La cura delle orchidee in vaso richiede delle attenzioni particolari che consentono di mantenere la pianta in salute e di veder sbocciare fiori dai colori brillanti. Vediamo passo per passo in che modo è possibile prendersene cura quotidianamente.
Le orchidee sono fiori splendidi, dai colori meravigliosi e dalla forma elegante e particolare, diffusi in moltissime varietà. Il nome si riferisce sia al fiore sia alla pianta che appartiene alla famiglia delle orchidacee e all’ordine delle ginandre. Le varie specie di orchidee sono talmente diffuse in tutto il mondo da rappresentare la seconda famiglia del regno vegetale. L’impollinazione di questi vegetali avviene grazie all’azione degli insetti e delle farfalle. Durante la crescita, i peduncoli dell’orchidea ruotano di 180° (in qualche caso anche di più) facendo si che il fiore maturo si trovi in una posizione resupinata. Il fiore, infatti, presenta generalmente i tre sepali in alto e i tre petali in basso di cui quello centrale è più grande degli altri due e ha un colore diverso. Le caratteristiche di questo fiore, che spicca su tutti gli altri per la sua bellezza, ne hanno decretato il successo.
Data l’enorme varietà di orchidee esistenti nel mondo non è possibile dare indicazioni univoche circa le modalità con cui occorre prendersene cura. Si può essere un po’ più specifici solo restringendo il campo e soffermandosi sulla cura delle orchidee in vaso. In generale può dirsi che questo fiore, così prezioso, richiede delle attenzioni particolari capaci di assicurare il mantenimento della sua bellezza a lungo. Queste cure devono essere maggiori se la piantina è collocata in casa poiché essa è costretta in un ambiente artificiale con luce, aria e umidità ridotta. Gli interventi devono mirare a sopperire queste carenze cercando di ricreare artificialmente le condizioni ottimali per il benessere della pianta.
Le orchidee sono piante particolari e, in quanto tali, richiedono degli accorgimenti che di solito non sono riservate ad altri tipi di fiori. In natura le orchidee sono spesso epifite vivono cioè sostenendosi ai rami degli alberi tramite le radici: questo vuol dire che anche le radici sono abituate a usufruire del sole e della luce. Se si vuole avere una pianta di orchidee in salute è opportuno tenerne conto e non mortificare questa esigenza. Si consiglia, pertanto, di utilizzare solo vasi trasparenti che consentano alla luce di filtrare fino alle radici della pianta. Pare, per la verità, che qualche specie di orchidea non avverta questa particolare esigenza e possa essere tranquillamente messa in un vaso normale. È ovvio, tuttavia, che ciò può avvenire solo dopo essersi informati ed assicurati che ciò non comprometterà in alcun modo la salute della pianta. Tra l’altro un vaso trasparente rende più agevole la verifica del grado di umidità del terreno e quindi sarebbe da preferire in ogni caso.
La collocazione ottimale del vaso si può individuare nei pressi di una fonte luminosa. Le orchidee, infatti, richiedono molta luce e calore. I pressi di una finestra o di un balcone, una veranda sono i luoghi ideali in cui collocare il vaso. Se l’illuminazione della casa dovesse risultare insufficiente sarà necessario sopperire con la luce artificiale. Per questo scopo possono essere usate le lampadine standard, da collocarsi in prossimità della pianta, oppure lampade con tubi al neon o a vapori di sodio creati appositamente per usi di questo tipo. Nei mesi freddi l’orchidea sta benissimo in casa e va tenuta lontana da spifferi e gelo. Se avete collocato il vasetto della vostra orchidea all’esterno, in inverno dovrete assolutamente portarla in casa o in un luogo ben riparato.
Il clima ideale perché un’orchidea prosperi è il caldo umido. Ciò significa che si dovrà innaffiare questa pianta con una certa regolarità senza, tuttavia, eccedere e tenendo conto dei diversi periodi dell’anno. L’orchidea va innaffiata con regolarità in primavera e soprattutto in estate evitando assolutamente le ore calde. Per calibrare bene la dose di acqua è necessario assicurarsi che il terriccio sia completamente asciutto: in caso contrario non bisogna innaffiare di nuovo! La quantità d’acqua va diminuita in autunno e completamente soppressa in inverno. L’orchidea, infatti, non va innaffiata nei mesi freddi anche se qualche specie fa eccezione. Rinfrescare le foglie usando un apposito spruzzino pieno d’acqua è una pratica che se eseguita di tanto in tanto giova alla salute della pianta e la rende più rigogliosa.
La potatura è sicuramente un aspetto particolarmente delicato perché una mano poco esperta potrebbe fare danni seri e provocare la morte della piantina. In generale, vi sono dei tipi di orchidee che non fioriscono più volte sullo stesso stelo: quest’ultimo può, dunque, essere tagliato una volta che il fiore è marcito. Per altre orchidee, invece, tagliare lo stelo significa impedire una nuova fioritura. Per questo motivo la potatura andrà valutata caso per caso. Una regola generale che vale per ogni pianta, è che non si può potare quando il vegetale è nel pieno del suo rigoglio. Questo tipo di intervento va, invece, eseguito nel periodo di riposo vegetativo. Periodicamente la vitalità della pianta può essere stimolata con l’aiuto di piccole quantità di concimi a base di azoto o fosforo.
Le foglie delle orchidee tenute in casa vanno regolarmente spolverate per consentire una corretta ossigenazione e un giusto assorbimento di luce. In natura, infatti, vento e precipitazioni atmosferiche “spolverano” regolarmente le piantine consentendogli di crescere sane.
Ogni due anni circa è necessario procedere al rinvaso della pianta di orchidea sia perché il terriccio con il tempo perde le sue sostanze nutritive sia perché crescendo la pianta può avere bisogno di maggiore spazio e, dunque, di un vaso più grande. Il periodo ideale per effettuare questa operazione, che richiede una giusta attenzione per non danneggiare le radici, è la primavera.
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