La guida offre informazioni e consigli su cosa vedere a Trieste, una città di confine e perciò ricca di varie influenze culturali, a cavallo tra mediterraneo, area Balcanica e Mitteleuropa.Grazie alle informazioni sul clima i monumenti le piazze, i divertimenti della città sarà possibile costruire il proprio percorso alla scoperta di questa piccola cittadina del nord’Italia.
Il fascino di Trieste deriva dal fatto di essere una piccola e ridente cittadina a misura d’uomo. Tra le affascinanti stradine che costeggiano il mare e il centro storico, potrete ammirare numerose attrattive culturali. Il capoluogo del Friuli Venezia Giulia, con le sue architetture e la caratteristica multiculturalità è un luogo spesso sottovalutato in quanto meta turistica, ma che invece merita considerazione.
Trieste è una ridente cittadina di mare, il cui porto si è rivelato per secoli lo sbocco sul mare dell’impero Asburgico e tutt’ oggi è un importante snodo internazionale per gli scambi commerciali all’ interno del Mar Mediterraneo. La città si estende su un pendio collinare molto piacevole, che diventa più alto e ripido nelle zone interne, antistanti le Alpi. Ciononostante, il clima triestino è prevalentemente classificabile come clima mediterraneo, grazie alla sua posizione intermedia e alla ottima latitudine. Pertanto il clima è piuttosto mite d'inverno e caldo, ma non torrido, d’estate: in questo modo è possibile avere a disposizione un intero anno solare per scegliere di andare a visitare questa splendida città , che avrà lati positivi da scoprire d’inverno, come d’estate. Unica nota dolente è il frequente soffio della caratteristica Bora, vento freddo e di intensità consistente, le cui raffiche sono provenienti dal nord-est d’Europa.
Per quanto concerne la storia della città , si hanno tracce d’insediamenti addirittura protostorici, risalenti al II millennio a.C. Il nome della città deriva dalla definizione preromana di Tergeste, colonizzata dall’ impero in epoca cesariana. La dominazione romana durò fino alla caduta dell’impero d’occidente, quando Trieste passò all’ impero bizantino e poi a quello austro-ungarico. Tale agglomerato di culture e di influenze resta vivo fino all’ annessione al regno d’Italia, avvenuta dopo la prima guerra mondiale, nel 1918. Durante la seconda guerra mondiale, la città fu più volte occupata, prima dai tedeschi, poi dagli jugoslavi, finché Trieste non fu finalmente liberata.
Si tratta della piazza più importante della città . Essa sorge ai piedi del colle di San Giusto, a metà tra il Borgo Teresiano e quello Giuseppino. La piazza si affaccia sul golfo di Trieste è di pianta rettangolare ed è circondata da numerosi palazzi ed edifici pubblici, tra cui: il palazzo della Giunta Regionale, il Municipio, e la prefettura del capoluogo ed altri enti territoriali. In origine, questo spiazzato era dedicato a San Pietro, ed era collegato ad una chiesetta del luogo, poi venne chiamata Piazza Grande e soltanto nel 1955 Piazza Unità . Tra i palazzi più importanti, degno di menzione è il Municipio, la cui sede fu progettata dall’ architetto triestino Giuseppe Bruni. Questo palazzo concilia monumentalità ed imponenza, sottolineata dalla torre campanaria su cui sono collocati due mori Micheze e Jacheze (dallo sloveno Mihec e Jakec), che dal 1876 cadenzano il passare del tempo suonando ogni quarto d'ora, ispirandosi agli orologi e ai carillion mitteleuropei.
All’ interno della piazza, sorge la famosa Fontana dei Quattro Continenti, costruita tra il 1751 e il 1754. Si tratta di una rappresentazione figurativa del mondo, con statue dei fiumi più importanti, ideata sulla falsa riga della Fontana dei Fiumi romana del Bernini. Per arrivare in piazza Unità d’Italia dalla Stazione Centrale, il percorso è estremamente semplice: basterà seguire la strada che porta verso le Rive, oppure prendere il bus 30 e scendere dopo 5 fermate.La facciata della chiesa si caratterizza per l’austerità e per la presenza di un grande rosone di pietra carsica, realizzato in loco da maestri scalpellini. Tutta la chiesa, come il campanile, è abbondantemente coperta da reperti romani. Per quanto riguarda invece l’interno è piuttosto sobrio ed asciutto, degli affreschi originali resta poco, ad eccezione del Ciclo di san Giusto. Interessante anche il Tesoro della basilica, nascosto dietro una grande grata dalle fattezze barocche, che racchiude molti oggetti di enorme valore, relativi al culto sacro.
Trieste ha origini antichissime che sono giunti fino al giorno d’oggi e sono ancora visitabili e fruibili. Tra le aree archeologiche, va segnalato l’Arco di Riccardo, monumento risalente al I secolo d.C. costruito sotto l’impero di Ottaviano. Secondo le leggende popolari, il suo nome deriva da quello di Riccardo Cuor di Leone, prigioniero in città , dopo il suo ritorno dalla Terra Santa. Secondo le fonti storiche più accreditate, il suo nome deriva dalla ubicazione all'ingresso del Cardo Maximo, il che lascia presupporre una volgarizzazione di "Arco del Cardo" ad "Arco di Riccardo". Si tratta di un monumentale arco alto circa 7 metri, che presenta un coronamento superiore, privo di decorazione. Le lesene (di cui visibile soltanto quella esterna, sono sormontate da capitelli di ordine corinzio, mentre da ciò che ne rimane, pare che il soffitto fosse decorato a cassettoni.
Si tratta del più grande complesso di vie sotterranee antiaeree risalente alla seconda guerra mondiale, che presenta come particolarità quella di essere visitabile dal pubblico. Per capire l’importanza del luogo è bene tener presente che nel 1945 Trieste divenne centro logistico dell’azione delle SS naziste. L'intero complesso sotterraneo era suddiviso in due settori che presentavano una struttura molto diversa tra loro.I sotterranei sono costituiti da due ampi ambiti: la sezione italiana, costituita da un reticolato di varie gallerie, attrezzate alla meglio con panche, un vano infermeria ed uno di servizi igienici in quanto essa era rifugio antiaereo per i civili;la parte tedesca, invece, si compone da una serie di grandi stanze perpendicolari ad una galleria principale, essa aveva collegamenti diretti con le case degli ufficiali ed era occupata esclusivamente dalle truppe naziste. Dopo anni di incuria, nel 1995 il gruppo di alpini triestini ha recuperato queste gallerie sotterranee, avendo l’ambizioso progetto di creare dei percorsi fruibili, che offrono una visita suggestiva ed unica nel suo genere. Il complesso è ubicato in pieno centro città , all'inizio della via Fabio Severo, facilmente raggiungibile dalla stazione.
La Grotta Gigante è un sito unico da visitare, per tutti gli amanti della geologia e della speleologia. Si accede ad essa dopo 360 scalini, percorso che porta alla grande Porta. Una serie di stalattiti e stalagmiti scenograficamente uniche, potranno essere ammirate tramite l’accesso nella gola della grotta. La cavità fu scoperta nel 1840 da Anton Frederick Lindner e fu formalizzata dagli speleologi nel 1897, fino al conferimento della destinazione per la fruizione turistica nel 1908.Le visite guidate durano 50 minuti, per raggiungere il luogo via autostrada prendete l’uscita di Sgonico.
Se sei appassionato di archeologia, potrai godere dei resto dell’antico acquedotto romano, se ti rechi a qualche kilometro di distanza dal centro città . Esso si trova presso la sorgente di Val Rosandra, ed era chiamato Fons Oppia, la sua lunghezza raggiungeva i 14 chilometri, arrivando fino al centro del capoluogo friulano. Pare che l’acquedotto fu in funzione fino al VI o VII secolo e suoi resti evidenti erano conservati ancora fino al XVIII secolo. Oggi, ne resta visibile soltanto un breve porzione, costituita da un centinaio di metri, che comunque vale la pena di visitare ed ammirare.
La vita mondana di Trieste, non è certamente la più nota d’Italia, tuttavia la sera può essere divertente passeggiare lungo il Viale XX settembre, centro nevralgico e ritrovo dei giovani della città , dove è possibile sorseggiare un cocktail o prendere un buon caffè presso uno dei localini storici: tra i più antichi Caffè ancora aperti c'è il Tommaseo, in attività dal 1830, ubicato nell’ omonima piazza.
Tra i prodotti tipici del capoluogo friulano, esistono molti piatti altrettanto tipici in Austria o in Istria, luoghi legati indissolubilmente alla storia della città . Le bontà più particolari della città sono la jota, ovvero una gustosa minestra a base di crauti e fagioli, le luganighe, ovvero le salsicce di maiale con i crauti, il gulasch, cioè lo spezzatino di manzo,il tutto va accompagnato da un ottimo vino secco locale il Terrano, proveniente dal Carso, realizzato nei vitigni del Refo. Tra i dolci c’è da citare la pinza, una focaccia tipica pasquale, il presnitz, lo strucolo cotto o de pomi, cioè fatto con mele e le fave.
Consigli utili per visitare la città . Dopo una visita culturale ed un’immersione nella vita triestina, potrete concedervi un po’ di sano shopping. I principali negozi sono ubicati in centro nei pressi di via San Nicolò, nei dintorni di piazza Unità e Viale XX Settembre.
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