il compostaggio è conseguenza della raccolta differenziata, dall’altro in certi casi è la raccolta differenziata che diventa conseguenza del compostaggio, in quanto anche chi non pratica la differenziata può trovare nel compostaggio un ottimo motivo per iniziare a praticarla, contribuendo alla salvaguardia dell’ambiente in due modi estremamente utili e proficui.
Il compostaggio rappresenta per l’uomo l’opportunità di fornire il proprio contributo in quella operazione che la natura attua in maniera spontanea, al fine di conservare i terreni fertili nel tempo, integrandone gli elementi nutritivi: la trasformazione delle sostanze organiche in humus.Rappresenta un metodo di smaltimento dei rifiuti utile per diversi motivi:
Il compostaggio domestico può essere fatto tra le mura domestiche o all'aperto utilizzando una compostiera, se il procedimento viene fatto in casa o su un terrazzo, o utilizzando la tecnica del cumulo se si dispone di un giardino o comunque di uno spazio all'aperto. E' chiaro che il compostaggio a cumulo evita alcune problematiche e consente di compostare una maggiore quantità di rifiuti ma in linea di massima il procedimento è lo stesso.
Per iniziare ad effettuare il compostaggio bisogna innanzitutto acquistare un contenitore apposito in cui deporre i rifiuti umidi; tale contenitore è detto compostiera o biocompostiera. La compostiera vera e propria è generalmente in plastica, legno o metallo, e ha la forma di una pattumiera; ma può diventare compostiera un qualunque contenitore, purchè sufficientemente capiente. Al’interno della compostiera i rifiuti non devono rimanere statici, ma è bene “mescolarli”, smuoverli, di tanto in tanto (preferibilmente ogni quindici giorni) per favorirne l’ossigenazione, in quanto essendo sostanze organiche essi hanno bisogno di una certa percentuale di ossigeno per la decomposizione. A parte queste brevi “incursioni”, la compostiera deve rimanere per quanto più possibile ermeticamente chiusa, soprattutto per favorire il mantenimento al suo interno di temperature piuttosto calde che favoriscano il proliferare dei batteri e di conseguenza accelerino il processo di compostaggio vero e proprio. Inoltre bisogna tenere in considerazione anche la percentuale di umidità , che nella compostiera deve mantenersi al giusto livello, in quanto se troppo alta potrebbe far marcire i rifiuti, mentre se è troppo bassa rallenta il processo di decomposizione.
Se non si dispone di una compostiera, o magari non si dispone dello spazio in cui metterla, si può scavare una buca in giardino per deporvi il compost; la buca manterrà il calore meglio della compostiera, però si deve fare attenzione a tenerla ben chiusa e isolata dall’esterno.
Se invece non disponete di un giardino o di un orto ma volete comunque effettuare il compostaggio dei vostri rifiuti umidi, niente paura: oggi potete trovare sul mercato una serie di piccole compostiere tranquillamente riponibili anche sul terrazzo del vostro appartamento. La quantitĂ di compost prodotta sarĂ minore ma comunque sufficiente a riempire tutti i vasi delle vostre piante.
Il compostaggio a cumulo prevede la stessa tecnica di quello in compostiera, con l’unica differenza che anziché mettere tutti i rifiuti in un contenitore li si pone in un cumulo da adagiare su una parte di terra libera da piante o erbacce. In questo caso potrà essere compostata una maggiore quantità di rifiuti, ma bisognerà prestare più attenzione al processo di compostaggio. Innanzitutto si dovrà scegliere un luogo riparato sia dai raggi solari estivi sia dagli agenti atmosferici in inverno; l’ideale è quindi un appezzamento di terreno accanto ad un albero che d’inverno perda le foglie e quindi lasci filtrare il sole, e d’estate ripari attraverso le foglie il cumulo dai raggi solari. Inoltre bisogna fare attenzione alla terra sottostante al cumulo: oltre a zapparla bene per far sì che non sia troppo secca né troppo umida, bisogna cospargerla di piccoli rametti oppure residui grossolani di compost già maturo. Infine, in particolari periodi dell’anno il cumulo andrà coperto con un materiale resistente ma traspirante, in alternativa a dei periodi in cui invece andrà lasciato a respirare all’aria aperta.
Il compost è pronto quando sarà diventato sufficientemente scuro e avrà assunto l’aspetto vero e proprio del terriccio, ma soprattutto quando sarà passato dalla tipica puzza che emanato i rifiuti al profumo della terra fresca. In genere ciò avviene dopo otto, dieci mesi di compostaggio, ma c’è da dire che il periodo di compostaggio varia in base all’uso che si vuole fare del compost. In base alla durata del periodo di compostaggio si ricavano tre tipi di compost.
Fresco: da 1 a 3 mesi di compostaggio, quindi un compost che non è ancora completamente maturato, per cui contiene gran parte degli elementi nutritivi originari; è utilizzabile per concimare gli orti in autunno, alcuni prima della semina, in modo da poter completare la fermentazione.
Pronto: da 4 a 8 mesi di compostaggio, quindi con un processo di maturazione medio; è utilizzabile al momento della semina degli orti.
Maturo: da 12 a 24 mesi di compostaggio, con un processo di maturazione pienamente compiuto; ha però perso tutti gli elementi nutritivi, e pertanto è utilizzabile come terriccio nei vasi da balcone o da giardino.
In linea di massima, può essere compostato tutto ciò che è biodegradabile, cioè che può essere consumato da batteri e lombrichi che hanno il loro habitat nel terreno. Di seguito distinguiamo i rifiuti compostabili in base alla loro origine: quelli prodotti a casa, quindi in appartamento, e quelli prodotti in giardino.
A casa: i principali protagonisti del compostaggio domestico sono gli avanzi di cucina. Andrà a finire dunque nella compostiera tutto ciò che rimane nei piatti alla fine dei nostri pranzi e delle nostre cene, ma non solo: via libera anche a ciò che per noi non è commestibile, come gusci di uova, gusci di frutta secca, filtri di tè, filtri di caffè, pane secco, ossi, bucce di frutta e così via. Inoltre a casa possiamo ricavare altri rifiuti compostabili dal terriccio delle piante, dai trucioli di legno (purché non trattato), dalla maggior parte dei tipi di carta (purché non patinata), e dai tessuti (purché naturali al 100%).
In giardino: la maggior parte dei rifiuti da giardino sono compostabili. Via libera quindi al compostaggio di foglie secche, foglie verdi, rami di alberi, paglia, terriccio sia di giardino che di vasi, fiori, piante, e così via.
Non possono essere compostati tutti i rifiuti che non sono biodegradabili. Quindi non vanno in compostiera vetro, plastica, tessuti sintetici, metalli, vernici, oli sintetici, carta patinata, legno trattato, cicche di sigarette, piante o parti di piante malate; tra gli alimenti non vanno invece compostati: carne, pesce, salumi. Infine non vanno compostati soprattutto i rifiuti piĂą inquinanti per eccellenza: farmaci scaduti e pile scariche.
Una volta raccolti tutti i rifiuti necessari al riempimento della compostiera, è necessario rispettare alcune regole prima di iniziare il compostaggio vero e proprio:
Il periodo adatto per il compostaggio sarebbe quello primaverile, in quanto il sole non è forte come in estate ma non c’è neanche il rischio di piogge violente come in inverno, in modo da trovare il compost bell’e pronto in autunno, per le semine.
Durante il processo di compostaggio possono sorgere dei piccoli problemi che a prima vista ci possono gettare nel panico: in realtĂ si tratta perlopiĂą di inconvenienti facilmente risolvibili. Vediamo i principali.
Cattivi odori: sono causati dall’eccessiva umidità , pertanto sono risolvibili aggiungendo agli scarti umidi ulteriori scarti secchi.
Presenza di moscerini: i moscerini sono attirati dagli scarti umidi non adeguatamente ricoperti, quindi in caso si trovino sul compost è necessario ricoprire tali scarti umidi con ulteriori rifiuti secchi.
Processo di compostaggio molto lento: la causa potrebbe essere l’umidità troppo bassa; bisogna quindi provare ad aggiungere scarti umidi.
Presenza di muffe all’interno del compost o sulle pareti della compostiera: le muffe si sviluppano per la mancanza di umidità ; bisogna quindi aggiungere scarti umidi al compost.
Per quanto riguarda la normativa sul compostaggio, in Italia essa si rifà principalmente alle direttive imposte dall’Unione Europea, che spingono l’Italia ad adeguarsi allo standard, appunto, europeo. E c’è da dire che l’Italia si è adeguata molto bene, arrivando a posizionarsi seconda in ambito europeo, dopo la Germania, per la quantità di rifiuti compostati.
Altre normative invece sono in via di sviluppo, sotto la responsabilità degli Enti locali: essi prevedono degli incentivi per i cittadini che effettuano il compostaggio, e potrebbero portare ad una progressiva riduzione delle tasse sui rifiuti. Tuttavia c’è da dire che, proprio perché si tratta di decisioni prese a livello di Enti locali, esse variano molto di città in città o di regione in regione, rendendo alcuni comuni molto attenti al problema, ma lasciandone altri nel più completo disinteresse.
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