Pannolini ecologici: lavabili o biodegradabili usa e getta

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    Indice Articolo:
  1. Cosa sono?
  2. Tipologie
  3. Pannolini semi-ecologici
  4. Biodegradabili usa e getta
  5. Lavabili
  6. Tutto-in-uno
  7. Vantaggi
  8. Svantaggi
  9. Pannolino fai da te

Cosa sono i pannolini ecologici?

I pannolini ecologici, così chiamati poiché realizzati con materie prime rinnovabili, rappresentano la nuova frontiera della bio-sostenibilità, e rappresentano un’ottima soluzione non solo per la salute dell’ambiente, ma anche per il benessere dei nostri figli, il tutto senza dover per forza rinunciare alla praticità.

Eppure molti ignorano addirittura l’esistenza di questa ampia gamma di prodotti che va dai semplici pannolini biodegradabili a quelli lavabili ed addirittura fabbricabili in casa unendo al beneficio ambientale e salutare anche quello economico! Come mai?

Perché non li scelgono tutti contribuendo così ad un mondo più pulito?

La cosa non è tanto semplice, in quanto sembra non essere in discussione il fatto che i pannolini usa e getta abbiano semplificato notevolmente la vita delle mamme!

Prima di iniziare il nostro percorso quindi diamo uno sguardo alla tipologia di pannolini più diffusa per capire meglio quanto sebbene questi rappresentino una soluzione pratica da molti punti di vista, non è tutto oro quel che luccica, saperlo ci aiuterà a considerare in modo più obbiettivo e consapevole il passaggio ai pannolini ecologici.

I pannolini monouso: una praticità molto cara per l’ambiente.

Creati nel 1961 a partire da un’idea dell’ ingegnere chimico statunitense Victor Mills, sono stati inizialmente accolti dalle mamme con una certa ritrosia.

La loro diffusione di massa, infatti, si è realizzata solo nel corso degli anni Settanta, decennio in cui i modelli prototipici di Mills sono stati sostituiti da articoli quasi uguali a quelli attuali: forma simile ad una mutandina, chiusura con adesivo in sostituzione delle spille da balia e taglie differenziate per peso del bambino.

Nel corso degli anni, poi, la ricerca e l’innovazione hanno contribuito all’introduzione di altre piccole modifiche: il gel assorbente ha comportato la riduzione del 50% del volume dei pannolini; l’inserimento degli elastici in corrispondenza dell’apertura delle gambe ha garantito maggiore comfort nel movimento mentre sulla parte anteriore, quella che poggia sulla pancia, è stata prevista una chiusura più comoda con adesivi.

Attualmente le marche di pannolini monouso disponibili sul mercato sono diverse e questo consente di contenere i costi per il consumatore che, per le marche più note, si aggirano mediamente intorno ai 30-35 centesimi di euro per pannolino.

Quali sono, però, i costi per l’ambiente?

A tal proposito è possibile affermare che proprio la diffusione dei pannolini ecologici sembra suggerire la necessità di un bilancio in termini di impatto ambientale e non solo.

Se valutiamo il consumo medio di pannolini monouso per ogni bambino che è pari a 4.500 pezzi e che per produrli occorre la polpa di legno che si ricava da circa 20 alberi di grandi dimensioni, 18 mila litri di acqua e una quantità notevole di plastica, ci rendiamo conto di quanto siano poco eco-sostenibili. Se può far risparmiare tempo e fatica rispetto ai vecchi “ciripà” (ovvero ai pannolini realizzati in maglina, tela o flanella con lacci per tenerlo legato), quella di utilizzare i pannolini usa e getta è però una consuetudine non molto conveniente sul piano della sostenibilità ambientale: i pannolini monouso costituiscono circa il 10% dei rifiuti cittadini ed ammontano, considerando la sola Italia, ad oltre 2 miliardi l’anno. Si tratta di cifre che dovrebbero indurre a pensare.

Rispetto a tale quantità di pannolini prodotti, infatti, sono notevoli i costi ambientali connessi alle emissioni di inquinanti, come pur notevoli sono i costi relativi all’impiego di polpa di legno ed acqua utilizzati per la loro fabbricazione.

Accanto a questi aspetti, altrettanto rilevante è il problema dello smaltimento della plastica contenuta nei pannolini, plastica non riciclabile in nessun modo, che richiede per essere eliminata un periodo di oltre 500 anni.

Si tratta di dati che, in un periodo storico caratterizzato da una accresciuta coscienza ambientalista, hanno portato alla diffusione di prodotti alternativi meno inquinanti, ovvero alla nascita dei pannolini ecologici.

I pannolini biodegradabili o lavabili. Quali scegliere?

Come abbiamo accennato i pannolini ecologici sono pannolini usa e getta riciclabili o ri-utilizzabili prodotti, con materiali meno inquinanti rispetto a quelli impiegati per fabbricare i monouso tradizionali.

All’interno di questa macro-categoria si trovano quattro tipologie diverse di prodotto: i pannolini semi-ecologici, quelli totalmente biodegradabili, quelli lavabili e quelli cosiddetti “tutto in uno”.

Conosciamoli meglio uno per uno per far capire come decidere di passare ad una di queste categorie di prodotti non significhi per forza rinunciare alla praticità degli usa e getta.

I pannolini semi - ecologici: caratteristiche e reperibilità.

I pannolini semi-ecologici sono reperibili nei negozi di prodotti biologici, su internet e sono disponibili in tutte le taglie. La loro confezione è del tutto biodegradabile mentre il 50% della cellulosa utilizzata per la produzione proviene da fonti rinnovabili. Si tratta inoltre di pannolini che non vengono sbiancati chimicamente, elemento che contribuisce a ridurre l’impatto sull’ambiente e che rende il pannolino meno aggressivo per la pelle del bambino.

I pannolini biodegradabili usa e getta: come sono fatti e dove si comprano?

I pannolini interamente biodegradabili, in aggiunta a quelli semi-ecologici, promettono tempi di smaltimento veramente brevi (45 giorni) grazie all’utilizzo di materiali di derivazione vegetale: per l’imbottitura interna viene utilizzata della cellulosa proveniente da fonti rinnovabili; per rendere impermeabile il pannolino, invece, viene utilizzato il mater-bi, materiale termo-plastico ottenuto dalla lavorazione del mais e che viene utilizzato normalmente per la produzione dei sacchetti ecologici per la spazzatura. Anche questo tipo di pannolino può essere reperito online o nei negozi biospecializzati e le taglie sono le stesse dei pannolini usa e getta. Come anche le tecniche di utilizzo.

I pannolini lavabili: un connubio tra il passato e le tecnologie del futuro.

Accanto agli usa e getta parzialmente o interamente biodegradabili, un’ulteriore alternativa è quella dei pannolini lavabili, versione moderna dei vecchi “ciripà” in cotone, utilizzati ampiamente fino agli anni Settanta.

Anche in questo caso le opzioni sono differenti, nonostante tutte le tipologie siano caratterizzate dalla presenza di due elementi costitutivi essenziali: un velo assorbente e una mutandina esterna isolante.

Il velo assorbente sta a diretto contatto con la pelle del bambino e, al momento del cambio, deve essere sempre sostituito. I tessuti utilizzati possono essere: micropile, cotone 100% o fibra di bambù. Oggi si considerano migliori i pannolini realizzati in fibra di bambù in quanto, per la presenza di alcuni principi attivi interni alla pianta, sono più dolci sulla pelle. Grazie, infatti, alla presenza di potassio il bambù svolge un’azione antibatterica, mentre grazie alla presenza della colina e della betaina svolge un’efficacia emolliente, idratante e anallergica.

Per la rimozione delle feci è bene inserire all’interno del pannolino un velo di cellulosa biodegradabile da cestinare. Il suo utilizzo previene anche le possibili fuoriuscite e macchie sulla mutandina.

Come smacchiare i pannolini ecologici lavabili.

Quando ci troviamo di fronte ad un pannolino da lavare è possibile smacchiarlo e riutilizzarlo anche nel caso in cui il nostro bambino abbia fatto pupù. Basterà riempire la metà di un secchio con acqua, due cucchiai di bicarbonato e mettervi il pannolino in ammollo. Lo stesso vale per i pannolini sporchi di pipì.

Si può procedere diversamente anche con un’operazione di lavaggio a secco. In tal caso occorrerà semplicemente utilizzare il secchio con due cucchiai di bicarbonato e mettervi dentro il pannolino sporco, dopo averlo però prima sciacquato sotto l’acqua corrente per eliminare i residui in caso di feci. Al contrario, non occorre sciacquare preventivamente in caso di pipì.

Alla fine di entrambe le operazioni (sceglierete tra le due quella più pratica per voi) i pannolini vanno lavati in lavatrice, anche insieme al resto del bucato, con un detersivo delicato, magari allo stesso modo ecologico, nella dose di 250 ml. Un’altro consiglio potrebbe essere quello di aggiungere, durante l’ultima fase di lavaggio un bicchierino d’aceto per un’ulteriore azione disinfettante.

A completare il pannolino, infine, c’è una mutandina, in microfibra sintetica o lana, traspirante ma allo stesso modo contenitiva. Per la taglia, sono disponibili sia in versione taglia unica con bottoncini o velcro per adattare il pannolino alle varie fasi di crescita del bambino, o nelle varie taglie a seconda del peso.

I pannolini “tutto in uno”: praticità e rispetto per l’ambiente.

I pannolini “tutto in uno” vengono così definiti proprio per la loro caratteristica di unire alla praticità dei pannolini usa e getta, l’ecosostenibilità e la delicatezza di un pannolino ecologico, nello specifico lavabile. Si tratta, infatti, di una mutandina taglia unica sulla quale viene cucita la parte assorbente, da lavare tutto in una volta. Questi pannolini possono essere acquistati facilmente su internet e ne esistono di diverse marche.

Tutte le tipologie di prodotto viste fino ad ora, quindi, consentono di non rinunciare alla praticità ed alla rapidità cui ci hanno abituato i pannolini monouso tradizionali.

Quali sono però, nel dettaglio, i vantaggi e gli svantaggi dei pannolini ecologici? Vediamoli insieme.

I vantaggi dell’ecosostenibilità.

A differenza dei pannolini monouso tradizionali i vantaggi che derivano dai pannolini ecologici sono notevoli sia per l’impatto ambientale sia per la pelle del nostro bambino.

Circa l’ambiente abbiamo visto come i processi di produzione di questa tipologia di pannolino rispettino la sostenibilità mediante l’utilizzo di materie prime di origine naturale. Anche i processi di smaltimento sono compatibili con una maggiore attenzione per l’ambiente e per il suo equilibrio: vengono eliminati naturalmente in circa due mesi e possono diventare humus per garantire fertilità ai terreni agricoli.

I vantaggi sono considerevoli anche per i nostri figli che, indossando pannolini ecologici, sono meno soggetti ad irritazioni, micosi, dermatiti e vaginiti infantili.

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I pannolini monouso tradizionali sono infatti composti da materiali sintetici spesso trattati chimicamente e ciò fa si che il prodotto finale abbia un certo potere allergenico in quanto, modificando il PH, la pelle diventa più sensibile ad aggressioni da funghi e batteri. Inoltre, per la presenza di plastica al loro interno, sono meno traspiranti dei pannolini ecologici ed è per questo motivo che la proliferazione dei batteri causa sederini rossi ed irritazioni non solo della pelle ma anche dell’umore dei nostri bebè.

Gli svantaggi: più convenienti per l’ambiente che per il portafoglio!

Nonostante tutti i benefici che derivano dai pannolini ecologici essi non sono esenti da deficit. Gli svantaggi di questa tipologia di pannolini riguardano, in modo particolare, la reperibilità ed il costo: in non in tutte le città è possibile acquistare pannolini semi-ecologici o biodegradabili e qualora fossero presenti sul mercato, hanno comunque un prezzo maggiore rispetto a quelli tradizionali. Il loro costo è pari a circa 45-50 centesimi al pezzo. Proprio queste criticità contribuiscono a definire i pannolini ecologici un prodotto di nicchia.

Per quanto riguarda i pannolini lavabili essi, circa il costo, si pongono nel mezzo tra lo svantaggio poichè il prezzo per la singola mutandina si aggira intorno ai 18/20 euro a cui bisogna aggiungere circa 10/11 euro per i veli assorbenti e cattura pupù, il cui rotolo conta circa 100 strappi. Ma considerato che le mutandine vanno acquistate solo una volta e che i veli assorbenti possono essere lavati, il vantaggio economico a lungo termine è davvero assicurato. Inoltre in alcune province italiane si può usufruire di un incentivo per il loro acquisto.

Consigli e suggerimenti: come creare un pannolino lavabile fai-da-te.

Se si è dotati di creatività, volontà e passione per il cucito, ci si può divertire a realizzare simpatici pannolini lavabili fai-da-te. Di seguito vi elenchiamo materiali ed occorrente:

  • tessuto impermeabile, ma anche cotone o maglina

  • Velcro

  • Elastico

  • tessuto per la bordatura della mutandina

  • Cartamodello

  • Forbici

  • Ago e filo o macchina da cucire


Sagomate e ritagliate il tessuto impermeabile sulla base del cartamodello. Occorrono tre o quattro pezzi di stoffa tagliati allo stesso modo che andranno cuciti insieme per creare la parte interna ed esterna del pannolino. Nella zona centrale anteriore e posteriore, e nella zona dell’interno cosce inserite l’elastico in modo da renderlo adattabile alla crescita e al comfort del bambino. Procedete poi a bordare il pannolino con del tessuto che avrete tagliato in modo da renderlo largo al max 1/2 cm. Infine cucite il velcro sulle due alette anteriori e sulla zona della pancia. Ciò vi consentirà la facile chiusura e apertura del pannolino. Ovviamente non dimenticate di inserire al suo interno la parte assorbente e il velo di cellulosa.

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