Linguaggio del corpo comunicazione non verbale
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In questa guida parleremo del linguaggio del corpo, anche detto “comunicazione non verbale”. Ogni individuo nell’esprimersi assume una postura oppure compie dei gesti che si accompagnano alla parola, come per dare maggiore rilievo a ciò che si dice. Ma talvolta i gesti sono in grado di comunicare anche quando si tace, uno sguardo, un movimento, possono essere capaci di svelare emozioni e sensazioni provate da una persona in un determinato contesto. È quindi importante conoscere e saper interpretare la gestualità in quanto parte integrante della personalità, e del carattere umano.
Esistono varie forme di comunicazione non verbale che si possono suddividere in queste macro aree: la prossemica; la cinesica ed il contatto fisico (aptica).
La prossemica: è il modo con cui una persona si rapporta alle altre nello spazio. Se le distanze tra gli individui possono apparire del tutto casuali, in realtà esse rispondono a precise regole e comportamenti codificati. Ognuno di noi infatti suddivide il proprio spazio anche in virtù del rapporto che abbiamo con l’interlocutore secondo questo schema:
- La distanza pubblica: è quella che mette in contatto persone che distano tra loro più di 2 metri ed in generale riguarda gli impegni ufficiali, in cui una personalità (importante) parla e gli altri presenti ascoltano. In questo contesto è come se si fosse un tutt’uno con l’ambiente;
- La distanza personale: è quella a cui appartengono familiari non stretti, colleghi di lavoro e amici, è una zona in cui l’uomo si muove con disinvoltura, ci può essere contatto fisico e guardare negli occhi in modo naturale;
- La distanza sociale: è rappresentata dalla sfera degli incontri formali tipicamente con persone che non conosciamo o che non frequentiamo, come in un incontro di lavoro o semplicemente con commercianti che incontriamo quotidianamente;
- La distanza intima: è riservata alle persone che fanno parte della nostra vita privata, i genitori, il partner, i fratelli. Le distanze sono accorciate al massimo, conosciamo i movimenti dell’altro e viceversa. Sono contate le persone ammesse a questa distanza, tanto è che quando viene violata non possiamo che provare una sensazione di disagio, per esempio quando siamo nell’ascensore affollato, l’invasione dello spazio intimo corrisponde allora ad comportamento di distacco ed evitando gli sguardi altrui.
La cinesica: è l’insieme dei gesti corporei che sono in grado di comunicare. Sono molte le parti del corpo con cui comunichiamo al di là della parola.
- Gli occhi: certamente lo sguardo può dire molto di una persona, e può trasmettere molteplici sensazioni: guardando negli occhi l’altro si può avere un atteggiamento di sfida, far trasparire interesse verso l’altro o far trasparire un imbarazzo guardando sempre in basso;
- Gesticolare con le mani: di solito si gesticola con le mani in senso rafforzativo, come per sottolineare qualcosa che si sta dicendo, oppure per dare un’interpretazione diversa rispetto a quella che si esprime a voce. Gli studiosi del linguaggio non verbale hanno potuto osservare che nelle varie culture al medesimo gesto si associano significati differenti, per esempio in Italia portare il dito indice alla guancia girandolo più volte su se stesso significa “buono” mentre nei paesi sudamericani lo stesso gesto vuole indicare una persona omosessuale.
- La postura: l’atteggiamento che si esprime con il corpo è anch’esso un modo di comunicare non verbale e che è fortemente influenzato dal contesto in cui ci si trova. Una persona molto sicura di sé per esempio siederà accavallando le gambe e con atteggiamento disinvolto in qualsiasi contesto, chi invece è più impacciato si chiuderà nelle spalle dando l’impressione di essere timido e a disagio.
- La mimica del volto: con la mimica facciale è possibile esprimere una grande quantità di informazioni, per esempio strizzando l’occhio possiamo trasmettere l’intesa con una persona, aggrottando la fronte mentre qualcuno parla possiamo esprimere di mettere in dubbio ciò che dice o sollevando le sopracciglia indichiamo lo stupore. Se qualcosa non va arricciamo il naso solo da un lato, se invece sentiamo un odore sgradevole associamo l’arricciare il naso e distorciamo la bocca. Vi sono però anche espressioni come l’arrossire in situazioni di imbarazzo, o l’impallidire di fronte ad uno spavento, che esulano dal nostro controllo e che insorgono in modo spontaneo esprimendo le emozioni che proviamo in date circostanze.
Il contatto fisico: i messaggi insiti in gesti che comportano il contatto fisico (detti anche aptica) hanno dei significati assolutamente chiari nella cultura di appartenenza. Il saluto accompagnato da 2 baci sulle guance indica un rapporto di amicizia con l’interlocutore, in altri paesi si usa darne uno solo (USA e Sud America), in altri ci si bacia sulle labbra (Russia); un abbraccio è un gesto affettivo che si riserva a persone importanti o quando ci si rincontra dopo tanto tempo, oppure in situazioni particolari in cui quel gesto esprime la propria presenza e vicinanza più delle parole (un funerale, un matrimonio ecc.). La stretta di mano è un tipo di saluto formale che si riserva a chi si conosce poco oppure a figure istituzionali, più spontanea è la pacca sulla spalla che è un gesto di approvazione e benevolenza.