Diritto di recesso del consumatore

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Non sempre il quadro normativo che regola il diritto di recesso è ben chiaro a coloro che effettuano acquisti via internet, per questo ed altri motivi abbiamo deciso di spiegarvi con parole semplici in questa guida, quali sono le spese a vostro carico, quando avete diritto al rimborso, e come fare per ottenerlo.

Come funziona il diritto di recesso?

Il diritto di recesso consiste nella possibilità che viene data ad una delle due parti che hanno stipulato un contratto di recederlo anche senza il consenso della controparte e senza il rischio di incorrere in penali.

Chi acquista un oggetto da un rivenditore deve esibire lo scontrino o la ricevuta per provare l’avvenuto acquisto.

Chiaramente non è applicabile su tutti i prodotti comprati in un negozio visto che di questi si ha avuto visione e possibilità di analizzarne tutte le caratteristiche e quindi in questo caso il ripensamento perde lo status di diritto a meno di accordi precedenti presi con il venditore.

Questo ci fa capire che il diritto di recesso è esercitato soprattutto per contratti di compravendita conclusi a distanza e quindi fuori dai locali commerciali.

Diritto di recesso nei contratti conclusi a distanza

Una tipologia di contratti conclusi a distanza è l’acquisto online di un bene per il quale vige il diritto di recesso standard.

Il termine è di dieci giorni lavorativi dalla data di consegna della merce (che chiaramente varia qualora fosse una spedizione internazionale e può arrivare fino a 14 giorni).

In più, se il venditore non ha informato l’acquirente riguardo la possibilità di recedere il termine aumenta fino a 3 mesi dalla data di consegna.

Entro questi termini quindi, il consumatore può decidere di sciogliere il contratto senza il pagamento di alcuna penale e soprattutto senza dover dare nessuna spiegazione.

Il pagamento delle spese per la restituzione della merce sono però a carico del compratore se previsto dal contratto, se non previsto sono invece da attribuire al venditore che comunque, in qualunque caso, deve entro 30 giorni dalla ricezione della richiesta di recesso, adempiere alla restituzione del prezzo pagato e quindi rimborsare la controparte.

Da sapere è che il diritto di recesso vale solo per contratti tra un privato ed un operatore commerciale, un contratto stipulato tra privati non è regolamentato dalle modalità di vendita a distanza.

Casi esclusi dal diritto di recesso

Secondo la legge sono comunque esenti dal diritto di recesso determinati contratti (a meno che non sia esplicitamente previsti nel caso specifico) :

Come si esercita il diritto di recesso

Come abbiam già detto bisogna rispettare il termine di 10 giorni, quindi entro questa data va inviata una comunicazione scritta utilizzando una lettera raccomandata alla sede del venditore con ricevuta di ricevimento. Chiaramente questo può essere fatto anche con telegramma, fax o via e-mail sempre però confermando tramite raccomandata entro le successive 48 ore.

Nella raccomandata sarà necessario segnalare i propri dati, quelli dell’ordine e dell’acquisto comunicando appunto di voler sciogliere il contratto e la richiesta di rimborso entro il termine di legge dei 30 giorni.

Qualora sia previsto nella vendita il consumatore può addirittura procedere immediatamente alla restituzione del prodotto senza doverlo comunicare prima.

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