Svezzamento neonati

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In questa guida si vogliono consigliare i giovani genitori ad uno svezzamento sano e fatto nei giusti tempi. Lo svezzamento, che consiste nel passaggio dall’alimentazione fatta unicamente di latte agli alimenti semisolidi, è un momento fondamentale per la crescita dei neonati, e che costituisce la base del suo comportamento alimentare nel futuro, influenzando la sua salute da adulto. Vediamo quindi come affrontare al meglio questa fase delicata della vita dei più piccoli:

1.Il latte materno: le scienze pediatriche consigliano l’esclusivo allattamento al seno per i primi sei mesi di vita. Ciò perché il lette materno è un alimento nutriente e completo che contribuisce in modo incisivo sulla formazione degli apparati fondamentali del bambino (l’apparato nervoso, il sistema immunitario, quello intestinale e quello endocrino). Queste capacità biologiche del latte materno, non sono equiparate nel latte artificiale, seppure abbia caratteristiche nutrizionali più o meno simili a quelle del latte materno;

2.Non precorrere i tempi: fino ai 4-5 mesi il neonato istintivamente ha i riflessi del succhiare e di tirare fuori la lingua, comportamenti che potrebbero rendere rischiosa l’assunzione di cibi solidi. L’introduzione di alimenti solidi prima dei tempi può anche favorire l’insorgere di allergie alimentari, in più la digestione degli stessi potrebbe essere troppo impegnativa;

3.Non rimandare troppo: è bene che lo svezzamento si compia entro il settimo mese di vita. Oltre potrebbe essere troppo tardi e portare ad altri tipi di problematiche. Ne risentirebbe la stessa crescita del bambino o un sistema immunitario indebolito, perché a questa età il latte materno da solo non è più sufficiente. Inoltre, è tra il quarto e il settimo mese che il bambino impara a conoscere e assimilare i gusti degli alimenti diversi, mentre iniziare questo processo dopo i 7 mesi aumenterebbe le possibilità di future intolleranze alimentari;

4.Le poppate: nella fase dello svezzamento è fondamentale che la mamma continui ad allettare il piccolo perché lo aiuta a rinforzare il sistema immunitario e a sviluppare l’apparato digerente. Cosa non trascurabile è il contatto del bambino con il seno materno, il passaggio alimentare rappresenta un cambiamento importante in cui il bambino ha bisogno della sicurezza trasmessa dalla mamma. All’inizio dello svezzamento si devono garantire al bambino almeno 4 poppate ed una pappa; compiuti i sei mesi le poppate si riducono a 3 con 2 pappe, mentre dopo il settimo mese fino al primo anno compiuto saranno 2 poppate e 2 pappe;

5.I primi alimenti: la prima pappa dovrà essere composta da un brodo vegetale a base di ortaggi triturati, cioè: 1 zucchina ortaggio ricco di acqua, leggerissimo sia dal punto di vista calorico che digestivo; 1 carota per il suo apporto vitaminico e antiossidante; 1 cipolla, un alimento dolce che contiene zuccheri naturali non dannosi, e che è in grado di distruggere i germi nell’intestino; 1 pomodoro quale concentrato di vitamine e sali minerali. Queste verdure vanno sminuzzate in modo da rilasciare i sali minerali nel brodo, e cotte a fuoco lento in acqua con un cucchiaino di olio vergine d’oliva. Una volta cotte bisogna passarle con un colino, senza schiacciarle. Riempito un piattino con il brodo aggiungetevi 2 o 3 cucchiai di crema di riso o altro tipo di cereali senza glutine; condite con un cucchiaio di olio extravergine di oliva e non utilizzate mai il sale per tutto il primo anno del bambino. Questa pappa è perfetta per le prime due settimane in cui il piccolo approccia cibi che non siano il latte materno;

6.Il formaggio: condire le pappe con il parmigiano, cosa che sembra molto naturale e senza problemi, è in realtà un errore se fatto prima del primo compleanno del bambino. Ciò perché il formaggio contiene molti grassi, sali e proteine il cui abuso può essere un’ottima base per una futura obesità;

7.Il calendario: lo svezzamento è come abbiamo visto un passaggio graduale, non si può compiere da un giorno all’altro, per cui è bene iniziare già dal 4° mese a somministrare al neonato un biberon al giorno arricchito con cereali senza glutine. A cinque mesi il piccolo può iniziare ad assumere mezzo vasetto di carne liofilizzata di agnello, tacchino, coniglio, vitello o manzo, non cambiando il tipo di carne se non dopo 3 o 4 giorni. A sei mesi il bambino inizia a stare seduto e ad accettare i nuovi gusti, così al brodo di verdura potete sostituire quello di carne, e aggiungervi un cucchiaio di pastina micro, inoltre inizia a mangiare la frutta grattugiata (mela e pera). Al settimo mese il brodo può essere alternato con pappa al pomodoro o passati di legumi, mentre per secondo all’omogeneizzato di carne si può sostituire il formaggino a basso contenuto di grassi. Verso i nove mesi inizia la fase della masticazione, anch’essa graduale per cui bisogna avere pazienza, in più ai suoi pasti principali si può aggiungere come spuntino uno yogurt alla frutta. Raggiunto il traguardo del primo anno il bambino ormai può essere abituato a mangiare ciò che mangiate voi a tavola.

8.Quantità e condimenti: attenzione sempre a come e quanto condite gli alimenti per il bambino: assolutamente mai fritti, meglio cotti al vapore o lessati e poi conditi con un cucchiaio di olio extravergine a crudo.

9.Latte e spuntini: il latte resterà l’alimento fondamentale per la crescita del bambino ancora fino ai quattro anni, per cui dal ½ litro ai 700 ml al giorno devono essere alla base dell’apporto alimentare quotidiano, ancora meglio se può avere quello materno fino a 9 mesi. Gli spuntini possono essere delle porzioni di frutta fresca o yogurt, su questi ultimi dovete fare attenzione a non confonderli con la crema di yogurt che non contiene la stessa quantità di calcio e sono molto grassi. Evitate le merendine confezionate, contengono conservanti ed additivi che non possono che far male ad un bimbo così piccolo.

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