Studi di settore cosa sono

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Cosa sono gli studi di settore? Che ambiti toccano? Come vengono elaborati? Di seguito troverete una guida che risponde a tutte queste domande e cerca di spiegare come funzionano.

Gli studi di settore sono gli strumenti statistici utilizzati dal Fisco per rilevare i parametri di alcune categorie di lavoratori autonomi, di professionisti e di imprese.

Nati in accordo con le stesse categorie interessate per superare la rigidità e le ingiustizie della minimun tax e per offrire un punto di riferimento ai contribuenti e all’amministrazione fiscale, basano la loro attività sulla raccolta sistematica dei dati che contraddistinguono l’attività e il contesto economico nel quale l’impresa opera, con il solo scopo di analizzare e valutare la sua reale capacità di produrre reddito.

Il che significa che gli studi di settore sono solo strumenti indicatori dei ricavi.

Questo però non implica che un imprenditore i cui conti siano in contrasto con le indicazioni degli studi non possa essere in realtà in regola, il contribuente non è infatti tenuto a pagare le tasse secondo ciò che indicano gli studi ma deve semplicemente dichiarare la realtà.

Chiaramente non bisogna dare per scontato neanche il contrario, è quindi possibile che un operatore in linea con gli studi non sia in regola in realtà e può quindi essere sottoposto a verifica.

Da qualche anno ci si è però resi conto che le indicazioni economiche relative ai differenti operatori non erano sufficienti perchè gli studi erano poco aggiornati e rischiavano di non rispecchiare la realtà e quindi per renderli più completi si è deciso, tramite la legge Finanziaria del 2007 di introdurre altri criteri assieme alla congruità (dare una misura ai possibili ricavi), come l’ammortamento dei beni strumentali ed i tempi di rotazione del magazzino.

Gli studi di settore si suddividono in quattro aree principali che sono rappresentate da:

Come si costruiscono?

Il percorso di costruzione degli studi di settore non è semplice, anzi è abbastanza complesso soprattutto per chi non possiede nozioni specifiche di statistica.

Tuttavia, anche per i non addetti ai lavori è interessante, ma soprattutto molto utile per difendersi, sapere come il software utilizzato, di nome Gerico giunge a quella determinata stima dei ricavi ed il perchè quest’ultima sia considerata talmente attendibile da essere la base di quasi tutti gliaccertamenti fiscali che si svolgono nel nostro paese.

Gli studi di settore sono realizzati in base ai dati totali che forniscono i contribuenti rispondendo agli appositi questionari statali preparati ed inviati dall’amministrazione finanziaria.

Per ogni singola attività economica sono infatti analizzate e rilevate tutte le relazioni esistenti tra le variabili contabili e quelle strutturali, che siano esse interne o esterne all’azienda o all’attività professionale.

Essi tengono conto anche dell’area territoriale in cui l’azienda opera.

La costruzione degli studi è possibile grazie all’aiuto delle associazioni di categoria e degli ordini professionali che agiscono sia in fase di elaborazione dei dati dello studio che in quella di revisione e monitoraggio.

Quali sono i soggetti interessati?

I soggetti interessati dagli studi di settore sono quei contribuenti titolari di redditi d’impresa e gli esercenti arti e professioni titolari di una partita IVA e ciò è completamente indipendente dalla forma giuridica che scelgono o dal tipo di contabilità che decidono di adottare.

Solo in due circostanze gli studi di settore non si applicano a queste categorie e queste sono:

Nei casi di svolgimento di attività catalogate come stagionali non si è invece esonerati dalla compilazione degli studi di settore.

I parametri

I parametri presuntivi di ricavi sono una tecnica di accertamento che si basa solamente sui dati contabili e grazie a loro l’amministrazione finanziaria può fare accertamenti analitici presuntivi a quei contribuenti i quali hanno studi di settore non ancora approvati.

Allo stesso tempo i contribuenti possono verificare, con l’aiuto dell’apposito software di calcolo se i ricavi sono congrui rispetto a quelli risultanti dall’applicazione del programma. Se questi dovessero risultare non congrui, il contribuente stesso può adeguarli ai valori che scaturiscono dall’applicazione dei parametri direttamente nella dichiarazione dei redditi.

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