Diventare guida turistica

Articolo realizzato dalla redazione
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    Indice Articolo:
  1. Chi è e cosa fa?
  2. Come diventare guida turistica
  3. Remunerazione e sbocchi professionali
  4. Differenze con l' accompagnatore turistico
  5. Guida e accompagnatori per disabili

La guida turistica è una figura professionale particolarmente richiesta nelle zone ricche di bellezze naturali, storiche ed artistiche che attraggono un gran numero di visitatori. Negli ultimi anni, grazie alla maggiore mobilitazione delle persone e alla facilità degli spostamenti, favoriti dalla possibilità di usufruire di prezzi bassi e tempi rapidi, il ruolo della guida turistica sta diventando sempre più apprezzato, quasi imprescindibile per il moderno modello di turismo culturale. E’ un lavoro ambito specialmente dai giovani per le piccole soddisfazioni che offre, offre loro la possibilità di confrontarsi con altre culture, vivere in piena libertà, senza sottovalutare l’importanza dell’aspetto economico, in un momento particolarmente difficile. E’ un lavoro vario, si conosce gente proveniente da ogni parte del mondo, amanti di arte e natura. La materia è regolata dalla Legge Quadro 217 del 17 maggio 83 che ristabilisce i principi essenziali in materia di turismo. Questa legge nell’articolo 11 sancisce che siano le Regioni ad assumersi il compito di stabilire e accertare i requisiti necessari per esercitare la professione di guida turistica. E nello stesso articolo definisce anche, in maniera precisa e chiara, quale sia il ruolo di guida turistica e di altre categorie affini come essere ad esempio: interprete ed accompagnatore turistico. In base ai dettami della legge, in sintesi la guida turistica svolge il compito di accompagnatore di singoli o gruppi a visite di: monumenti, musei, scavi archeologici, città etc. Spetta alle Regioni rilasciare il necessario patentino che attesti i requisiti, dopo aver partecipato ai previsti corsi e superate le prove. Ma vediamo con ordine, chi è, cosa fa, come ci si diventa fino agli sbocchi professionale e le differenze rispetto all’accompagnatore turistico.

Chi è la guida turistica e cosa fa

Secondo la normativa italiana la guida turistica è la figura di accompagnatore/trice di un singolo o gruppo di persone che, attraverso la conoscenza profonda del territorio in cui opera, è in grado di fornire informazioni dettagliate e approfondite sugli aspetti storici, artistici, culturali, sociali e paesaggistici della zona.

Una guida turistica quindi accompagna le persone in una zona specifica e ne dà informazioni a 360 gradi, senza essere didascalico e asciutto, ma cercando di essere il più possibile completo, interessante e anche aneddotico e divertente, conquistando così l’attenzione delle persone che accompagna.

Molte volte, la guida turistica accompagna gruppi di persone straniere e quindi deve conoscere molto bene almeno l’inglese, lingua di comunicazione principale, anche se è fortemente consigliata la conoscenza di altre lingue sia europee sia extraeuropee.

Le caratteristiche fondamentali che deve avere una guida turistica sono:

Come si diventa guida turistica

Avere tutte le conoscenze viste nel capitolo precedente, non è sufficiente per proporsi come guida turistica e bisogna essere in possesso di un patentino che viene rilasciato dopo un esame abilitativo e che autorizza a svolgere questa professione nel vostro territorio.

Se decidete di intraprendere un percorso formativo in tal senso sappiate che ci sono alcuni requisiti imprescindibili:

Tutti coloro che hanno questi 3 requisiti possono tranquillamente iscriversi ad uno dei corsi per guide turistiche.

Tutte le Regioni e molte Province organizzano corsi formativi e ne esistono anche di patrocinati da Enti privati. Per sapere quando e dove vengono fatti, basta recarsi presso gli uffici della Provincia o della Regione o visitarne il sito istituzionale per trovare informazioni utili, modalità di partecipazione e modulistica necessaria. Va ricordato che i corsi di formazione sono strettamente connessi al territorio in cui si svolgono e danno una preparazione approfondita sulla zona di competenza.

I costi variano molto a seconda della durata del corso e dall’Ente che lo predispone e possono variare da un minimo di 400 euro a oltre mille. In alcuni casi però c’è la possibilità di trovare corsi interamente o in parte finanziati dall’ente che patrocina la formazione. I corsi di solito durano intorno alle 800 ore e vengono articolati in varie sezioni e suddivisi per argomento. I principali argomenti trattati sono:

L’esame finale consiste in una prova scritta e una orale volte a testare il bagaglio acquisito e di un esame sulla lingua straniera da scelta. Il livello minimo richiesto di conoscenza della lingua è B1 deciso sulla scala di valutazione dell’Unione Europea e che potete verificare sulle pagine Europass.

Esisitono due eccezioni che esentano dal corso di formazione e fanno accedere direttamente al patentino e sono: le lauree in Storia dell’Arte e Archeologia. Chi è in possesso di una di queste due lauree dovrà solo superare l’esame di lingua straniera e sostenere un colloquio presso il Servizio Formazione Professionale dell’Amministrazione Provinciale del proprio territorio e potrà da subito operare nell’ambito.

Anche chi, nel suo percorso formativo universitario, abbia sostenuto un esame di Storia dell’Arte, potrà accedere direttamente all’esame finale, senza dover frequentare il corso e, una volta superato, otterrà l’abilitazione.

Sbocchi professionali e remunerazione

Una volta ottenuta l’abilitazione si può decidere se lavorare in proprio o presso le agenzie turistiche, tour operator, enti turistiche, musei o siti di interesse culturale. Se lavorate presso una di questi enti verrete remunerati come lavoratori dipendenti e avrete uno stipendio mensile che varia da ente a ente.

Se decidete di lavorare in proprio dovete aprire la partita IVA presso l’Agenzia delle entrate, scegliendo o il regime dei minimi per cui pagherete solo delle imposte fisse sul reddito e non addebiterete l’iva, o un regime ordinario o semplificato in cui pagherete Irap; irpef, inps e iva. E’ necessaria dichiarare la posizione previdenziale presso la Gestione Separata dell’Inps, questo significa che pagherete contributi equivalenti ai vostri guadagni effettivi.

Per avere un quadro completo di questi termini recatevi da un commercialista che saprà indicarvi quale regime scegliere.

Una volta chiariti i termini burocratici, fiscali e previdenziali, dovrete farvi pubblicità e crearvi un portafoglio clienti. Si consiglia, almeno all’inizio, di appoggiarsi ad un’agenzia turistica e fornire le proprie prestazione come free lance. In caso di lavoro autonomo le tariffe sono piuttosto elevate e i valori di seguito vanno considerati come lordi dall’IVA e ritenuta d’acconto Irpef:

L’ accompagnatore turistico

L’accompagnatore turistico si differenzia dalla guida turistica per alcuni aspetti peculiari che vi illustreremo di seguito.

Questa figura professionale si propone come free lance presso le agenzie e tour operator e si occupa di accompagnare gruppi turistici in viaggi organizzati. Dunque rimane a fianco dei turisti per tutta la durata del viaggio e si occupa di molti aspetti, soprattutto organizzativi e logistici.

Molte volte organizza l’iter da seguire, dà informazioni dettagliate sui luoghi visitati, risolve i problemi che possono presentarsi come furti, malesseri e smarrimenti di documenti e funge da interprete. Inoltre si occupa delle prenotazioni di hotel e ristoranti e acquista per il gruppo i biglietti per musei, mostre, luoghi di interesse, trasporti e affini. Infine deve avere un’ottima conoscenza degli iter burocratici, legislativi e normativi dei Paesi in cui si trova ad operare per essere in grado di risolvere e affrontare qualsiasi situazione si presenti.

Questa figura è quindi più un organizzatore che si preoccupa degli aspetti logistici dei viaggi a scopo turistico e che quindi può avvalersi dell’aiuto di una guida turistica in loco, in quanto non è tenuta a svolgere anche questo compito.

Per diventare accompagnatore turistico bisogna: conoscere una o più lingue, avere ottime doti organizzative, pazienza, preparazione e grande flessibilità per affrontare le tante situazioni e complessità che possono aver luogo in un viaggio.

Oltre a queste doti è necessario frequentare dei corsi formativi con modalità di accesso identiche a quelle per guida turistica e finanziati da fondi europei. Dopo aver superato l’esame finale verrà rilasciato un patentino abilitativo con cui si potrà lavorare. In alternativa potete seguire un percorso di studi specifico iscrivendovi a istituti tecnici per il turismo o a corsi universitari come Scienze del Turismo, dopo i quali è già possibile proporsi come accompagnatore turistico.

Guide ed accompagnatori per disabili

Entrambe le figure professionali, se intendono lavorare anche con persone disabili o con disfunzioni motorie dovranno seguire un corso OSA, cioè di operatore socio assistenziale, che darà la preparazione necessaria per accompagnare e seguire al meglio le persone con problemi motori, fisici e mentali. I corsi, oltre ad una formazione teorica offrono la possibilità di effettuare dei tirocini e stage durante i quali è possibile applicare le proprie conoscenze acquisite.

Ricordatevi che per seguire questo percorso dovete avere una forte sensibilità, forza interiore e motivazione per affrontare un lavoro soddisfacente ma anche molto impegnativo.

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